L’elettorato svizzero boccia seccamente l’iniziativa “per la responsabilità ambientale”
![persona con un pallone su cui è raffigurata la Terra](https://www.swissinfo.ch/content/wp-content/uploads/sites/13/2025/02/467184953_highres.jpg?ver=2182ff92)
L’iniziativa “per la responsabilità ambientale” promossa dai Giovani Verdi è respinta dal 69,8% dell’elettorato svizzero.
I sondaggi lasciavano poche chance all’iniziativa “per la responsabilità ambientale” e i risultati di domenica lo confermano: la proposta dei Giovani Verdi non ha per nulla convinto l’elettorato svizzero, che l’ha bocciata nella misura del 69,8%.
Il “no” meno convinto – 54,7% dei voti – è stato espresso dagli elettori e dalle elettrici di Basilea-Città. Anche in alcuni Cantoni della Svizzera francese il testo ha trovato un consenso un po’ più ampio: a Neuchâtel la proporzione di “no” è stata del 58% e a Ginevra del 58,3%. Altrimenti un po’ dappertutto la bocciatura è stata molto più secca, con percentuali che in alcuni Cantoni hanno superato l’80%.
![Risultati delle votazioni](https://www.swissinfo.ch/content/wp-content/uploads/sites/13/2014/11/1e384033e4c091a13041301ad929f587-vote-results-teaser-png-data.png?ver=d8d96df1)
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Risultati della votazione federale del 9 febbraio 2025
Giovani Verdi rammaricati
All’annuncio del rifiuto popolare, i Giovani Verdi hanno espresso il loro rammarico per il “no”. A loro avviso, la Svizzera sta perdendo la possibilità di combattere le crisi ambientali.
Il “no” di domenica è una vittoria per i “difensori dello status quo”, che ignorano gli avvertimenti degli scienziati. “Ancora una volta, la retorica allarmistica dei partiti borghesi e degli ambienti economici ha avuto il suo effetto”, afferma un comunicato.
“C’è stata una campagna di oppositori refrattari a qualsiasi cambiamento”, ha dichiarato alla RTS Margot Chauderna, co-presidente dei Giovani Verdi. “L’accettazione sarebbe stata un’opportunità per il Parlamento di cercare nuove idee per collegare ecologia e accessibilità sociale”.
Le reazioni dei campi favorevole e contrario in video:
Le crisi ambientali, costose in termini di vite umane e distruzione, rimangono la più grande sfida del nostro tempo, affermano i Giovani Verdi.
Nonostante la sconfitta alle urne, i Giovani Verdi sono soddisfatti di essere riusciti a portare a termine la loro iniziativa popolare con un budget molto ridotto. La campagna è stata possibile solo grazie all’impegno di molti militanti.
“La Svizzera dà chiaramente la priorità alla crescita economica a breve termine piuttosto che alla conservazione dei mezzi di sussistenza”, hanno dal canto loro reagito i Verdi, che si congratulano comunque con la loro sezione giovanile per essere riuscita a introdurre nel dibattito politico l’importante questione del superamento dei limiti planetari.
Il Partito socialista, che aveva espresso il suo sostegno al testo, ha da parte sua osservato che la maggioranza degli svizzeri e delle svizzere ha considerato l’iniziativa come una “soluzione sbagliata” alle attuali sfide della politica climatica. Il partito sottolinea comunque che le ultime votazioni sul clima hanno dimostrato che la sua protezione rimane una preoccupazione importante per la popolazione.
![gruppo di persone](https://www.swissinfo.ch/content/wp-content/uploads/sites/13/2025/02/646107580_highres.jpg?ver=64dce683)
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“Agli svizzeri e alle svizzere i divieti non piacciono”
Necessarie soluzioni pragmatiche
Il fronte di chi era contrario insiste invece sul fatto che con il voto espresso domenica gli svizzeri e le svizzere hanno confermato di preferire soluzioni pragmatiche.
Il consigliere federale Albert Rösti, responsabile del Dipartimento dell’ambiente, si è detto soddisfatto che popolo e cantoni abbiano seguito il parere del Governo e della maggioranza del Parlamento Quello odierno – ha affermato in sostanza – non è un no alla protezione dell’ambiente e bisogna evidentemente prendersi cura delle risorse naturali. Oggi gli svizzeri e le svizzere hanno confermato l’attuale politica ambientale che si potrebbe riassumere con “proteggiamo la natura, ma teniamo conto degli interessi dell’economia e della popolazione che sono altrettanto legittimi”, ha concluso.
Per Monika Rühl, direttrice generale di Economiesuisse, invervistata dalla televisione pubblica SRF, l’elettorato non ha voluto portare il Paese a sbattere contro un muro. L’organizzazione padronale si è impegnata a ridurre le emissioni di gas serra a zero entro il 2025. “Gli svizzeri vogliono soluzioni pragmatiche. E noi vogliamo continuare su questa strada. La protezione del clima rimane un tema importante e le aziende devono pensare a lungo termine”, ha aggiunto.
Swissmem, l’associazione padronale dell’industria metalmeccanica ed elettrica e dei settori tecnologici correlati, ribadisce che l’accettazione dell’iniziativa avrebbe comportato drastiche restrizioni alla produzione industriale in Svizzera e quindi una massiccia perdita di benessere.
Anche secondo il Centro “gli effetti dell’iniziativa avrebbero messo in serio pericolo la prosperità e l’occupazione in Svizzera e indebolito la nostra competitività internazionale”. Lo sviluppo sostenibile è sancito dalla Costituzione federale e misure concrete sono state adottate dal Consiglio federale e dal Parlamento per la riduzione delle emissioni di gas serra, la promozione delle energie rinnovabili e la protezione della biodiversità, afferma il partito in un comunicato.
Il Partito liberale radicale (PLR, destra) si rallegra di essere “riuscito a dimostrare efficacemente le numerose conseguenze nefaste dietro la proposta” dei Giovani Verdi, ma si preoccupa già delle prossime votazioni sulla proposta di tassare le eredità superiori a 50 milioni di franchi.
Per i Verdi liberali il “no” all’iniziativa per la responsabilità ambientale non è comunque un no a una maggiore protezione dell’ambiente. È un chiaro impegno a perseguire gli obiettivi di sostenibilità con misure concrete invece che con articoli costituzionali rigidi e astratti, hanno scritto in un post su X.
Rispettare i limiti planetari
La proposta portata avanti dalla sezione giovanile dei Verdi chiedeva di aggiungere un articolo alla Costituzione, che avrebbe obbligato l’economia nazionale a evolversi nel rispetto dei limiti planetari. Ciò significa che le attività economiche non avrebbero potuto utilizzare più risorse o emettere più inquinanti di quanto la natura possa sopportare.
![mappamondo](https://www.swissinfo.ch/content/wp-content/uploads/sites/13/2024/12/467184953_highres.jpg?ver=5d2e33f4)
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Iniziativa per la responsabilità ambientale: indispensabile per la sinistra, insostenibile per la destra
Il concetto di limiti planetari è stato inventato nel 2009 da un centro di ricerca dell’Università di Stoccolma. Stabilisce nove limiti da non superare per garantire che l’umanità possa vivere in un ecosistema sicuro.
L’iniziativa si concentrava su sei di questi nove limiti, ovvero il cambiamento climatico, la perdita di biodiversità, il consumo di acqua, l’uso del suolo, nonché le emissioni di azoto e fosforo.
Per raggiungere l’obiettivo, i Giovani Verdi non hanno proposto misure concrete, ma hanno esortato le autorità pubbliche a implementare l’iniziativa in modo socialmente accettabile. Il partito aveva anche fissato un termine di 10 anni per arrivare a questo traguardo.
![nave che trasporta dei container in prossimità di un porto](https://www.swissinfo.ch/content/wp-content/uploads/sites/13/2025/01/421535802_highres.jpg?ver=24c60a79)
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Perché l’impronta di carbonio della Svizzera è più grande di quanto si pensi
Pochi sostegni al di fuori della sinistra
Il progetto era sostenuto da un’alleanza di partiti e organizzazioni non governative, tra cui i Verdi, il Partito Socialista, la Gioventù Socialista, Greenpeace, l’Associazione dei piccoli contadini e le Anziane per il clima.
Tuttavia, non è riuscito a conquistare simpatie oltre le fila della sinistra e delle organizzazioni ambientaliste. L’Unione democratica del centro (UDC, destra conservatrice), il Partito liberale radicale (PLR, destra), il Centro e persino i Verdi liberali si sono opposti all’iniziativa, così come le cerchie economiche. Il Parlamento e il Governo hanno anche raccomandato di respingerla.
Il timore di perdere prosperità
Durante la campagna, non è stato lo scopo dell’iniziativa a suscitare dibattito. Secondo i sondaggi SSR, un’ampia maggioranza dell’elettorato ritiene che sia necessario preservare le risorse del nostro pianeta per garantire il mantenimento delle basi della vita.
La ricetta proposta dai Giovani Verdi e il periodo di 10 anni per attuarla hanno invece suscitato polemiche. Secondo chi si opponeva all’iniziativa, metterla in pratica avrebbe minacciato la prosperità della Svizzera. Inoltre, avrebbe causato un aumento dei prezzi e del costo della vita. Questi argomenti sembrano aver colpito nel segno. Una grande maggioranza degli elettori e delle elettrici riteneva che imporre divieti e regolamenti supplementari all’economia svizzera avrebbe rischiato di indebolirla, secondo l’ultimo sondaggio reso pubblico a dieci giorni dalla votazione.
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