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Il WEF e la solidarietà

Il discorso di Samuel Schmid ha aperto ufficialmente la 35.edizione del WEF Keystone

Il presidente della Confederazione ha aperto il Forum economico di Davos sottolineando la necessità di gettare un ponte tra ricchi e poveri.

Samuel Schmid ha inoltre invitato i 2’250 partecipanti al WEF ad impegnarsi nella promozione dello sviluppo economico, della pace e della giustizia.

È stato un appello alla responsabilità e alla solidarietà del mondo economico nei confronti degli esclusi dal progresso, il discorso d’apertura della 35esima edizione del Forum economico mondiale (WEF) di Davos pronunciato mercoledì in serata dal presidente della Confederazione.

Le parole di Samuel Schmid si sono così pienamente inserite nella linea degli organizzatori, che quest’anno pongono l’accento sul miglioramento della situazione economica della popolazione mondiale.

«La forza di un popolo si commisura al benessere del più debole dei suoi membri», ha affermato Schmid, ispirandosi al Preambolo della Costituzione federale.

Ascoltare la voce degli esclusi

Davanti ad una platea di decisori del mondo politico, economico, scientifico, culturale e religioso, oltre a rappresentanti di ONG, il consigliere federale ha sottolineato la necessità di far progredire l’uguaglianza tra gli esseri umani.

Così facendo, il WEF «rinforzerebbe il suo statuto di piattaforma pluralistica di scambio di opinioni», ha indicato Schmid.

Ricordando alcuni passaggi del maestro indiano Buddha sul ruolo della mente nella creazione del nostro mondo, Schmid ha invitato i 2’250 partecipanti al WEF ad impegnarsi nella promozione dello sviluppo economico e della prosperità. Senza dimenticare la pace, fattore di stabilità, la giustizia e il senso di responsabilità.

Il capo del Dipartimento federale della difesa e della protezione della popolazione ha inoltre auspicato un Forum «aperto ad ascoltare le voci degli esclusi, dei poveri e delle vittime di abusi».

Una solidarietà che va riconfermata

Citando un estratto del discorso di investitura dell’ex presidente degli Stati Uniti John F. Kennedy, Schmid si è detto consapevole dei limiti dell’azione umana, ma ha sottolineato che l’importante è iniziare qualcosa, perché «il tempo stringe».

«Una tragedia come il maremoto in Asia, che ha provato che la solidarietà globale è possibile, è il segno che assieme possiamo realizzare lo sviluppo dell’uomo e della vita», ha dichiarato il presidente della Confederazione, aggiungendo che «forse l’edizione 2005 del WEF potrà essere ricordata come la continuazione di quello slancio di solidarietà».

Del resto – ha ammonito Schmid – problemi come la povertà, l’accesso all’acqua potabile e all’energia, la distruzione di ecosistemi, le armi di distruzione di massa e il terrorismo, «non sono problemi degli altri, ma di tutti noi».

L’appello di Chirac

Intervenuto dopo Samuel Schmid, il fondatore del WEF Klaus Schwab ha ricordato come l’edizione di quest’anno è contraddistinta da un «nuovo avvio». L’edizione 2005 si pone infatti sotto il segno della solidarietà globale.

Jacques Chirac, che ha parlato in videoconferenza non potendo raggiungere Davos a causa del maltempo, ha dal canto suo proposto un «prelievo internazionale a titolo sperimentale» per finanziare la lotta all’Aids.

L’iniziativa – ha spiegato il capo di Stato francese – può essere attuata in quattro diversi modi: dall’introduzione di un prelievo sulle transazioni finanziari ad una tassa sui paradisi fiscali, da una imposta sul carburante dei trasporti aerei o navali ad un tributo da applicare sui biglietti aerei.

Nell’agenda del Forum sono previsti dibattiti sulle speranze di pace in Medio Oriente, grazie alla partecipazione del neo presidente dell’autorità palestinese Mahmoud Abbas.

Tra le personalità attese a Davos, anche il nuovo presidente ucraino Viktor Yushenko.

swissinfo e agenzie

La 35esima edizione del Forum economico mondiale (WEF) si tiene a Davos dal 26 al 30 gennaio.
2’250 i partecipanti, provenienti da un centinaio di Paesi.
L’avvenimento è coperto da 400 giornalisti, di cui 75 dalla Svizzera.
L’edizione di quest’anno si pone sotto il segno della “solidarietà globale”.

Il World Economic Forum ha sede a Ginevra e ha tenuto il primo dei suoi meeting internazionali nel 1971.

Fondatore e presidente dell’organizzazione è il professor Klaus Schwab.

Fra i membri del WEF ci sono oltre 1’000 imprese di tutto il pianeta, molte delle quali leader nei rispettivi settori.

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