La Quinta Svizzera coccolata dai politici
Mai come ora gli svizzeri e le svizzere dell'estero occupano la scena politica. In questo periodo elettorale la loro rappresentanza a Berna torna di stringente attualità.
Il Parlamento svizzero è chiamato ad esaminare diverse proposte tese a concedere alla Quinta Svizzera maggior spazio, ma i suoi rappresentanti puntano prioritariamente sul voto elettronico.
Da quindici anni gli svizzeri e le svizzere dell’estero hanno la possibilità di votare per corrispondenza e l’interesse che rivolgono alla politica nazionale non ha mai smesso di crescere. Oggi sono in 110 mila ad essere iscritti sulle liste elettorali, oltrepassando di fatto la soglia delle 100 mila firma necessarie per lanciare un’iniziativa popolare.
L’accresciuto peso politico della Quinta Svizzera riporta dunque sul tappeto politico il tema della rappresentanza degli svizzeri e della svizzere all’estero in seno al Parlamento. In quest’anno elettorale, l’argomento è stato al centro dei dibattiti dell’Organizzazione degli svizzeri e delle svizzere all’estero (OSE).
Un ventisettesimo cantone?
L’attualità del tema è del resto confermato dalla presenza sulle liste per il Consiglio nazionale dei candidati e della candidate residenti fuori patria. Nonostante il loro numero non sia mai stato così alto, le possibilità di elezione sono poche.
Perché? Perché i suffragi dei loro elettori potenziali sono disseminati nei 26 cantoni. Se invece fossero raggruppati in un ventisettesimo cantone, come viene proposto, la Quinta Svizzera si collocherebbe al terzo posto in ordine di importanza, dopo Zurigo e Berna.
Il presidente dell’Organizzazione degli svizzeri e delle svizzere all’estero (OSE), Jacques-Simon Eggly, deputato uscente, non è però convinto della fattibilità: per creare un ventisettesimo cantone occorrerebbe modificare la Costituzione.
Eggly fa piuttosto affidamento sul gruppo parlamentare “svizzeri all’estero”, creato nel 2005 e “che raggruppa un terzo dei membri del Parlamento”,
Rappresentanza e diritto di voto
Alcuni membri di questo gruppo parlamentare, hanno formulato diverse proposte. La più importante è quella del socialista ginevrino Carlo Sommaruga.
Nella sua iniziativa parlamentare sul tema, Sommaruga propone che le persone espatriate siano rappresentate in quanto tali nelle due Camere del Parlamento, prima alla Camera dei cantoni (Consiglio degli Stati) e poi alla Camera del popolo (Consiglio nazionale). Anche con questa proposta si rende necessario un cambiamento della Magna Charta e di altri testi legislativi.
Ma anche nei confronti di questa opzione, Jacques-Simon Eggly esprime dei dubbi. “Vista la durata delle sessioni e il tempo che occorre consacrare ai lavori – spiega a swissinfo – non saranno più svizzeri e svizzere all’estero, poiché dovranno essere spesso a Berna”.
Il consigliere nazionale socialista Mario Fehr ha, dal canto suo, invitato il Consiglio federale ad intervenire sui cantoni affinché gli svizzeri e le svizzere all’estero abbiano il diritto di prendere parte, in tutti i cantoni, all’elezione per il Consiglio degli Stati. Questo è al momento possibile unicamente in dieci cantoni e un semicantone (vedi contesto).
Ma prima di spingersi tanto in là, occorre prima analizzare il comportamento elettorale degli svizzeri e delle svizzere all’estero. E’ quanto propone il socialista Remo Gysin invitando i cantoni a procedere ad un conteggio separato.
Conteggio attualmente praticato in cinque cantoni: Appenzello esterno, Basilea Città, Ginevra, Lucerna e Vaud. Il Consiglio federale ha comunque promesso di consultare i cantoni per verificare le possibilità di modifica dei rispettivi regolamenti in materia di diritti politici.
L’e-voto, ossia il voto via internet
“E’ chiaro che sosteniamo queste proposte – aggiunge Jacques-Simon Eggly – ma dopo aver esaminato le difficoltà pratiche e legislative, non siamo convinti che costituiscano una priorità”.
L’OSE punta decisamente sullo sviluppo rapido del voto elettronico per facilitare i diritti popolari e civici dei propri membri. “In questo caso siamo in prima linea e non intendiamo – Jacques-Simon Eggly – mollare l’osso”.
Lo scorso mese di marzo la deputata socialista Susanne Leutenegger Oberholzer ha inoltrato una mozione che il Consiglio federale propone di respingere. Motivo: convincere circa 2 mila 700 comuni svizzeri di predisporre il voto elettronico su scala nazionale potrebbe richiere più di vent’anni.
Semplicemente inaccettabile per il presidente dell’OSE. “La nostra organizzazione ha votato una risoluzione molto chiara: chiede alla Confederazione di garantire, malgrado il federalismo, l’introduzione del voto elettronico per il 2011, in occasione delle prossime elezioni federali.
Queste proposte non saranno tuttavia esaminate nella sessione in corso. Spetterà al nuovo Parlamento, che sarà eletto il prossimo 21 ottobre, chinarsi sulla questione.
swissinfo, Isabelle Eichenberger
(traduzione e adattamento dal francese Françoise Gehring)
Solo dieci cantoni accordano agli svizzeri e alle svizzere all’estero il diritto di voto e di elezione sul piano federale e cantonale: Ginevra, Friborgo, Giura, Berna, Soletta, Svitto, Ticino e Grigioni. Neuchâtel e Basilea Campagna estendono tali diritti anche sul piano comunale.
Zurigo non concede loro il diritto di voto a livello cantonale, ma consente il voto per il Consiglio degli Stati. L’elezione al Consiglio degli Stati non è prevista dappertutto, poiché ogni cantone risponde alle proprie regole. Negli altri quindici cantoni solo gli scrutini federali sono aperti alla Quinta Svizzera.
• Iniziativa parlamentare di Carlo Sommaruga (socialista) “Per un’effettiva rappresentanza degli Svizzeri dell’estero”. Data del deposito: 22.06.2007
• Mozione di Mario Fehr (socialista) “Rappresentanza diretta degli Svizzeri all’estero nel Parlamento federale”. Data del deposito: 14.06.2007
• Postulato di Mario Fehr (socialista) “Partecipazione degli Svizzeri all’estero alle elezioni del Consiglio degli Stati”. Data del deposito: 14.06.2007
• Mozione di Susanne Leutenegger Oberholzer (socialista) “Voto elettronico, in particolare per gli Svizzeri all’estero”. Data del deposito: 23.03.2007
• Interpellanza di André Reymond (UDC, destra nazionalista) “Scuole svizzere all’estero”. Data del deposito: 24.03.2006
• Interpellanza di Filippo Lombardi (democristiano) “Assicurazione disoccupazione. Discriminazione dei frontalieri svizzeri in Italia”. Data del deposito: 22.06.2006
• Interrogazione di Remo Gysin “Comportamento di voto degli svizzeri all’estero. Rilevazione statistica nei cantoni”. Data del deposito: 18.06.2007. Esito: liquidato.
• Mozione di Yves Guisan “Premi dell’assicurazione malattie ragionevoli per gli Svizzeri residenti nell’UE”. Data del deposito: 23.03.2007
In conformità con gli standard di JTI
Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.