La presidente del Cile nella Svizzera romanda
Nel secondo giorno della sua visita di Stato in Svizzera, Michele Bachelet ha incontrato scienziati del Politecnico di Losanna e il presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa.
Venerdì la presidente del Cile era stata ricevuta con onori militari dalla presidente della Confederazione Micheline Calmy-Rey.
Secondo giorno della visita di stato della presidente cilena Michelle Bachelet: accompagnata dalla presidente della Confederazione Micheline Calmy-Rey e da una folta delegazione cilena l’ospite ha visitato sabato mattina il Politecnico federale di Losanna (PFL).
Il presidente dell’istituto, Patrick Aebischer, ha parlato del ruolo chiave del PFL nel campo della ricerca e dello sviluppo di nuove tecnologie, sottolineando anche la cooperazione con gli atenei del Sudamerica.
Nel pomeriggio Michelle Bachelet ha raggiunto Ginevra, dove si è intrattenuta per una ventina di minuti con il presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) Jakob Kellenberger e ha visitato il museo della Croce Rossa. I contenuti del colloquio con Kellenberger non sono stati resi noti.
Onori militari
Bachelet è arrivatavenerdì mattina all’aeroporto di Zurigo. A riceverla ha trovato la presidente della Confederazione Micheline Calmy-Rey. La delegazione si è recata in seguito a Berna.
Nella città federale l’ospite è stata ricevuta con gli onori militari da altri cinque membri del governo federali. Successivamente, le delegazioni si sono recate al municipio di Berna dove Calmy-Rey ha pronunciato un discorso di benvenuto.
«La Svizzera e il Cile sono molto più vicini rispetto a quanto la geografia lascierebbe supporre», ha dichiarato la presidente della Confederazione, che ha messo in evidenza i «molti punti comuni» che uniscono i due paesi. Abbiamo priorità politiche simili come la lotta contro la povertà e la promozione della giustizia sociale, ha detto Calmy-Rey.
Difesa dei diritti umani
La ministra ha in particolare sottolineato la volontà delle due presidenti di proteggere i diritti umani nel mondo. A tal proposito, Calmy-Rey ha espresso il suo rispetto a Bachelet per la sua determinazione a riconciliare la società cilena con il proprio passato, dopo gli anni della dittatura di Augusto Pinochet (1973-1990).
La presidente della Confederazione ha inoltre detto di essere fiera che la Svizzera abbia accolto i molti cittadini cileni in fuga durante questo periodo oscuro della storia del Cile.
Calmy-Rey ha inoltre ricordato che l’economia della Svizzera e del Cile è orientata sul commercio estero ma che i due paesi desiderano soprattutto una mondializzazione equa.
Valori democratici e scambi commerciali
Da parte sua, Bachelet ha dichiarato di essere onorata «di un’accoglienza così calorosa, nonostante la pioggia». La presidente cilena ha insistito sui valori democratici che accomunano i due paesi. Ha inoltre espresso la sua «profonda gratitudine» alla Svizzera per lo «spirito di solidarietà» nei confronti dei cileni perseguitati.
Durante una conferenza stampa delle due presidenti a fine giornata, Bachelet ha detto che il suo paese mira allo sviluppo economico per assicurare una buona qualità di vita ad ognuno dei suoi cittadini.
«L’accordo di libero scambio del 2004 tra i paesi dell’Associazione europea di libero scambio (AELS) e il Cile non hanno ancora dato vita a scambi abbastanza intensi. Gli scambi stanno tuttavia crescendo e vogliamo rinforzarli», ha aggiunto la presidente cilena.
Le due presidenti hanno informato anche di aver firmato nel corso della giornata un accordo per evitare la doppia tassazione nei trasporti aerei. E hanno dichiarato di voler cooperare nella lotta al surriscaldamento climatico.
swissinfo e agenzie
Michelle Bachelet è nata il 29 settembre 1951 a Santiago del Chile. Figlia di un generale dell’aviazione, è pediatra di formazione.
Dopo il colpo di Stato militare del generale Pinochet contro il governo di Salvador Allende nel 1973, sua padre fu incarcerato. Morì d’infarto dopo essere stato torturato per mesi.
Nel 1975 anche Michelle Bachelet e sua madre furono arrestate e torturate dal regime di Pinochet. In seguito lasciarono il paese, dapprima per l’Australia, poi per la DDR. Tornarono in Cile nel 1979.
Nel 1979 Bachelet è entrata nel Partito socialista. Negli anni Novanta ha lavorato nei ministeri della sanità e della difesa.
Nel 2000 è diventata ministra della sanità, nel 2002 prima donna a ricoprire la carica di ministra della difesa.
Il 15 gennaio 2006 Michelle Bachelet è stata eletta presidente del Cile con il 53,5% dei voti.
Commercianti, contadini e artigiani svizzeri si insediarono in Cile già nel corso del XIX secolo. Oltre a 4200 cittadini svizzeri (la maggior parte dei quali possiedono la doppia cittadinanza), circa 60’000 cileni discendono da immigrati svizzeri.
Nel 2006 la Svizzera ha esportato verso il Cile merci per un valore di 196 milioni di franchi e ha importato merci cilene per un valore di 62 milioni di franchi. Imprese svizzzere hanno investito in Cile circa 1,2 miliardi di franchi e danno lavoro nel paese a 16’000 persone.
La Svizzera si è dimostrata meno aperta verso i profughi dalla dittatura cilena. Mentre migliaia di profughi provenienti dall’Ungheria nel 1956 e dalla Cecoslovacchia nel 1968 furono accolti con generosità in Svizzera, l’accoglienza offerta ai cileni fu molto limitata.
Tra il 1973 e il 1988 sono 1800 persone trovarono rifugio in Svizzera. In Svizzera vivono oggi circa 3600 cittadini cileni.
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