La riforma dell’Assicurazione invalidità davanti al popolo
Accanto all'Assicurazione vecchiaia superstiti (AVS), l'Assicurazione invalidità (AI) è uno dei pilastri del sistema di sicurezza sociale svizzero. Ma da tempo le finanze dell'AI sono in crisi.
La quinta revisione dell’AI prevede una serie di misure di risparmio, combattute da un referendum sostenuto dalla sinistra.
Nel 2006 l’assicurazione invalidità ha registrato un deficit di 1,6 miliardi di franchi. Il debito accumulato è ormai di oltre 9 miliardi di franchi. Il problema principale è il costante aumento dei beneficiari di una rendita AI: il 5,3% della popolazione attiva nel 2005, contro il 3,2% del 1990.
L’aumento riguarda soprattutto persone affette da problemi psicologici. La maggior parte degli esperti mette in relazione il fenomeno con l’accresciuto stress sul posto di lavoro. L’AI è diventata in qualche modo una via d’uscita dal mondo del lavoro per chi non ne sopporta i ritmi sempre più intensi.
Anche se negli ultimi tre anni il numero di nuove rendite ha preso a diminuire, grazie soprattutto ai maggiori controlli medici, la situazione rimane difficile. Sulla necessità di agire per risanare le finanze dell’Assicurazione invalidità il consenso è unanime. Ma sulla maniera di farlo le posizioni sono assai distanti.
L’impossibile compromesso sull’AI
Tre anni fa le cittadine e i cittadini svizzeri avevano respinto ad ampia maggioranza la proposta del governo di finanziare l’AI con un aumento dello 0,8% dell’IVA.
Dopo quella battuta d’arresto, i quattro partiti di governo hanno cercato di trovare una soluzione di compromesso per la riforma dell’assicurazione. La via tracciata per la quinta revisione dell’AI è quella di un intervento in due fasi.
Da un lato si tratta di modificare la legge sull’assicurazione invalidità, in modo da dare la priorità all’integrazione degli invalidi nel mondo del lavoro rispetto all’assegnazione di rendite d’invalidità.
D’altro canto rimane da risolvere il problema del finanziamento dell’AI. La maggioranza del mondo politico, ritiene infatti che l’AI non possa essere risanata agendo solo sul piano delle uscite.
La concordia fra i partiti si è però infranta contro il primo scoglio. La prima parte della revisione, basata sul principio «integrazione invece di rendita», è stata approvata con 118 voti contro 68 dal Consiglio nazionale e con 35 contro 7 dal Consiglio degli Stati, ma non ha soddisfatto la sinistra.
Il referendum contro la revisione è stato lanciato da una piccola organizzazione di invalidi, il Centro per una vita autonoma. I Verdi hanno dato subito il loro sostegno, nel Partito socialista la base ha costretto i vertici a seguirla nella lotta referendaria.
Reintegrare per risparmiare
La revisione votata dal parlamento prevede varie misure che dovrebbero permettere di risparmiare 596 milioni di franchi l’anno fino al 2025. Le modifiche dovrebbero riportare in pari il bilancio dell’assicurazione entro il 2009.
Per raggiungere questo risultato, la revisione mira da un lato a ridurre a lungo termine il numero di nuove rendite.
Il pacchetto prevede misure per riconoscere tempestivamente i sintomi che potrebbero condurre ad un’invalidità e permettere la prosecuzione dell’attività lavorativa. Molto peso è dato anche a interventi in favore di una reintegrazione professionale degli invalidi.
D’altro canto parte dei risparmi dovrebbe essere realizzata grazie ad una definizione più ristretta del concetto di invalidità – e quindi del diritto alla rendita – e dalla riduzione di alcune prestazioni, quali gli scatti della rendita per compensare l’impossibilità di far carriera di giovani invalidi o le rendite complementari per i coniugi.
Gli argomenti dei referendisti
I promotori del referendum fanno tuttavia notare che i risparmi realizzati con la riduzione delle rendite finiranno per essere compensati dall’aumento di altre prestazioni, quali l’assistenza sociale. Già oggi una rendita AI, che supera di poco i 2000 franchi mensili, non basta da sola a condurre una vita decente in Svizzera.
Quanto alle misure per la reintegrazione professionale – affermano ancora gli avversari della quinta revisione – queste rischiano di non sortire alcun effetto, perché non sono previsti né obblighi né incentivi per i datori di lavoro e poggiano quindi su una base puramente volontaria.
Le grandi associazioni in difesa degli invalidi, quali Pro Infirmis, e l’Unione sindacale svizzera hanno deciso però di non sostenere il referendum, per non mettere in pericolo gli aspetti positivi della riforma e per evitare che il parlamento faccia dei passi indietro nella seconda parte della revisione dell’AI, vale a dire nella parte relativa al finanziamento.
I partiti borghesi hanno in effetti indicato chiaramente di non voler garantire nuove fonti di finanziamento all’AI finché non saranno prese misure di risparmio efficaci. Oltre che dal governo e dalla maggioranza del parlamento, la quinta revisione dell’AI è sostenuta anche dagli ambienti economici.
swissinfo, Andrea Tognina
Debito dell’AI alla fine del 2006: 9,3 miliardi di franchi. Interessi annui sul debito: 221 milioni di franchi. Nuove rendite nel 2006: 19’600. Nuove rendite nell’anno record 2003: 28’200. Rendite totali alla fine del 2006: 257’200.
Nel 2003 il governo aveva proposto un aumento dell’IVA in favore delle assicurazioni sociali. L’aumento previsto era dello 0,8% in favore dell’AI. Un aumento supplementare dell’1% era previsto in caso di deterioramento delle finanze dell’AVS.
Il 16 maggio 2004 il popolo ha chiaramente respinto questa soluzione, con il 68,6% di no.
In seguito, l’idea di aumentare l’IVA in favore dell’AI è tornata a riaffiorare. Ma il 20 marzo scorso, il Consiglio nazionale (camera del popolo) ha rifiutato un aumento non limitato nel tempo. E non ha accolto neppure la prosposta della sinistra di un aumento delle trattenute salariali dall’1,4% al 2% durante sette anni.
Negli ultimi tre anni il numero di nuove rendite è diminuito sensibilmente. L’anno record era stato il 2003, con 28’200 nuove rendite. Nel 2006 il loro numero è stato di 19’600, vale a dire il 30% in meno rispetto al 2003 e il 16% in meno rispetto al 2005.
Nel 2006 per la prima volta il numero di nuove rendite è stato inferiore a quello delle rendite estinte. Anche le uscite dell’assicurazione hanno registrato per la prima volta nella storia una diminuzione dello 0,9%.
Su questo andamento ha influito una maggiore severità degli uffici AI cantonali, ma anche l’aumento del personale medico incaricato di investigare sui casi di persone che hanno depositato una domanda all’AI, misura adottata nell’ambito della quarta revisione dell’AI.
Per l’Ufficio federale delle assicurazioni sociali, l’evoluzione non basta però a sanare le finanze dell’AI.
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