Iniziativa sulle naturalizzazioni seccamente respinta
L'elettorato svizzero ha sonoramente bocciato domenica tutti i tre oggetti sottoposti a votazione. Lo scrutinio è stato a senso unico con un solo cantone - Svitto - che ha detto sì all'iniziativa sulle naturalizzazioni. La partecipazione è stata del 45%.
Il popolo ha rifiutato l’articolo costituzionale sulla salute con quasi il 70% dei voti, l’iniziativa sulla prassi governativa d’informazione per le votazioni con più del 75% e quella sulle procedure di naturalizzazioni con quasi il 64%.
I primi due sono stati bocciati all’unanimità dai cantoni. L’iniziativa “Per naturalizzazioni democratiche” non ha subito la stessa sorte soltanto per un soffio, poiché c’è stata l’eccezione del sì di Svitto, con quasi il 60% dei voti.
Un risultato non molto sorprendente, poiché in questo cantone in 25 comuni su 30 fino al 2003 le naturalizzazioni venivano decise alle urne. Una prassi interrotta dopo la sentenza della Corte suprema che ne aveva decretato l’anticostituzionalità e che l’iniziativa lanciata dall’Unione democratica di centro (UDC) chiedeva appunto di ripristinare.
Benché alla vigilia si preannunciasse come il più controverso, il testo lanciato dall’UDC ha raccolto meno consensi del previsto. Nei cantoni di Ginevra, Neuchâtel, Vaud e Giura, i no hanno addirittura superato l’80%. L’iniziativa ha ottenuto il maggior sostegno a Obwaldo, Glarona, Appenzello Interno, San Gallo e Turgovia, dove i no si sono aggirati appena sopra il 51%.
I principali partiti svizzeri hanno interpretato il risultato come una sconfitta dell’UDC e una vittoria dello stato di diritto. Dal canto loro, i democentristi, ricordando l’ampio fronte degli oppositori, affermano di non essere sorpresi, ma rammaricati. In un comunicato, l’UDC invita gli avversari ad assumersi le loro responsabilità e applicare con severità i criteri per l’ottenimento del passaporto svizzero.
Niente bavaglio per il governo
Chiaro anche il voto sulla cosiddetta iniziativa “museruola”, che avrebbe fortemente limitato l’attività di informazione e di comunicazione del governo e dell’amministrazione prima delle votazioni federali. Il rifiuto al testo, promosso da un comitato di cittadini e sostenuto dall’UDC, nei cantoni di Vallese, Neuchâtel, Ginevra, Giura e Vaud ha superato la soglia dell’80%. Più tiepidi il no del canton Svitto, dove i voti contrari sono stati pari al 59,2%, e Ticino, con comunque una solida maggioranza del 65,8%.
Il governo svizzero potrà quindi continuare a praticare una politica d’informazione attiva, ma dovrà rispettare regole, nel frattempo elaborate dal parlamento, che gli impongono di rispettare i criteri di obiettività, trasparenza e proporzionalità.
Nessun articolo costituzionale sulla salute
Spazzato via, infine, anche all’articolo costituzionale “per qualità ed economicità nell’assicurazione malattia”. Nata come controprogetto indiretto all’iniziativa UDC “sì al ribasso dei premi delle casse malati”, la proposta era sostenuta da governo e parlamento.
Per il Partito socialista, unica formazione di governo ad essersi opposta sin dall’inizio all’articolo costituzionale, si tratta di un chiaro rifiuto della medicina a due velocità e di una sconfitta per la maggioranza borghese in parlamentare.
Del risultato si rallegrano anche la Conferenza svizzera dei direttori cantonali della sanità e la Federazione dei medici svizzeri (FMH), che temevano un diktat degli assicuratori malattia.
L’organizzazione di questi ultimi, Santésuisse, si è detta dispiaciuta e ha aggiunto che ora si aspetta che il parlamento prosegua con le necessarie riforme legislative. Una via che i Partiti liberale radicale (PLR), popolare democratico (PPD) e UDC hanno detto di voler seguire.
Governo soddisfatto dell’esito
Nonostante la bocciatura dell’articolo costituzionale, l’esecutivo elvetico ha espresso soddisfazione per i risultati di queste votazioni. Il ministro della sanità e presidente della Confederazione Pascal Couchepin ha ricordato che il governo aveva dato un appoggio istituzionale a questo articolo, per non mettersi in conflitto con il parlamento. In questo senso – ha aggiunto ironicamente – il Consiglio federale “esprime un rincrescimento istituzionale”.
Riguardo alla cosiddetta iniziativa museruola, Couchepin ha detto che il popolo ha capito che affinché la democrazia diretta funzioni bene, occorre lasciare a tutti – governo compreso – il diritto di esprimersi.
Sul fronte dell’iniziativa sulle naturalizzazioni, la ministra di giustizia e polizia Eveline Widmer-Schlumpf si è rallegrata che il popolo abbia seguito le istruzioni del governo. Con la bocciatura di questo testo – ha sottolineato – è ora stato dato il via libera alla realizzazione del controprogetto indiretto delle Camere federali, sempre che non venga lanciato un referendum. Eveline Widmer-Schlumpf ha assicurato che il Consiglio federale farà di tutto affinché in futuro la cittadinanza venga concessa solo a persone che conoscono la lingua locale, ben integrate e che accettano la regole democratiche elvetiche.
swissinfo e agenzie
Iniziativa sulle naturalizzazioni:
Bocciata con il 63,8% dei suffragi.
L’unico cantone che l’ha approvata è stato Svitto.
Iniziativa “museruola”:
Respinta con il 75,2% dei voti.
Tutti i cantoni l’hanno bocciata.
Articolo sulla salute:
Rifiutato con il 69,5% dei voti.
Tutti i cantoni lo hanno respinto.
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