No all’imprescrittibilità per i reati di pornografia infantile
La Camera del popolo raccomanda di respingere un'iniziativa popolare lanciata dall'organizzazione "Marche blanche", che chiede di introdurre l'imprescrittibilità per gli atti di pornografia infantile.
I deputati si sono espressi invece in favore della proposta del governo di prolungare fino al 33esimo anno di età il termine accordato alle vittime di abusi per sporgere denuncia.
Depositata il 1° marzo del 2006, l’iniziativa popolare “per l’imprescrittibilità dei reati di pornografia infantile” propone di inserire nella Costituzione federale un nuovo articolo 123bis, dal tenore seguente: “L’azione penale e la pena per i reati sessuali o di pornografia commessi su fanciulli impuberi sono imprescrittibili”.
Secondo i promotori dell’iniziativa, le vittime di abusi sessuali devono poter disporre di un margine di tempo sufficiente per denunciare coloro che hanno violato la loro integrità fisica e morale durante la loro infanzia o adolescenza. Spesso le vittime riescono infatti a trovare la forza e il coraggio necessari soltanto a decenni di distanza, in età adulta.
Pur sostenendo la necessità di punire tutti coloro che abusano dei bambini, la maggioranza del Consiglio nazionale ha deciso mercoledì di respingere, con 137 voti contro 40, l’iniziativa lanciata da Marche blanche, un’organizzazione apolitica e aconfessionale che si batte in particolare contro gli abusi sessuali commessi ai danni dei bambini.
Rischi di errori troppo grandi
A detta del socialista ginevrino Carlo Sommaruga, sarebbe sproporzionato rendere imprescrittibili le violazioni dell’integrità sessuale dei bambini alla stessa stregua dei crimini di guerra e dei genocidi.
A decenni di distanza rimane inoltre molto difficile stabilire la realtà dei fatti. Il rischio di errore giudiziario o di assoluzione per mancanza di prove sarebbe troppo grande, hanno sostenuto vari deputati.
Durante il dibattito, la ministra di giustizia e polizia Eveline Widmer-Schlumpf ha pure criticato il fatto che il testo dell’iniziativa non fa nessuna distinzione tra delitti di natura minore e crimini gravi.
Altri sviluppi
Iniziativa popolare
Approvato il controprogetto del governo
Con 178 voti contro 0, la Camera del popolo ha invece approvato un controprogetto presentato dal governo, che mira a prolungare il termine di cui dispongono le vittime per sporgere denuncia.
La soluzione del governo prevede di far cominciare il periodo di prescrizione di 15 anni a decorrere dalla maggiore età: la vittima avrebbe quindi tempo fino a 33 anni per presentare denuncia.
I deputati hanno infine respinto la proposta di Oskar Freysinger, rappresentante dell’Unione democratica di centro, di non cancellare dal casellario le condanne per pedofilia. Questa misura è stata giudicata un ostacolo al reinserimento sociale dei condannati dalla maggioranza dei membri del Consiglio nazionale.
swissinfo e agenzie
L’associazione Marche blanche chiede che venga inserito nella Costituzione federale un nuovo articolo sull’imprescrittibilità dei reati sessuali o di pornografia commessi su bambini impuberi.
Marche Blanche si batte da anni per la creazione di un numero maggiore di posti di agenti federali da attribuire alla lotta contro la pedocriminalità, come pure in favore dell’allestimento di statistiche federali sui crimini sessuali commessi contro i bambini.
L’associazione apolitica e aconfessionale – creata nel 2001 sul modello belga da un gruppo di genitori – ha organizzato negli ultimi anni numerose marce silenziose in diverse città svizzere per sensibilizzare la popolazione sulle proprie rivendicazioni. Tra queste anche la creazione di un Ufficio federale della famiglia.
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