Libera circolazione: passo avanti per la Svizzera
La Svizzera potrà applicare un regime transitorio a parte per i cittadini dei dieci Paesi, che entreranno a far parte dell’Unione Europea (UE) in maggio.
Un grande passo avanti è stato realizzato nel negoziato sull’estensione dell’accordo bilaterale sulla libera circolazione delle persone.
La Svizzera non dovrà introdurre la libera circolazione delle persone nel 2007 per tutti i membri dell’Unione europea (UE).
Berna ha ottenuto la possibilità d’applicare un regime transitorio di sette anni, per i dieci Paesi che entreranno a far parte dell’UE in maggio.
«Un grande passo in avanti» è stato realizzato nel corso della sesta tornata delle trattative riguardanti l’estensione dell’accordo bilaterale sulla libera circolazione delle persone, ha dichiarato alla stampa mercoledì a Berna il capo della delegazione elvetica Dieter Grossen.
Il modello della clausola dei setti anni
“Finora non abbiamo sottoscritto alcun accordo. Abbiamo solamente avuto una discussione positiva nell’entrata in materia sul regime transitorio dei cittadini dei dieci Paesi che entrano a far parte dell’UE in maggio. L’UE non è entrata in discussione sul periodo del regime transitorio, per questo adesso ci vorrà del tempo per vedere come si dovrà concepire questo periodo transitorio”, ha dichiarato a swissinfo Dieter Grossen
Berna non dovrà quindi adottare la libera circolazione delle persone per i nuovi dieci membri dell’UE prima del 2011 o 2012. Non si troverà quindi svantaggiata rispetto ai Quindici.
Per un certo periodo, ancora da stabilire, Berna potrà continuare a limitare l’accesso al suo mercato del lavoro a polacchi, ungheresi, cechi, slovacchi, sloveni, lituani, lettoni, estoni, ciprioti e maltesi.
Tali restrizioni favoriranno i lavoratori locali e comporteranno un controllo degli stipendi e dei contingenti accresciuti.
Austria, Francia e Germania sulla stessa posizione
Nei progressi della sesta tornata di negoziati ha giocato un ruolo decisivo il fatto che alcuni membri dell’UE – tra cui Austria, Francia e Germania – hanno deciso di far valere i propri diritti, per restringere fino al 2006, l’accesso ai loro mercati del lavoro, ha commentato Grossen.
In base agli accordi che legano i membri attuali e futuri dell’UE, sono possibili misure miranti a limitare il numero dei lavoratori dei nuovi Paesi tra il 2004 e il 2006. Esse potranno essere mantenute sotto condizioni fino al 2011.
La spada di Damocle del referendum
Secondo il capo della delegazione elvetica alle trattative per i Bilaterali II Dieter Grossen, grazie al passo avanti registrato sul regime transitorio per i cittadini dei dieci Paesi che entrano a far parte dell’UE in maggio, è possibile che i negoziati si concludano entro aprile.
Il protocollo aggiuntivo all’accordo bilaterale sulla libera circolazione delle persone dovrebbe entrare in vigore al più presto nel 2005. Esso dovrà essere ancora sottoposto alle Camere federali ed anche al popolo.
I sindacati e l’unione democratica di centro (UDC), per ragioni differenti, hanno già minacciato il lancio d’un referendum.
swissinfo e agenzie
L’accordo sulla libera circolazione delle persone prevede un’apertura a tappe del mercato del lavoro in Svizzera e nell’Unione Europea.
Nel giugno di quest’anno, esattamente due anni dopo l’entrata in vigore dell’accordo, le cittadine ed i cittadini svizzeri potranno profittare pienamente della libera circolazione.
Cittadine e cittadini dell’UE beneficeranno progressivamente della libera circolazione in Svizzera entro dodici anni, al più tardi entro il 1° luglio 2014.
Secondo le previsioni, senza contare i cittadini dei dieci nuovi membri dell’UE, ogni anno tra le 8 e le 10 mila persone verranno in Svizzera.
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