La fede di un’ex guardia svizzera entra in Parlamento
I temi legati alla sicurezza interessano particolarmente l'ex comandante delle guardie svizzere in Vaticano Pius Segmüller, diventato recentemente membro del parlamento elvetico.
L’attuale responsabile della sicurezza presso la Federazione calcistica internazionale fa parte della cinquantina di nuovi politici entrati nel legislativo nazionale in seguito alle elezioni di ottobre 2007.
Segmüller è stato recentemente eletto in Consiglio nazionale (camera bassa), nelle file del Partito popolare democratico, situato al centro dello scacchiere politico. Mentre molti fra i suoi colleghi leggono, discutono o telefonano, l’imponente personaggio – alto quasi due metri! – ascolta con grande attenzione gli interventi degli oratori.
«È difficile concentrarsi con tutto questo rumore: devo abituarmi alla vita da parlamentare», afferma Segmüller, che racconta di aver terminato la sua prima giornata a Palazzo federale con un forte mal di testa, causato dallo sforzo necessario per seguire i dibattimenti nonostante le continue interruzioni e distrazioni.
L’importanza della sicurezza
Una delle prime tematiche su cui Segmüller ha dovuto esprimersi è quella relativa alla presenza delle truppe svizzere in Kosovo: «L’esercito contribuisce a mantenere la pace nella regione», afferma, pur aggiungendo che tale compito può anche essere svolto dalla polizia.
Il fatto che Segmüller difenda il ruolo delle forze armate è tutt’altro che sorprendente, ma egli non si considera un uomo d’ordine in senso stretto, o un estremista come lo dipingono alcuni avversari politici.
«Ritengo la sicurezza uno dei compiti imprescindibili dello stato. Durante gli scorsi anni, abbiamo trascurato varie dimensioni di questa problematica». Secondo Segmüller, la sicurezza non va associata unicamente alla repressione degli abusi, ma implica pure la prevenzione e le campagne di sensibilizzazione.
Avversario rispettato
«Segmüller ha più fiducia nei poteri forti – polizia, Stato, Chiesa – e nei loro princìpi guida che nelle virtù del dubbio e del ragionamento critico. Ciononostante è un avversario politico degno di rispetto», afferma Jo Lang, parlamentare attivo nel gruppo dei Verdi.
Parlando di sé stesso, Pius Segmüller si descrive come un democristiano di centro, anche se – stando ai parametri attuali – la sua posizione appare piuttosto tendente verso l’ala destra del partito, perlomeno per quanto concerne le problematiche economiche e quelle legate alla sicurezza.
Secondo Roland Borer, deputato dell’Unione democratica di centro (destra nazional-conservatrice), «Segmüller è un politico coerente su cui si può fare affidamento, a differenza di molti suoi colleghi di partito».
Dal canto suo, il consigliere nazionale Walter Donzé (partito evangelico) condivide con Segmüller una grande devozione ai valori cristiani. Secondo lui, «Pius è una persona che considera attentamente ogni aspetto prima di prendere una decisione. È calmo, competente e possiede una grande rete di contatti».
Valori forti
Segmüller giudica fondamentale orientare la sua vita e l’attività politica ai valori cristiani: «Sono assolutamente convinto che la fede è la base del nostro Stato, di quello che facciamo e di come siamo».
Tuttavia, sottolinea l’ex guardia svizzera, non vi è motivo per escludere dalla scena politica le emozioni e le convinzioni personali. «È essenziale concentrarsi sul tema oggetto di discussione, rispettando sempre chi ha opinioni diverse», precisa.
Interrogato in merito ai suoi obiettivi per l’esperienza parlamentare, Segmüller risponde: «Dobbiamo fare in modo che la Svizzera resti un paese sicuro, tenendo presente che il nostro non è uno stato isolato dal resto del mondo». Il parlamentare è inoltre favorevole alla riduzione del carico fiscale per le famiglie e sottolinea la necessità di dotare il sistema di sicurezza sociale svizzero di una base finanziaria solida. «La responsabilità individuale deve prevalere; lo stato interviene soltanto quando è necessario».
«Le radici non si rinnegano»
Segmüller e la sua famiglia si sono spostati a più riprese all’interno e al di fuori dei confini nazionali. Vivere all’estero, spiega l’alto graduato, gli ha permesso di capire maggiormente la mentalità elvetica. A suo parere, essa è spesso provinciale: i cittadini svizzeri faticano a guardare oltre le proprie frontiere.
«Gli svizzeri vogliono che tutto sia perfetto. Tendiamo a essere egoisti, dimenticando ciò che è positivo per gli altri». Una volta rientrato in patria, tuttavia, Segmüller è riuscito comunque ad apprezzare le caratteristiche dell’anima rossocrociata, per esempio la semplicità: «Non si possono negare le proprie radici».
Da ultimo, Segmüller caldeggia un ruolo maggiore in seno al parlamento per gli espatriati svizzeri: «Si tratta di un compito impegnativo per chi risiede all’estero, ma il loro contributo sarebbe veramente prezioso»
swissinfo, Urs Geiser
(traduzione e adattamento, Andrea Clementi)
Nato nel 1952 a San Gallo, Pius Segmüller è attualmente responsabile della sicurezza presso la Federazione calcistica internazionale (Fifa), con sede a Zurigo. Dal 1998 al 2002, Segmüller è stato comandante della guardia svizzera pontificia in Vaticano.
Nella sua carriera professionale, Segmüller ha lavorato come docente di scuola secondaria, istruttore nell’esercito (ha il grado di maggiore), comandante di polizia e responsabile a livello cantonale della protezione della popolazione e dell’aiuto in caso di catastrofe. Il 56enne è stato inoltre quadro di un’azienda farmaceutica.
Segmüller – sposato e padre di due figli – risiede a Lucerna; è diventato membro del Partito popolare democratico quattro anni or sono, e dal 2007 siede in Consiglio nazionale.
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