Leggeri progressi nella parità uomo-donna
La parità tra donna e uomo è migliorata su vari fronti nell'ultima ventina d'anni: le donne dispongono di un livello di formazione che si avvicina sempre di più a quello degli uomini e sono sempre più attive in ambito professionale e politico. I lavori domestici continuano però a rimanere una questione essenzialmente femminile.
Nonostante i miglioramenti conseguiti negli ultimi due decenni, conciliare famiglia e lavoro rimane alquanto difficile per le donne. È quanto rilevano l’Ufficio federale di statistica (UST) e l’Ufficio federale per l’uguaglianza fra donna e uomo (UFU) in un opuscolo gratuito pubblicato lunedì.
Nel 1997, la responsabilità dei lavori domestici era affidata interamente alla donna in nove coppie su dieci con bambini d’età inferiore ai 15 anni. Nel 2007, questa quota è salita a otto su dieci. La situazione è quindi solo lievemente migliorata rispetto a vent’anni or sono, osservano i responsabili dello studio. Le donne, in particolare le madri, partecipano inoltre maggiormente alla vita professionale, ma il lavoro remunerato e quello non pagato rimangono ripartiti in maniera diseguale tra i sessi.
Sul fronte della scolarità, le donne dai 25 ai 64 anni presentano tuttora un grado di formazione inferiore rispetto agli uomini. Lo scarto tra uomini e donne si è tuttavia assottigliato. In particolare, le donne hanno guadagnato terreno e annullato lo scarto fra i diplomati delle università e dei politecnici federali: nel 1990 il tasso di laureate era del 4,9%, nel 2007 aveva raggiunto il 15,6%. Tra gli uomini l’aumento è stato più moderato: dal 9,6 al 14,9%.
Anche nell’attività politica c’è stato un progresso sensibile nel campo dell’uguaglianza. Nel Consiglio degli Stati, si è registrata un’evoluzione lenta fino agli inizi degli anni ’90, quando la quota femminile era dell’8,7%. La presenza delle donne ha poi raggiunto il 17% nel 1995 ed il 21,7% dopo le elezioni del 2007. Invece, tra i 200 deputati del Consiglio Nazionale il tasso di donne è cresciuto progressivamente sin dalle prime elezioni con partecipazione femminile, salendo dal 5% del 1971 al 29,5 del 2007.
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