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Molti soddisfatti e qualche deluso

Soddisfazione quasi unanime di partiti e organizzazioni per il sì popolare a Schengen/Dublino e alla legge sull'unione delle coppie omosessuali.

Con le prevedibili eccezioni dell’UDC e dell’ASNI, l’Azione per una Svizzera neutrale e indipendente, che si erano battute con l’artiglieria pesante contro l’adesione agli accordi.

Soddisfazione del Consiglio federale per l’esito della votazione federale di questo fine settimana, sia per quanto riguarda l’adesione a Schengen/Dublino, sia per l’unione domestica registrata di coppie omossessuali.

Alla luce della conferma popolare della via bilaterale nelle relazioni europee – ha precisato il presidente della Confederazione Samuel Schmid – il governo s’impegna ora in favore dell’estensione dell’accordo sulla libera circolazione delle persone, sottoposto al popolo il 25 settembre.

Soddisfatta anche la Commissione europea per l’esito del voto del referendum sugli accordi di Schengen e Dublino per un’Europa senza frontiere.

L’Austria, come la Germania, saluta il sì svizzero a Schengen/Dublino: un voto «molto positivo in un momento in cui gli avvenimenti positivi non sono molti», ha dichiarato un diplomatico austriaco.

I partiti svizzeri

La maggior parte dei partiti svizzeri è contenta del risultato della votazione su Schengen/Dublino. Per l’UDC (Unione democratica di centro – destra populista che ha fatto una dura campagna per il no) il sì a Schengen mette fuori gioco una prossima eventuale domanda di adesione all’Ue da parte della Svizzera.

Il centro e la destra moderata, PLR (partito liberale radicale) e il PPD (partito popolare democratico) si dicono invece soddisfatti e propongono di rimandare la questione dell’adesione a dopo il 25 settembre, quando il popolo avrà votato sulla libera circolazione delle persone.

Per socialisti e verdi hanno perso gli isolazionisti, e sono stati confermati invece i principi dell’apertura e della cooperazione con gli altri paesi.

L’Azione per una Svizzera neutrale e indipendente (ASNI) «si rammarica» invece per la decisione popolare a favore di Schengen. Essa chiede ora «l’immediato ritiro della domanda di adesione all’UE».

L’ASNI esige inoltre che i sostenitori di Schengen mantengano la promessa secondo la quale l’accordo porterà maggiore sicurezza, minori abusi in materia di asilo e nessuna limitazione della sovranità.

L’Unione sindacale svizzera, soddisfatta per il sì degli svizzeri a Schengen/Dublino, ritiene che l’adesione agli accordi «sarà sinonimo di più libertà di circolare attraverso l’Europa senza che la sicurezza sia rimessa in questione».

L’USS annuncia che farà «attivamente campagna» per il sì alla libera circolazione delle persone, in votazione il 25 settembre.

Unione registrata per lesbiche e gay

Il chiaro sì alla legge sull’unione domestica registrata (LUD) è stato accolto con grande soddisfazione dalle organizzazioni omosessuali, che vedono nel voto anche un riconoscimento popolare del loro status.

Al contrario Ruedi Aeschbacher, copresidente del comitato contrario alla nuova legge, il sì del popolo svizzero all’unione registrata si inserisce nel quadro di un’evoluzione inquietante dell’intera società, all’insegna del qualunquismo dei valori.

La Conferenza dei vescovi svizzeri (CVS) prende atto con delusione del voto e ritiene che spetti ora ai politici vegliare affinché il matrimonio non sia minacciato.

Per la Federazione delle chiese evangeliche (FCES), che aveva raccomandato il sì, la legge dà un quadro normativo ad una situazione che è già oggi normale. Presso la chiesa protestante si pensa già a una benedizione per le coppie omosessuali, che dovrà però chiaramente essere differente dalla cerimonia del matrimonio.

«Non siamo contenti, perché è una cattiva soluzione», ha affermato il segretario generale dell’UDC Gregor Rutz.

Insieme a Schengen, la votazione odierna è una pietra miliare per il partito socialista, che si impegna per una svizzera aperta, ha affermato dal canto suo il presidente Hans-Jürg Fehr.

A pochi mesi dalla votazione sulla maternità, il popolo ha ancora una volta scelto una soluzione di stampo liberale: semplice, chiara e al passo con i tempi. Lo sostiene il PLR (Partito Liberale Radicale).

Perfino per il PPD (democristiani) la LUD è una legge ragionevole che mette fine alla discriminazione delle coppie dello stesso sesso.

Si tratta di un passo importante e necessario per una maggiore uguaglianza di persone che finora erano discriminate sotto diversi aspetti: lo dicono i Verdi.

Infine l’Unione sindacale svizzera sottolinea i vantaggi che la nuova normativa porta in particolare nel settore della previdenza.

swissinfo e agenzie

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