Manifestazioni in diverse città per lo sciopero delle donne
(Keystone-ATS) In tutta la Svizzera le donne sono scese oggi in piazza: in diverse città le associazioni femministe hanno chiamato a manifestare per affermare i propri diritti. Gli eventi in programma per lo sciopero erano numerosi.
“Manifestiamo per la parità di salario, di trattamento e di diritti per tutti, e contro gli attacchi alle donne e alle minoranze di genere sul lavoro, nella vita privata, in politica e persino nella cultura”, afferma Syna in una nota odierna. Non viene dimenticata l’uguaglianza nelle rendite pensionistiche, “perché la disuguaglianza salariale si ripercuote sulle pensioni”.
Per tutta la giornata erano previste diverse azioni in tutte le regioni linguistiche. La principale manifestazione nazionale si è tenuta a Berna, con un corteo iniziato alle 18.00 all’insegna del motto “Solidali, femministe, antirazziste” e azioni sulla Piazza federale. Diverse migliaia, e non solo donne, i presenti al corteo aperto a tutti i generi: gli uomini sono stati invitati dal collettivo a mostrarsi solidali.
Il sindacato Unia denuncia le persistenti disparità salariali tra i sessi: il 44% delle donne che hanno completato un apprendistato guadagna meno di 5’000 franchi, sottolinea.
I salari nelle professioni in cui prevalgono le donne sono sistematicamente troppo bassi. Di conseguenza, le donne vivono con preoccupazioni finanziarie, dipendono da altri e trascorrono l’età pensionabile in povertà perché le loro rendite sono troppo basse. Secondo Unia, le prospettive non migliorano con la riforma del regime della previdenza per la vecchiaia.
Una politica di uguaglianza
Alliance F, la più grande organizzazione femminile svizzera, chiede una politica di uguaglianza più convincente: una migliore protezione contro la violenza nei confronti di donne e ragazze, parità di retribuzione a parità di lavoro e migliori condizioni quadro per conciliare lavoro e vita familiare.
Alliance F ricorda che ogni due settimane in Svizzera una donna viene uccisa dal marito, dall’ex marito, dal partner, dal figlio, dal fratello o dal padre.
L’anno scorso, lo sciopero delle donne aveva riunito quasi 300’000 persone nelle strade del Paese, secondo l’Unione sindacale svizzera svizzera (USS). Il 14 giugno è stato scelto perché segna l’anniversario del voto del 1981 che ha sancito il principio di uguaglianza nella Costituzione.
A Zurigo grido contro violenza sulle donne
Stasera diverse migliaia di persone si sono riunite a Zurigo per l’occasione. La manifestazione è iniziata poco dopo le 17.30 con un forte grido contro la violenza sulle donne.
Con la giornata di sciopero femminista, le persone Flinta – acronimo in lingua tedesca che indica donne, lesbiche, intersessuali, non binarie, transessuali e agender (ossia senza genere) – lottano contro la guerra, la crisi e il patriarcato, hanno annunciato gli organizzatori.
Prima del corteo, il collettivo di sciopero femminista ha invitato diversi oratori al microfono della Bürkliplatz.
Migliaia di persone sono scese in strada anche a Basilea all’insegna del motto “Unser Körper, unsere Strasse, unsere Welt” (Il nostro corpo, la nostra strada, il nostro mondo). Circa 1’000 persone si sono riunite anche a San Gallo, dove, in eco a Zurigo si è chiesta una maggior protezione contro le violenze. A Lucerna, al centro dello sciopero femministra c’erano salari e rendite delle donne, in particolare è stata criticata la Riforma della previdenza professionale (Riforma LPP) che la Svizzera dovrà votare il prossimo 22 settembre.
In Svizzera romanda, a Losanna, si sono radunate sulla place de la Riponne circa 18’000 persone che hanno poi sfilato nelle vie del centro fino all’esplanade di Montbenon. Qui, al viola del corteo, si sono mescolati il verde, rosso e nero delle bandiere palestinesi, chiedendo un cessate il fuoco a Gaza.
A Ginevra, i manifestanti hanno rivendicato un femminismo intersezionale, inclusivo, decolonialista e senza frontiere.