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La nuova ministra vuole mantenere un dialogo con l’UDC

Keystone

Dopo aver tenuto la nazione con il fiato sospeso per 24 ore, Eveline Widmer-Schlumpf ha infine accettato l'elezione nel governo, nonostante il suo partito non la appoggi.

La neoeletta ministra vuole proseguire sulla linea pragmatica che ha caratterizzato la sua azione nel governo grigionese, cercando il dialogo anche con i deputati dell’Unione democratica di centro (UDC).

Giovedì mattina tutti gli occhi erano puntati su di lei, Eveline Widmer-Schlumpf, consigliera di Stato del canton Grigioni, figlia dell’ultimo consigliere federale grigionese, trovatasi d’improvviso e a sorpresa sotto le luci della ribalta della politica nazionale

Quando alle otto del mattino è entrata nella sala del Consiglio nazionale, il suo viso appariva teso, indecifrabile, provato da una decisione certo non facile. Eletta in governo contro la volontà del suo partito, portava sulle spalle la responsabilità di una scelta dalle ripercussioni non del tutto prevedibili sul sistema politico svizzero.

La tensione era palpabile, l’intera Assemblea federale e le centinaia di giornalisti riunitisi nella sede del parlamento pendevano dalle sue labbra. Alle sue prime parole, qualcuno nei corridoi di palazzo ha scosso la testa, pensando: «Dirà di no». Poi la frase decisiva, «Accetto l’elezione», seguita da espressioni di giubilo di chi ha contribuito alla sua elezione e da segni di disappunto fra le file del gruppo parlamentare UDC.

Politica pragmatica

«È un grosso onore per me, per il mio cantone e per i romanci», ha detto la neoeletta la consigliera federale, mentre davanti a palazzo federale centinaia di persone, riunitesi per esprimere il loro sostegno a Eveline Widmer-Schlumpf, festeggiavano l’uscita dal governo di Christoph Blocher, leader della linea dura dell’UDC.

Dopo la cerimonia di giuramento, la terza donna in Consiglio federale è uscita dall’emiciclo, subito assediata da decine di giornalisti. Intervista dopo intervista, Eveline Widmer-Schlumpf ha ribadito la sua intenzione di portare avanti una politica pragmatica, come già fatto nel governo grigionese, cercando il dialogo e il confronto con tutti i gruppi parlamentari.

«Non sono un’eroina. Ho accettato l’elezione perché convinta che l’UDC deve lavorare a soluzioni costruttive senza che ciò significhi l’abbandono delle proprie convinzioni politiche», ha ripetuto nella conferenza stampa indetta due ore dopo il giuramento, con aria tranquilla e a proprio agio.

«Non sarà facile»

«Se ho accettato l’elezione è perché molte persone mi hanno sostenuto in questa scelta pregandomi di dire di sì, di fare un tentativo», ha detto Eveline Widmer-Schlumpf davanti ad una sala stampa gremita. «Per me l’elezione è stata una sorpresa. Senza una pausa di riflessione sarebbe stato più difficile acconsentire alla nomina», ha aggiunto.

Eveline Widmer-Schlumpf ha affermato di non aver ricevuto pressioni dal gruppo UDC con il quale si è incontrata mercoledì pomeriggio. «Mi è stato però detto che se avessi accettato non avrei potuto contare sul suo sostegno». Con toni pacati e senza trionfalismo, la neoeletta ha ammesso che in queste condizioni non sarà facile lavorare, ma che cercherà il contatto con gli esponenti del suo partito disposti a parlare con lei.

Informata per SMS

L’esponente dell’UDC grigionese sarebbe stata informata con un SMS alla vigilia dell’elezioni del governo della possibilità che attorno al suo nome si coalizzassero i voti di chi si opponeva ad una riconferma del ministro della giustizia Blocher. «Si è trattato solo di un’informazione per evitare che venissi sorpresa dall’evento», ha precisato.

Cosa questo significherà concretamente per il sistema politico svizzero, basato tradizionalmente sull’integrazione in governo di tutte le maggiori forze politiche del paese, lo si capirà solo nei prossimi mesi.

Alla domanda se ci si trovi di fronte ora ad un governo di centro-sinistra, Eveline Widmer-Schlumpf ha in ogni caso ricordato di aver sempre sostenuto posizioni chiaramente borghesi. «La sinistra mi conosce e sa quali posizioni rappresento», ha detto.

swissinfo, Andrea Tognina

Eveline Widmer-Schlumpf, 51 anni, è figlia dell’ex consigliere federale e ministro dei trasporti Leon Schlumpf.

La giurista rappresenta dal 1998 l’Unione democratica di centro nel governo del canton Grigioni, dove dirige il dipartimento delle finanze.

A livello nazionale, Widmer-Schlupf è nota quale presidente della Conferenza dei direttori cantonali delle finanze.

Madre di tre figli, la neoeletta consigliera federale vive a Felsberg, a pochi chilometri da Coira, capoluogo dei Grigioni.

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