L’UDC trionfa, la sinistra crolla nonostante i Verdi
La destra nazional-conservatrice esce rafforzata dalle elezioni legislative aggiudicandosi verosimilmente sette nuovi seggi nella camera del popolo. A sinistra, il successo dei Verdi non compensa il declino dei socialisti.
Al momento della nostra pubblicazione, i risultati definitivi di tre cantoni non erano ancora conosciuti.
Il Parlamento svizzero è scivolato ancor più a destra durante le elezioni federali del fine settimana. L’Unione democratica di centro (UDC, destra nazional-conservatrice) diventa il partito più forte che la Svizzera ha avuto dal 1919, grazie in particolare ad un’avanzata in Romandia. I socialisti registrano al contrario il risultato peggiore degli ultimi 20 anni.
Secondo le ultime stime – che includono i risultati definitivi di tutti i cantoni tranne Ginevra, Zurigo e Vaud – l’UDC si presenterebbe nel nuovo Consiglio nazionale con 62 seggi su 200 (+7). L’ultima proiezione della SSR SRG idée suisse prevede un aumento dell’elettorato del 2,1% al 28,8%.
Rispetto al 2003, i socialisti scendono invece al 19,3%, perdendo il 4% delle preferenze. Un calo di popolarità che in Parlamento si tramuterebbe in una perdita di nove mandati (da 52 a 43).
Al centro, il Partito liberale radicale (PLR) si attesta al 15,8%, con un calo dell’1,5% (-5 seggi a 31). Dal canto suo, il Partito popolare democratico (PPD) avanza leggermente in termini percentuali (+0,3% al 14,7%) e conquista tre mandati nel Nazionale (totale: 31).
La partecipazione al voto dovrebbe aggirarsi attorno al 50% (45,2% nel 2003).
Socialisti male a Zurigo e a Berna
A livello cantonale, i socialisti escono con le ossa rotte a Zurigo, dove perderebbero tre mandati su dieci. Ne approfittano i Verdi liberali, che entrano per la prima volta in Consiglio nazionale con tre deputati. UDC – che raccoglie circa il 36% delle preferenze – e PPD guadagnano un mandato, mentre il PLR perde un seggio.
L’UDC ha creato la sorpresa ad Obwaldo, sottraendo un seggio al PPD. Ne ha conquistato anche uno a San Gallo, a scapito del PLR.
A Berna, il partito di destra nazional-conservatrice conquista due nuovi seggi alla camera del popolo, passando da otto a dieci. Tendenza opposta per i socialisti, che vedono i loro deputati scendere da otto a sei. La Cancelleria federale ha tuttavia segnalato che la ripartizione dei seggi a Berna dovrà essere sottomessa a verifica.
“La campagna non è stata condotta così bene”, ha riconosciuto il presidente del PS Hans-Jürg Fehr, commentando il peggior risultato del suo partito dalla metà degli anni ’80.
Non cambia al contrario nulla a Lucerna, dove UDC e PPD mantengono i loro tre seggi, il PLR due, il PS e i Verdi uno.
Verdi e UDC a Ginevra
Il canton Giura ha vissuto domenica un vero e proprio sisma politico: il PPD, forza dominante, è stato estromesso dal Nazionale dall’alleanza UDC-PLR.
Pochi scombussolamenti invece nella rappresentanza del canton Ginevra, che continuerà ad essere formata da sei deputati di destra e da cinque della sinistra. Da segnalare la progressione dell’UDC (che con il 20% diventa il primo partito) e il secondo seggio conquistato dagli ecologisti ai danni dell’estrema sinistra.
Nel canton Vaud, UDC, PPD e Verdi dovrebbero guadagnare un seggio a testa. I tre partiti avanzano a scapito di radicali, liberali e del partito operaio. A sorpresa, l’UDC diventerebbe anche qui la princiale forza politica cantonale.
Il successo dell’UDC è da ricondurre al suo programma, ha dichiarato il presidente Ueli Maurer: “Votano per noi coloro che non vogliono aderire all’Ue, sono a favore di tasse più basse, chiedono sicurezza e meno criminali stranieri”.
A Neuchâtel, socialisti e Verdi perdono invece un mandato.
Altri sviluppi
Consiglio nazionale
Balzo della Lega in Ticino
In Ticino sono stati riconfermati al Consiglio nazionale tutti gli otto deputati uscenti: Fulvio Pelli, Fabio Abate e Ignazio Cassis (PLR), Marina Carobbio-Guscetti e Fabio Pedrina (PS), Meinrado Robbiani e Chiara Simoneschi-Cortesi (PPD) e Attilio Bignasca (Lega).
Il PLR, che rimane il partito di maggioranza relativa, scende al 23,9% (-4,5% rispetto al 2003). Il PS cala del 7,1% al 17,3%; il PPD è al 20% (-3%). Balzo in avanti della Lega al 12,7% (+5,2%), mentre è stabile l’UDC all’8,4%. I Verdi si attestano al 3,8% (+1,5%).
Nei Grigioni prevale lo statu quo, con due seggi all’UDC ed uno a PS, PPD e PLD (la sezione locale del PLR). Sorprendente l’estromissione di Juerg Michel del PLD (la sezione locale del PLR) da parte del collega di partito, e presidente del Davos, Tarzisius Caviezel.
swissinfo e agenzie
Alcuni deputati uscenti non sono stati rieletti in Consiglio nazionale:
Partito socialista: Boris Banga (Soletta), Jean-Noël Rey (Vallese), Valérie Garbani (Neuchâtel), Vreni Hubmann e Barbara Marty-Kälin (Zurigo).
Partito liberale radicale: Jürg Michel (Grigioni), Rudolf Steiner (Soletta), Andreas Zeller (San Gallo), Urs Schweizer (Basilea città), Marc Suter (Berna).
Unione democratica di centro: Jacques Pagan (Ginevra), Hans Ulrich Mathys (Argovia), Ulrich Siegrist (Argovia).
Partito popolare democratico: Franz Brun (Lucerna).
Verdi: Urs Bernhardsgrütter (San Gallo).
Partito evangelico popolare: Heiner Studer (Argovia).
Alleanza di sinistra: Pierre Vanek (Ginevra)
Democratici svizzera: Bernhard Hess (Berna).
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