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ONU: le riforme proposte dalla Svizzera

Il presidente svizzero all'assemblea generale dell'ONU swissinfo.ch

Intervento del presidente della Confederazione alla 58.ma assemblea generale, dominata dal dibattito sull’Irak.

Pascal Couchepin propone un allargamento del Consiglio di Sicurezza e chiede una riforma dell’assemblea generale. Sull’Irak sostiene un mandato chiaro per l’ONU.

Puntualmente, martedì 22 settembre a Nuova York, il segretario generale delle Nazioni Unite Kofi Annan ha dato avvio ai lavori della 58.ma assemblea generale.

Tra gli oltre 80 capi di Stato o di governo presenti anche il presidente della Confederazione Pascal Couchepin, settimo a salire alla tribuna dopo gli omologhi brasiliano, statunitense, peruviano, francese e della Micronesia.

Il messaggio della Svizzera

Riformare le Nazioni Unite, il sistema di sicurezza collettivo ereditato dalla Seconda Guerra mondiale: è questo il messaggio della Confederazione Elvetica ai delegati del mondo, convenuti al Palazzo di vetro.

“È giunto il momento di riflettere sul ruolo delle Nazioni Unite. Nei quasi sessant’anni dalla fondazione dell’ONU, le minacce e le realtà geopolitiche si sono trasformate”, ha ammonito Pascal Couchepin.

Couchepin ha proposto un nuovo concetto di sicurezza internazionale che ponga “l’accento sull’essere umano, più che gli Stati, perché la sicurezza non può più essere intesa in termini puramente militari”.

Le riforme proposte

Couchepin ha spiegato che è giunto il momento d’avviare una riforma radicale, affrontare la questione del funzionamento del Consiglio di sicurezza, allargandolo se necessario, ed adottando nuove regole sul diritto di veto.

«Il diritto di veto è un privilegio carico di responsabilità e dovrebbe essere utilizzato soltanto in via eccezionale, fornendo spiegazioni all’assemblea generale dell’ONU”, ha precisato Couchepin.

Il presidente della Confederazione ha ribadito che occorre riaffermare l’importanza della cooperazione multilaterale e degli obiettivi dell’ONU, con rispetto per il diritto internazionale e per quello umanitario. Senza questi diritti «numerosi Paesi si sentono abbandonati alla legge del più forte».

La sovranità irachena

In quest’ambito il presidente svizzero ha sollecitato la comunità internazionale a ripristinare «con risolutezza» la sovranità irachena.

Couchepin ha rilevato come negli ultimi mesi l’Irak abbia cristallizzato parte delle tensioni internazionali: «Su tutti noi incombe la stessa minaccia: quella di un Irak in preda al caos e destabilizzato».

L’ONU – ha precisato – deve ricevere dal Consiglio di sicurezza un mandato più chiaro.

Per Couchepin bisognerà inoltre «procedere con risolutezza verso il ripristino della sovranità irachena».

“Nessun modello politico, ha concluso il presidente della Confederazione, può essere esportato, tuttavia la Svizzera si mette a disposizione per condividere le proprie esperienze e dare il proprio appoggio al processo costituzionale”.

swissinfo e agenzie

Riformare radicalmente le Nazioni Unite.

Lo ha proposto il presidente della Confederazione Pascal Couchepin alla tribuna della 58. ma assemblea generale dell’ONU.

Funzionamento del Consiglio di Sicurezza, utilizzo del diritto di veto, procedure dell’assemblea generale: il modello svizzero invita la comunità internazionale a trovare un consenso su obiettivi comuni di cooperazione multilaterale.

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