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“Le iniziative ecologiche spesso falliscono a causa della resistenza degli ambienti agricoli” 

cartello contro iniziativa biodiversità
“La campagna è stata decisiva”, dice Urs Bieri a proposito della vittoria dei coltivatori e delle coltivatrici sull'iniziativa per la biodiversità. Keystone / Valentin Flauraud

Domenica il 63% dell’elettorato svizzero ha respinto un'iniziativa per una migliore protezione della biodiversità in Svizzera. Anche una proposta di riforma del regime pensionistico professionale del Paese è stata respinta dal 67,1% delle persone votanti. Urs Bieri, politologo presso l'istituto di ricerca gfs.bern, illustra i principali insegnamenti delle due votazioni. 

SWI swissinfo.ch: Cosa dice il netto rifiuto dell’iniziativa sulla biodiversità sul potere dell’Unione svizzera dei contadini? 

Urs Bieri: L’Unione dei contadini ha condotto una campagna efficace. Questo è stato decisivo per vincere il supporto del campo dei conservatori e delle conservatrici di destra che si occupano di tutela del paesaggio e di conservazione del patrimonio. Alla fine, il voto contrario è stato quindi piuttosto chiaro. 

La minaccia alla biodiversità è riconosciuta da tutte le parti. Ma alle urne questa proposta di legge ha ricevuto pochissimi consensi. Qual è stata la sua maggiore debolezza? 

Due elementi sono sempre decisivi per le iniziative. Da un lato, è necessario che il problema sia riconosciuto dalla maggioranza delle persone, come nel caso di questa votazione. Dall’altro lato, occorre una soluzione che abbia il sostegno della maggioranza, cosa che l’iniziativa non ha offerto. Per questo motivo si è discusso dei punti deboli e delle conseguenze negative per l’agricoltura. Questa visione critica dell’iniziativa ha prevalso. 

Dopo l’iniziativa per il divieto dei pesticidi e quella per l’acqua potabile nel 2021, l’iniziativa per la biodiversità è una terza che va nella stessa direzione. Tuttavia, è stata respinta più chiaramente delle precedenti. Vede una tendenza? 

Sì, da diversi anni la situazione è visibilmente calma in ambito ecologico. L’ultima grande iniziativa ambientale approvata è stata quella sulle seconde case [nel 2012, ndt]. Tutte le successive sono state respinte. Spesso sono fallite a causa dell’opposizione del campo agricolo. All’epoca, l’iniziativa sulle case secondarie poteva contare sul sostegno degli ambienti conservatori di destra. Questo supporto è mancato per altre questioni simili. 

La prossima iniziativa sarà quella a favore della sicurezza alimentare, che mira a rafforzare la produzione interna sostenibile. Quali sono le principali lezioni da trarre dalle precedenti sconfitte elettorali? 

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Urs Bieri, co-responsabile dell’istituto gfs.bern. gfs.bern

Le iniziative ecologiche devono riuscire a uscire dal campo della sinistra-verde e ad avere un impatto anche al centro o addirittura a destra. Se questa iniziativa riuscirà a farlo, avrà una possibilità. Altrimenti fallirà anch’essa a causa della discrepanza tra il “sì” urbano e il “no” rurale. 

Come descriverebbe nel complesso le due votazioni di domenica: intense o piuttosto nella media?  

La campagna è stata relativamente intensa. Ancora una volta, abbiamo avuto un dibattito acceso e carico di conflitti. Ma il voto in sé è stato nella media. Non c’è stato un movimento di protesta come, ad esempio, per il voto sulla tredicesima pensione AVS. 

Anche la riforma della previdenza professionale, sostenuta dal Governo, ha ricevuto un sonoro “no” domenica. È stato a causa delle sue premesse di base?  Il Parlamento avrebbe potuto evitarlo? 

Il Parlamento aveva tentato di raggiungere un compromesso, che però non ha riscosso sufficiente consenso. In definitiva, però, non si è riusciti a individuare un problema in grado di conquistare la maggioranza. Durante la campagna referendaria sono cresciute le critiche, la sfiducia e l’incertezza nei confronti delle autorità, perché proprio in questa fase il Governo federale ha dovuto ammettere un errore nel calcolo delle previsioni di spesa per l’Assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS). Improvvisamente non era più chiaro se avessimo realmente un problema di finanziamento delle pensioni. 

Quanto è costato alle urne questo errore di calcolo dell’AVS? 

Il nostro primo sondaggio è stato condotto prima che l’errore fosse reso pubblico, un altro subito dopo: le cifre differiscono notevolmente, di circa il 10%. Attribuiamo una parte significativa a questo errore. 

Per i sindacati sembrava un gioco da ragazzi sconfiggere la riforma. La proposta era debole o gli argomenti di chi si opponeva erano semplicemente molto validi? 

In realtà, i sindacati sono riusciti a far proprie le discussioni che vanno avanti da oltre un anno e che sono cominciante in vista delle elezioni del 2023. In Svizzera si è parlato molto del costo della vita e della perdita del potere d’acquisto. Si è discusso del fatto che è difficile pagare i premi dell’assicurazione sanitaria o gli alimenti. 

Questi temi sono ancora attuali e sono culminati nella votazione sull’iniziativa per il pagamento della tredicesima rendita AVS a marzo. I sindacati hanno portato avanti la questione fino a oggi. Il “no” alla riforma della previdenza professionale è quindi anche il risultato di un’ottima campagna dei sindacati di sinistra. È stata anche in grado di generare un’opposizione che si è spinta fino ai gruppi conservatori di destra. 

Quale proposta governativa le ricorda questo voto?  

Nel 2010 abbiamo votato sul tasso di conversione del cosiddetto secondo pilastro del sistema pensionistico svizzero [una percentuale fissa utilizzata per calcolare il livello dei pagamenti pensionistici annuali in base all’ammontare degli averi pensionistici risparmiati, ndt]. Anche questa proposta era stata respinta da una percentuale altrettanto elevata di elettrici ed elettori. Ogni volta che si pensa di indebolire i sistemi di sicurezza sociale, la maggior parte delle persone ha bisogno di ovvie misure di compensazione. Non era così all’epoca e le misure corrispondenti non sono convincenti nemmeno oggi.  

A cura di Samuel Jaberg 

Adattamento dal tedesco di Sara Ibrahim. Revisione di Zeno Zoccatelli

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