Parte la riforma dell’esercito con gli obblighi militari assolti in una sola volta
Trecento giorni in un colpo solo e gli obblighi militari saranno assolti. Il capo delle Forze terrestri Jacques Dousse ha presentato venerdì a Berna i dettagli del progetto pilota dell'esercito svizzero. Al via da subito il reclutamento dei giovani: il Dipartimento federale della difesa (DDPS) è in cerca di un centinaio di ragazzi che non hanno ancora frequentato la scuola reclute. Anche le donne sono le benvenute.
L’estate prossima le scuole reclute accoglieranno i primi militari in servizio continuato. Il progetto – le cui linee generali erano già state anticipate alla fine del 1999 dall’allora capo del Dipartimento federale della difesa Adolf Ogi – concerne, per il momento, unicamente la fanteria meccanizzata e le Forze aeree. L’istruzione dei militari della prima forza si svolgerà a Savatan sopra St-Maurice, nel canton Vallese ed a Coira, nei Grigioni, mentre quella dell’aeronautica a Payerne, vanton Vaud e sugli aerodromi militari svizzeri.
Il progetto pilota, che durerà fino al 2002, si basa sulle linee direttive del Consiglio federale riguardanti la riforma Esercito XXI. La nuova pianificazione delle forze armate prevede che anche militari delle truppe sanitarie, della logistica e delle truppe di salvataggio potranno assolvere i loro obblighi militari in un’unica volta.
«I militari della fanteria in servizio continuato sono previsti per impieghi sussidiari a favore della Confederazione e delle autorità cantonali nei compiti di guardia, di sorveglianza o d’aiuto in caso di catastrofi naturali», ha spiegato Dousse.
A differenza di quello presentato nel 1999 da Ogi, il progetto non prevede che i soldati partecipino a missioni all’estero. «Prima di prendere in considerazione questa possibilità, si dovrà aspettare l’esito del referendum contro la revisione della legge sull’esercito sottoposta al voto popolare il 10 giugno», ha detto Dousse.
L’istruzione, impartita da ufficiali e sottufficiali di professione e militari con contratto temporaneo, sarà perciò focalizzata su questi punti. I primi sei mesi saranno dedicati all’istruzione di base in vista degli impieghi sussidiari per la Confederazione, gli altri quattro – durante i quali i militi saranno basati alle caserme di Coira – alla «pratica». Nel caso in cui non partecipassero a nessuna «missione» (ad esempio una catastrofe naturale), i militari continueranno con la formazione.
Le Forze aeree, invece, gestiranno il loro progetto di scuole reclute per militari in servizio continuato con lo stesso schema di quello delle Forze terrestri, ma in modo autonomo. «Per le Forze aeree, l’obiettivo principale è quello di assicurare il funzionamento 24 ore su 24 dei trasporti aerei e, con elicotteri, degli impieghi sussidiari», ha affermato Pierre-André Winteregg, capo dell’istruzione delle Forze aeree.
Dopo otto settimane, le reclute in servizio continuato diventeranno soldati. Le Forze terrestri, a differenza di quelle dell’aeronautica, avranno la possibilità di avanzare subito di grado: potranno infatti passare, nelle prime settimane di scuola reclute, a quella per i sottufficiali. «Nel tempo libero vorremmo dare ai soldati la possibilità di seguire una formazione complementare, ad esempio, corsi di lingua, d’informatica, di musica o di sport», ha affermato il colonnello SMG André Zumstein, comandante delle scuole pilota. Il reclutamento ha luogo da subito in tutta la Svizzera.
L’esercito proporrà il servizio continuato a un centinaio di soldati, tra cui dieci donne. Secondo un sondaggio, il 30 percento delle future reclute sono già interessate al progetto. Il DDPS invierà in questi giorni alle aspiranti reclute classe 1979/80 e 81 un opuscolo sul progetto pilota.
swissinfo e agenzie
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