La lunga marcia di Obama: un uomo e la sua storia
Barack Obama è il primo afroamericano a conquistare la Casa bianca. La sua storia, che passa anche per l'Indonesia, incarna gli ideali del «nuovo» e «possibile» tanto cari agli Stati uniti.
Barack Hussein Obama nasce a Honolulu il 4 agosto 1961, da padre keniota e madre statunitense (originaria del Kansas).
Nel 1963 i genitori si separano e successivamente divorziano; terminati gli studi universitari, il padre rientra in Kenya, dove muore in un incidente stradale nel 1982 (Obama lo rivede soltanto in un’occasione).
La madre si risposa con un cittadino indonesiano e nel 1967 si trasferisce in Indonesia: a Giacarta, Obama frequenta le scuole elementari. Nel 1971 ritorna negli Stati Uniti, a Honolulu, per ricevere un’istruzione migliore. Viene allevato principalmente dai nonni materni e in seguito dalla madre, morta di cancro nel 1995.
La nonna materna, alla quale Obama era molto legato, muore il giorno prima dell’elezione del nipote. È lo stesso Obama – che per vederla un’ultima volta aveva interrotto la campagna elettorale – a darne l’annuncio in lacrime.
Vocazione sociale
Nel 1983, Obama consegue la laurea in scienze politiche con una specializzazione in relazioni internazionali alla Columbia University di New York. In seguito, dopo aver lavorato per un’azienda d’informazione economica, si trasferisce a Chicago per sostenere programmi d’apprendistato destinati ai residenti dei quartieri poveri.
Nel 1988, lascia Chicago per studiare giurisprudenza ad Harvard. Nel 1991 ottiene la laurea e un anno più tardi sposa Michelle Robinson, figlia di un benzinaio, conosciuta durante un periodo di pratica presso uno studio legale. Dalla loro unione nasceranno due figlie.
Tornato a Chicago, Obama si impegna nella difesa dei diritti civili. Insegna inoltre diritto costituzionale presso la locale università.
Impegno politico
L’impegno politico di Obama comincia nel 1992, quando aiuta Bill Clinton nelle elezioni presidenziali. Nel 1996 è eletto senatore nell’Illinois.
Nel gennaio 2003 viene nominato presidente del Comitato della sanità. In questa veste contribuisce a concretizzare sgravi fiscali sul reddito per favorire le famiglie meno abbienti, collabora a una legge di sostegno per chi non può pagare un’assicurazione sanitaria, promuove la prevenzione dell’AIDS e vari programmi d’assistenza ai malati.
Dopo essere stato sconfitto una prima volta, nel 2004 Obama viene eletto senatore a Washington. Anche nella capitale federale, il giovane senatore – contrario all’intervento militare in Iraq – prosegue il suo impegno per i diritti civili, l’integrazione, l’accesso agli studi e la trasparenza.
Nel 2005, la rivista britannica New Statesman lo inserisce tra i «10 personaggi che possono cambiare il mondo».
Storia recente
La prima circostanza che lo vede proiettato sotto le luci della ribalta nazionale convention democratica del 2004, dove pronuncia il discorso introduttivo. In quell’occasione, Obama afferma: «Non esiste un’America nera e un’America bianca, un’America latinoamericana e un’America asiatica: esistono gli Stati Uniti d’America». E aggiunge: «Una storia come la mia, non sarebbe stata possibile in nessun altro paese del pianeta».
Tre anni dopo, il 10 febbraio 2007, Obama annuncia ufficialmente la sua candidatura per le elezioni presidenziali del 2008. Dopo un lungo duello, riesce addirittura a battere l’ex first lady e senatrice dello stato di New York Hillary Clinton – la grande favorita della vigilia – alle elezioni primarie del Partito Democratico.
Il 3 giugno 2008, Obama ottiene così il quorum necessario per la nomination democratica. Ancora una volta, Obama sottolinea la portata storica dell’avvenimento: «Chi avrebbe pensato che un nero di quarant’anni potesse diventare il candidato democratico alla presidenza?».
Obama si rivolge all’America facendo leva sulla voglia di iniziare un nuovo corso: «Vi sto chiedendo di crederci. Non semplicemente nella mia capacità di determinare un vero cambiamento a Washington. Vi sto chiedendo di credere nella vostra». Un invito raccolto.
swissinfo e agenzie
Le elezioni presidenziali di martedì sono state le 56esime nella storia degli Stati Uniti e Barack Obama è diventato il 44esimo presidente americano.
Il primo presidente della storia è stato George Washington (1789-1796), del Partito federalista. Dal 1854, quando fu eletto Franklin Pierce, il paesaggio politico statunitense è dominato da due grandi formazioni, il Partito repubblicano e quello democratico.
Barack Obama è il 15esimo rappresentante del Partito democratico eletto alla Casa Bianca. I presidenti repubblicani sono invece stati 19.
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