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L’UDC elegge Toni Brunner alla presidenza

Keystone

Riuniti sabato in assemblea, i delegati dell'Unione democratica di centro hanno rinnovato i vertici del partito. Come previsto, il nuovo presidente è il sangallese Toni Brunner.

Nel corso della riunione si è parlato soprattutto di Unione Europea e di pressioni sul sistema fiscale elvetico. Per il nuovo vicepresidente del partito Christoph Blocher la Svizzera non deve fare nessuna concessione.

Il consigliere nazionale sangallese Toni Brunner è stato eletto sabato alla quasi unanimità alla presidenza dell’Unione democratica di centro (UDC, destra nazional-conservatrice).

Brunner, 33 anni, è un agricoltore del Toggenburgo entrato in consiglio nazionale nel 1995, a soli 21 anni. Considerato come il “figlio spirituale” di Christoph Blocher, era vicepresidente dell’UDC dal 2000. Il nuovo presidente sarà affincato da cinque vice che si occuperanno ognuno di un settore ben preciso.

Tra di loro anche Christoph Blocher. L’ex ministro di giustizia e polizia sarà responsabile della strategia e delle campagne.

Alla carica di segretario generale è stato eletto Yves Bichsel, ex portavoce del partito.

Appello alla coesione

Brunner era l’unico candidato alla successione di Ueli Maurer, che lascerà la carica a fine marzo dopo dodici anni. La sua elezione è stata accolta da un’ovazione.

Nel suo discorso, il nuovo presidente ha invitato i delegati a prestare più attenzione agli obbiettivi del partito – non adesione all’UE, riduzione delle imposte e espulsione degli stranieri criminali – che non alle diverse sensibilità della persone.

Anche il presidente uscente ha lanciato un appello alla coesione fra i membri del partito, sostenendo che non c’è posto per personalismi.

Le “opinioni notoriamente divergenti o le eterne questioni di stile interessano solo i media”, ha detto Maurer.

A suo parere non sono importanti le cariche, ma il lavoro politico. E il fatto che l’UDC non abbia più alcun ministro in governo federale è una perdita dolorosa, ma è anche una grande opportunità per il partito.

A suo avviso, l’UDC deve portare avanti una politica di opposizione coerente e inasprire il confronto politico. Con una politica credibile e comprensibile ja affermato Maurer – il numero dei membri continuerà a crescere.

I delegati dell’UDC hanno confermato con 506 voti contro 25 la decisione di escludere i consiglieri federali (ministri) Samuel Schmid e Eveline Widmer-Schlumpf dal gruppo parlamentare. L’esclusione dei due ministri dal partito non è invece stata dibattuta: il tema verrà affrontato il cinque aprile, in occasione della prossima assemblea dei delegati.

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Non cedere all’UE

Sui temi europei tutti gli oratori hanno ribadito la linea del partito e la minaccia di referendum contro la libera circolazione delle persone con l’UE se Bruxelles non dovesse garantire la sovranità fiscale della Svizzera.

Secondo Christoph Blocher, la Svizzera “subirebbe conseguenze economiche disastrose” se cedesse alle esigenze dell’Unione Europea in materia fiscale.

Per questo non deve accettare nessun compromesso, ha dichiarato l’ex ministro.

Citando ad esempio l’inchiesta avviata dalla Germania sui fondi depositati da suoi contribuenti in Liechtenstein per sfuggire al fisco tedesco, Blocher ha criticato i metodi dell’UE verso i paesi vicini. “Si ispirano ai saccheggiatori del Medioevo e sono indegni di uno stato di diritto”. A suo avviso non è più necessario concludere nuovi accordi con l’UE poiché non rimane in sospeso nessuna questione di vitale interesse per la Confederazione.

L’ex consigliere federale ha anche criticato il riconoscimento del Kosovo da parte della Svizzera. “Questo contraddice il nostro principio di neutralità”, ha affermato.

swissinfo e agenzie

In occasione delle elezioni federali dello scorso mese di ottobre, l’UDC ha ottenuto il 29% dei voti (+2,3%), conquistando 62 seggi su 200 nella camera bassa del parlamento.

Nel dicembre scorso, il parlamento ha confermato solo 6 dei 7 membri del governo uscenti, eleggendo Eveline Widmer-Schlumpf al posto di Christoph Blocher.

I parlamentari hanno sanzionato il ministro UDC per non aver rispettato sufficientemente il principio della concordanza durante i quattro anni passati in governo.

L’UDC, il partito di Blocher, non sentendosi più rappresentata dai suoi due ministri (oltre a Widmer-Schlumpf il ministro della difesa Samuel Schmid) ha annunciato di voler passare all’opposizione.

La nuova struttura dirigenziale dell’UDC è composta da sette persone. Cinque di loro hanno lo statuto di vicepresidenti, tra cui Christoph Blocher.

Con il presidente Toni Brunner collaboreranno il presidente del gruppo parlamentare alle Camere Caspar Baader, il solo senza lo statuto di vicepresidente, il deputato bernese Adrian Amstutz e quello neocastellano Yvan Perrin.

Altre tre personalità avranno incarichi specifici: Christoph Blocher si occuperà di condotta strategica, ricerca e campagne di votazione. Jasmin Hutter, consigliera nazionale sangallese, avrà la responsabilità della formazione; Walter Frey, ex consigliere nazionale zurighese, si occuperà dei contatti con il mondo economico.

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