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Parlamento, sessione estiva di una Svizzera ripiegata su sé stessa

Gruppo di persone
Membri del Consiglio nazionale con gli abiti tradizionali dei loro Cantoni d'origine. Keystone / Alessandro Della Valle

Attacco all'aiuto allo sviluppo, ribellione ai giudici di Strasburgo e schermaglie sui fondi per l'Ucraina: la sessione estiva non è stata un gran momento per la Svizzera cosmopolita. La nostra analisi.

Ciò che rimane della sessione estiva è un quadro di violenza fisica, a immagine della zuffa tra due consiglieri nazionali dell’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) e agenti della polizia federale. Questi ultimi avevano il compito di garantire la sicurezza durante la visita del Presidente del Parlamento ucraino a Palazzo federale. Tuttavia, i due parlamentari Thomas Aeschi e Michael Graber non hanno voluto sentire ragioni  e hanno rischiato un’escalation, che si è puntualmente verificata.

Ecco il video di quanto accaduto:

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L’incidente è un simbolo di quanto la destra svizzera sia critica nei confronti della posizione ufficiale delle autorità sull’Ucraina e quindi anche della Conferenza del Bürgenstock. Ne abbiamo parlato qui.

Proposta di un fondo speciale per Ucraina ed esercito affossata

Un’alleanza di centro-sinistra aveva chiesto di liberare 15 miliardi di franchi svizzeri, 10 per l’esercito, 5 per l’Ucraina.

I soldi sarebbero confluiti in  un nuovo fondo speciale. Ciò avrebbe permesso alla Svizzera di aggirare il suo rigido freno all’indebitamento, il quale sancisce in sostanza che Svizzera può spendere solo ciò che guadagna. Il Parlamento e il Governo si sono presi tale impegno 20 anni fa. Quest’anno, tuttavia, le finanze federali sono in difficoltà, come abbiamo spiegato qui.

C’è solo una condizione che permette di evitare il freno all’indebitamento: “Un evento eccezionale che non può essere controllato dal Governo federale”. La guerra contro l’Ucraina non può essere classificata come tale, secondo l’opinione del campo conservatore e della maggioranza del Consiglio degli Stati. La proposta è quindi caduta nel vuoto alla Camera alta.

Riduzione degli aiuti allo sviluppo

Le forze politiche conservatrici, tuttavia, vogliono comunque più soldi per l’esercito e, in generale, le maggioranze di entrambe le camere concordano sul fatto che la sicurezza della Svizzera debba essere attualmente una priorità.

Persone discutono
Il capo dell’esercito Thomas Süssli e il responsabile degli armamenti Urs Loher seguono le discussioni in Parlamento. Keystone / Alessandro Della Valle

Quattro miliardi di franchi per l’esercito nei prossimi quattro anni: questa era la proposta alternativa, che è stata accettata. Tuttavia, tale spesa deve essere finanziata risparmiando in altri settori. Il campo conservatore chiede tagli soprattutto nell’aiuto allo sviluppo. Per la precisione, 2 miliardi di franchi in meno per questo settore entro il 2028.

Il Consiglio nazionale prenderà una decisione in merito in autunno, ma le critiche si fanno già sentire. “È una vergogna”, dice la sinistra all’unisono, affermando che la ricca Svizzera sta risparmiando a spese del Sud globale, causando così anche una maggiore pressione migratoria. Il dibattito si preannuncia acceso.

Prova di forza con Strasburgo

Una dichiarazione di entrambe le camere indirizzata a Strasburgo è un segnale di una certa irritazione nei confronti delle istanze internazionali: vogliono che la Svizzera si opponga a una sentenza della Corte europea dei diritti umani (CEDU).

All’inizio di aprile, la CEDU si è pronunciata in ultima istanza a favore del gruppo svizzero “Anziane per il clima”, condannando la Confederazione. La sentenza afferma che il Paese fa troppo poco per proteggere le persone anziane dalle conseguenze del riscaldamento globale e sta quindi violando un diritto umano.

La maggioranza dei e delle parlamentari non sono d’accordo. Sostengono che, da un lato, la Svizzera sta facendo abbastanza in materia di clima e che, dall’altro, non spetta a questo tribunale intervenire nella legislazione svizzera. Nella sua dichiarazione, il Parlamento parla di “attivismo giudiziario inammissibile e inappropriato”. Il parere del Consiglio federale è atteso in agosto.

Decisioni rivoluzionarie sulla legge sull’asilo

L’UDC fa della migrazione e dell’asilo un argomento di discussione in ogni sessione. Questa volta ha nel mirino le donne afghane. Attualmente viene loro concesso l’asilo in Svizzera perché, secondo il Governo, sono particolarmente perseguitate in patria dal regime talebano. L’UDC voleva annullare questa pratica di asilo, introdotta un anno fa, ma il Consiglio nazionale ha respinto la mozione UDCCollegamento esterno.

Le persone richiedenti l’asilo provenienti dall’Eritrea sono state invece prese di mira dal Partito liberale radicale (PLR, destra). La Svizzera concede loro asilo perché sono esposte all’arbitrarietà del Governo del loro Paese. Negli ultimi mesi, tuttavia, si sono verificati anche in Svizzera degli scontri aperti tra oppositori e sostenitori del regime eritreo.

Beat jans
Il consigliere federale Beat Jans, responsabile del dossier asilo. Keystone / Alessandro Della Valle

Con un’iniziativa, il PLR ha chiesto che il Governo concluda un accordo di transito con un Paese africano terzo per rinviarvi e i e le richiedenti asilo di nazionalità eritrea respinti dalla Svizzera. Un’altra mozione chiedeva di adottare misure più severe contro gli eritrei e le eritree che dalla Svizzera sostengono in modo violento il loro regime. Entrambe le proposte sono state approvate. Il Consiglio federale deve ora metterle in atto.

Nessun riconoscimento per la Palestina

Il Parlamento ha discusso anche della guerra israelo-palestinese. Il Consiglio degli Stati ha deciso che il Governo debba esaminare più da vicino i fondi di aiuto svizzeri in Palestina e istituire una task force per garantire che non vengano utilizzati in modo improprio per atti di guerra.

Una proposta del PS in Consiglio nazionale di riconoscere la Palestina come Stato indipendente non ha invece avuto successo. Il Ministro degli Esteri Ignazio Cassis ha convinto i membri della Camera bassa, sostenendo che il riconoscimento della Palestina non è di competenza del Parlamento.

Tuttavia, è stata approvata una mozione sull’Iran. Il Parlamento ha incaricato il Consiglio federale di sostenere il movimento di protesta iraniano nella sua lotta per i diritti umani e delle donne. Tuttavia, la mozione è stata modificata dalle camere. Il Consiglio degli Stati ha eliminato  la richiesta di sanzioni.

Aumento delle tasse universitarie per gli stranieri

Il Consiglio nazionale ha deciso di aumentare le tasse d’iscrizione per gli studenti e le studentesse dei Politecnici federali di Zurigo e Losanna  provenienti dall’estero: in futuro saranno almeno tre volte superiori. Attualmente, le persone svizzere e straniere pagano lo stesso importo.

Le tasse dei politecnici elvetici sono basse rispetto agli standard internazionali. Agli occhi di molti membri del Nazionale, ciò depone a favore di un aumento. Gli stessi istituti sono contrari. Preferiscono “avere le menti migliori e non le persone più ricche”, ha dichiarato alla SRF il presidente del Consiglio dei politecnici federali Michael Hengartner.

È importante sottolineare che lo statuto di studentessa o studente “straniero” non è necessariamente questione di nazionalità. Le cittadine e i cittadini non svizzeri che hanno completato la loro formazione nella Confederazione non saranno interessati dall’aumento della tassa . Anche gli svizzeri e le svizzere residenti all’estero non sono considerati studenti stranieri.

Ricongiungimento familiare senza discriminazioni

Se vogliono portare in Svizzera i loro familiari, i cittadini e le cittadine dei Paesi dell’UE che vivono nella Confederazione hanno attualmente più diritti delle persone di nazionalità svizzera. Il Consiglio nazionale vuole cambiare questa situazione e ha votato a favore di una proposta in tal senso, seppure con un margine relativamente stretto. Il Consiglio degli Stati si occuperà prossimamente della questione. Questa decisione è prioritaria per l’Organizzazione degli Svizzeri all’estero.

Anche due accordi sulla doppia imposizione, uno con la Francia nell’ambito del telelavoro, e l’altro con la Slovenia, sono stati approvati dalle Camere senza problemi.

Rifiuto della promozione della biodiversità

Altre due decisioni sono rilevanti per la diaspora elvetica in quanto relative a un tema in votazione il prossimo autunno.

Da un lato, il Consiglio degli Stati ha definitivamente annullatoCollegamento esterno un piano precedentemente approvato per aumentare le aree dedicate alla biodiversità all’interno dei terreni agricoli. Questa decisione probabilmente alimenterà la campagna per l’iniziativa sulla biodiversitàCollegamento esterno, che sarà sottoposta al giudizio popolare il 22 settembre.

D’altro canto, il Consiglio nazionale ha raccomandato, come il Governo, di respingere l’iniziativa dei Giovani VerdiCollegamento esterno sulla responsabilità ambientale.

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