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Iraq: la Svizzera prepara il terreno per l’ONU

Specialisti svizzeri potrebbero appoggiare il ritorno degli esperti per il disarmo dell'ONU Keystone Archive

Per il ritorno in Iraq degli ispettori ONU, Berna potrebbe mandare a Bagdad esperti della costruzione. Missione: rimettere in sesto il quartier generale delle Nazioni Unite.

L’ONU non ha invece finora chiesto alla Svizzera ispettori per il disarmo.

Oswald Sigg, responsabile dell’informazione del Dipartimento federale della difesa conferma la notizia pubblicata dal quotidiano di Zurigo “Tages Anzeiger”. “Siamo pronti, ma aspettiamo ancora il nullaosta definitivo”, aggiunge il suo vice, Martin Bühler, interpellato da swissinfo.

La missione di controllo delle Nazioni Unite in Iraq (UNMOVIC) ha fatto pervenire alla Svizzera una richiesta in tal senso. Lo conferma Manuel Sager, responsabile dell’informazione al Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), che dice a swissinfo: “La UNMOVIC ha chiesto, tramite la nostra missione di New York, specialisti del settore edile. Non ci è invece pervenuta alcuna richiesta di ispettori”.

Alla ricerca di personale

Il Dipartimento federale della difesa è dunque stato incaricato di trovare un ingegnere edile, idraulici, falegnami, elettricisti e tecnici specializzati in sistemi ad aria condizionata. Si cercherà soprattutto tra le guardie di fortificazione, abituate ad interventi di questo tipo in Algeria e nel Kossovo.

“Un primo gruppo di 2 o 3 persone potrebbe già partire il 19 ottobre per Bagdad, per una prima valutazione dei bisogni sul posto”, spiega Bühler. “A seconda di quello che queste persone ci diranno, stabiliremo il numero dei componenti della futura missione”, sottolinea senza fornire cifre.

L’edificio di Bagdad, che gli ispettori hanno dovuto lasciare nel 1998 in seguito alla disputa fra Saddam Hussein e le Nazioni Unite, è attualmente in pessimo stato. I lavori di riparazione devono essere fatti con una certa urgenza. Secondo Bühler tuttavia, ci vorranno mesi per rimettere a posto il quartier generale nella capitale.

Nessun esperto svizzero di disarmo

Artigiani e specialisti, ma non esperti chimici. Questo dunque è quello che chiedono le Nazioni Unite. “Non siamo sul piede di partenza”, dice Hansruedi Indermühle, portavoce del laboratorio di Spiez. “E’ chiaro che l’ONU voglia innanzittutto specialisti del settore edile”.

Non è comunque escluso che specialisti del laboratorio di Spiez, il laboratorio di riferimento dell’ONU, partano per l’Iraq in un secondo tempo. Bisognerà vedere dove la nuova missione dell’ONU porrà le priorità: sulle armi chimiche, sulle sostanze biologiche o sul programma atomico iracheno.

Hansruedi Indermühle ritiene che il laboratorio di Spiez potrebbe occuparsi soprattutto delle analisi di campioni di sostanze. La centrale di Spiez, effettua questo tipo di attività per le Nazioni Unite da decenni.

Spetta ora al governo approvare l’intervento di cittadini svizzeri in favore dell’ONU. I portavoce dei due dipartimenti affermano che la Svizzera ha già assicurato alle Nazioni Unite il suo appoggio in tutti i campi.

swissinfo

Il Laboratorio di Spiez è stato creato nel 1925

Si occupa di armi nucleari, biologiche e chimiche

Impiega 98 persone

Il suo budget annuale è di 20 milioni di franchi svizzeri

Le Nazioni Unite hanno bisogno di elettricisti, indraulici, falegnami ed ingegneri per rimettere in sesto il quartier generale degli esperti per il disarmo, a Bagdad, abbandonato precipitosamente 4 anni fa.

L’ONU, che collabora intensamente con il Laboratorio di analisi chimiche e batteriologiche di Spiez, nel canton Berna, per ora non ha invece richiesto la presenza di esperti di disarmo elvetici.

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