La cassa malati unica affossata nelle urne
L'iniziativa popolare per introdurre una cassa malati unica non ha convinto gli svizzeri. Il 71,2% dei votanti l'ha infatti respinta. La proposta è stata accettata solo nel Giura e a Neuchâtel.
Il “no” è stato meno categorico nella Svizzera latina. La partecipazione ha raggiunto il 45% circa.
L’idea di riunire in un solo istituto di assicurazione l’oltre ottantina di casse malati che operano attualmente in Svizzera e di calcolare i premi in base al reddito e al patrimonio non ha trovato grazia tra i cittadini svizzeri.
Il 71,2% dei votanti hanno infatti respinto l’iniziativa popolare promossa dalla sinistra denominata “Per una cassa malati unica”. Il tema non ha provocato un afflusso massiccio alle urne: la partecipazione è infatti stata di poco inferiore al 46%, un tasso che si inscrive nella media.
Ad eccezione del Giura e di Neuchâtel, la proposta è stata respinta in tutti i cantoni.
No massiccio nella Svizzera tedesca
In quasi tutti i cantoni della Svizzera tedesca, l’iniziativa è stata bocciata con percentuali superiori al 70%, con picchi fino al 91,7% nel semicantone di Appenzello interno.
Lo scetticismo maggiore nei confronti della cassa malati unica che regnava in questa parte del paese e che già era emerso nei sondaggi è quindi stato confermato.
Tuttavia, anche nella Svizzera latina – ed in particolare in cantoni come Ginevra, Ticino e Vaud, dove il risultato del voto era assai incerto – l’iniziativa, pur registrando consensi superiori, non ha convinto il popolo In questi tre cantoni, la percentuale di “sì” è stata di poco superiore al 45%.
La proposta è stata accettata solo a Neuchâtel e nel Giura, con percentuali del 51,3 e del 57,6%.
Altri sviluppi
Iniziativa popolare
“Oggi respiriamo”
Assicuratori malattia, mondo economico e partiti borghesi hanno accolto con soddisfazione il chiaro “no” espresso dal popolo svizzero.
“Naturalmente oggi respiriamo”, ha dichiarato il portavoce di Santésuisse, l’associazione mantello delle casse malattia.
Per economiesuisse, la principale organizzazione economica elvetica, i cittadini svizzeri hanno confermato il loro attaccamento al sistema in vigore, rifiutandosi di seguire gli “apprendisti stregoni”.
Il presidente dell’Unione democratica di centro (destra nazional-conservatrice) Ueli Maurer ha dal canto suo sottolineato che il voto di domenica rappresenta l’occasione propizia per avviare le riforme auspicate dal suo partito, che mirano a ridurre le prestazione rimborsate dall’assicurazione di base e ad aumentare la concorrenza.
Fulvio Pelli, presidente del Partito liberale radicale, spera che grazie alla chiarezza del voto in Parlamento possano ora essere avviate discussioni per le necessarie riforme del sistema sanitario svizzero, discussioni bloccate per oltre un anno.
Il no degli svizzeri è un “no a una medicina statalizzata, a un mostro burocratico”, ha dal canto suo sottolineato Christophe Darbelley, presidente del Partito popolare democratico.
Tra i promotori dell’iniziativa, la delusione è palpabile. La presidente del comitato a sostegno, la deputata dei Verdi Therese Frösch, si aspettava a un maggior numero di voti favorevoli.
“Il no non risolve alcun problema”, ha dichiarato dal canto suo il presidente dei socialisti, Hans-Jürg Fehr, il quale ha promesso che il suo partito continuerà a battersi per un sistema sanitario efficace e solidale.
swissinfo
Percentuale di no: 71,2%
Cantoni: 24 no, 2 sì
Più forte percentuale di no: Appenzello interno con 91,7%
Più forte percentuale di sì: Giura con 57,7%
Tasso di partecipazione: 45,5%
L’iniziativa popolare “Per una cassa malati unica” è stata lanciata dal Movimento popolare delle famiglie ed è stata depositata nel dicembre 2004, corredata da 111’154 firme valide.
Il testo proponeva di istituire un solo assicuratore malattia per tutta la Svizzera al posto delle oltre 80 casse malati attuali. I premi sarebbero inoltre stati calcolati in base al reddito e al patrimonio.
Il governo e la maggioranza delle due Camere del parlamento proponevano di bocciare l’iniziativa. Il Partito socialista e i Verdi la sostenevano.
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