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Le città chiedono modifiche nella politica d’asilo

Elmar Ledergerber chiede l'introduzione di quote per i cittadini dei Paesi extraeuropei che desiderano lavorare in Svizzera Keystone

Le città e i comuni svizzeri vogliono che le autorità federali finanzino i costi per l'aiuto d'urgenza ai richiedenti d'asilo respinti.

Durante una conferenza a Zurigo, il sindaco della città sulla Limmat ha chiesto una politica della migrazione più permissiva che permetta di assumere lavoratori provenienti da Paesi extraeuropei.

«Città e comuni vogliono procedure più rapide, un approccio umano al problema e si aspettano che la Confederazione non scarichi le sue responsabilità su cantoni e comuni», ha affermato il municipale lucernese e presidente dell’Iniziativa delle città, Ruedi Meier, durante la Conferenza sull’asilo e la migrazione, svoltasi venerdì a Zurigo.

Le città chiedono in particolare con insistenza che Berna si assuma tutti i costi per l’aiuto d’urgenza accordato dai cantoni e dai comuni ai richiedenti d’asilo a cui è stata notificata una decisione di non entrata in materia (i cosiddetti NEM), ai quali da un anno viene negato il diritto all’aiuto sociale.

«Questa esclusione causa nuovi costi sociali che gravano in particolare sulle città», ha sottolineato Meier.

Attualmente Berna versa ai cantoni 600 franchi per ogni NEM ed i cantoni stessi hanno già chiesto di aumentare l’ammontare del rimborso.

Richiedenti respinti

Un altro aspetto che preoccupa le città è quello dei richiedenti d’asilo la cui domanda è stata respinta. Il consigliere federale Christoph Blocher ha chiesto al parlamento di negare loro l’aiuto sociale.

Per il presidente dell’Iniziativa delle città si tratta un gruppo di circa 15’000 persone, che vivono da lungo tempo in Svizzera e che sono spesso bene integrate.

«Le città non saranno mai in grado di applicare una simile misura», ha detto Meier.

Politica di migrazione e mercato del lavoro

Affinché si tenga meglio conto degli interessi delle città in ambito di migrazione, il sindaco di Zurigo, Elmar Ledergerber propone l’introduzione di quote per persone provenienti da Paesi extraeuropei che abbiano le capacità di integrarsi nel mondo del lavoro.

«Dal punto di vista economico e nell’interesse di una città, il criterio decisivo per chi vuole immigrare sono le sue capacità e non la nazione di provenienza», ha affermato l’esponente del partito socialista durante l’incontro.

Centri economici come Zurigo hanno un interesse vitale ad accogliere persone ben qualificate e motivate.

Il sindaco della città sulla Limmat è convinto che una politica della migrazione più permissiva e meno concentrata sulla difesa dagli stranieri contribuisca ad alleviare i problemi nel settore dell’asilo. Per questa ragione, egli propone di fissare di anno in anno dei contingenti per le persone di Paesi extracomunitari che vogliono lavorare in Svizzera, tenendo conto in primo luogo dei bisogni dell’economia.

swissinfo e agenzie

Richiedenti d’asilo nel 2004: 14’250.
Diminuzione rispetto al 2003: 32%.
Dal mese d’aprile del 2004, le normative sull’asilo sono state inasprite.
Da allora, i richiedenti d’asilo per cui le autorità hanno deciso di non entrare in materia, non ricevono più aiuti sociali.

Richiedenti d’asilo nel 2004: 14’250.
Diminuzione rispetto al 2003: 32%.
Dal mese d’aprile del 2004, le normative sull’asilo sono state inasprite.
Da allora, i richiedenti d’asilo per cui le autorità hanno deciso di non entrare in materia, non ricevono più aiuti sociali.

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