Incendi, sangue e bombe
Il 18 giugno 2017 Moutier vota per la quinta volta in 42 anni per decidere la sua appartenenza cantonale. La domanda sottoposta al verdetto popolare è la seguente: la cittadina deve restare nel cantone di Berna o aderire a quello del Giura? Una decisione che non sconvolgerà il futuro della regione, ma che rievoca la lunga lotta di secessione del popolo giurassiano.
Nel 1815 il Congresso di Vienna decide di attribuire al canton Berna il territorio del principato vescovile di Basilea. La regione giurassiana di lingua francese e di fede prevalentemente cattolica si ritrova così sotto il dominio di un cantone a stragrande maggioranza germanofono e protestante.
Nella prima metà del secolo scorso comincia ad emergere un forte sentimento di marginalizzazione economica e culturale da parte del popolo giurassiano, che si sente sempre più trascurato dalle autorità bernesi. Il malcontento si allarga dal Dopoguerra con la crescente germanizzazione dei territori più a sud, in cui si insediano sempre più svizzero-tedeschi, in particolare bernesi.
Nascono così i primi movimenti militanti, il Rassemblement jurassien e poi i Béliers e il Front de libération jurassien, in cui si cristallizzano le rivendicazioni di autonomia e poi d’indipendenza nei confronti del canton Berna. Anche gli antiseparatisti si mobilitano rapidamente, con la creazione dell’Union des patriotes jurassiens e poi dei Sangliers. Lo scontro tra questi movimenti si inasprisce per lunghi anni fino alla creazione nel 1979 del Canton Giura, che diventa il 26esimo Cantone svizzero. Una retrospettiva di questa lunga vertenza territoriale.
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