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L’età pensionabile in Svizzera non si tocca … per ora

Persona al lavoro
Lavorare più a lungo: per il momento il popolo svizzero non ne vuole sapere. KEYSTONE/© KEYSTONE / CHRISTIAN BEUTLER

La proposta dei Giovani liberali di alzare l'età di pensionamento a 66 anni per poi indicizzarla all'aspettativa di vita è stata nettamente respinta da parte del popolo.

L’età pensionabile di riferimento in Svizzera deve restare a 65 anni. È il responso popolare di questa domenica di votazioni federali. Il 74,7% dell’elettorato elvetico ha respinto la proposta della sezione giovanile del Partito liberale radicale (PLR, destra). Il “no” è arrivato da tutti i Cantoni, con percentuali nette che hanno superato il 70% ovunque salvo nel Canton Zugo (69,9%) e nel Canton Zurigo (69,5%).

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Il testo chiedeva di aumentare progressivamente l’età di pensionamento per entrambi i sessi a 66 anni entro il 2033 e, in seguito, di indicizzarla alla speranza di vita media.

La proposta aveva l’obiettivo di garantire sul lungo termine il finanziamento dell’Assicurazione vecchiaia e superstiti (AVS), il “primo pilastro” del sistema previdenziale elvetico. Secondo i Giovani liberali radicali, la loro soluzione avrebbe permesso di ridurre le uscite dell’AVS di circa 2 miliardi di franchi all’anno.  

schema che illustra i tre pilastri del sistema pensionistico svizzero
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“Una questione di tempistiche”

“Oggi è un giorno nero per la nostra generazione e per quelle future. Ci è stata tolta la speranza di ricevere un giorno una pensione decente”, ha deplorato Matthias Müller, presidente dei Giovani PLR svizzeri.

Il fallimento dell’iniziativa sulle pensioni è dovuto semplicemente “una questione di tempistiche”, ha invece affermato Pauline Blanc, presidente dei Giovani PLR del Canton Vaud. È infatti passato solo poco più di un anno da quando il popolo svizzero ha dato luce verde in modo molto risicato (50,5% di ‘sì’) all’innalzamento dell’età di pensionamento delle donne da 64 a 65 anni, equiparandola a quella degli uomini, con la riforma AVS21.

“Forse è passato troppo poco tempo – ha affermato Blanc- ma non abbiamo ancora finito di parlarne. Sul lungo termine non si potrà evitare a un aumento dell’età pensionabile”.

La cronaca, le analisi e i commenti della giornata elettorale nell’edizione serale del Telegiornale:

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Un “no” annunciato

Le possibilità di riuscita dell’iniziativa sono apparse molto scarse fin dall’inizio della campagna. Il Governo e un’ampia maggioranza del Parlamento avevano raccomandato di respingere il testo, mentre il PLR e l’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) sono stati gli unici grandi partiti a raccomandare il “sì”. Tuttavia, dall’ultimo sondaggio della SSR, realizzato in febbraio, era emerso che una maggioranza dell’elettorato UDC si opponeva alla proposta. Gli ambienti economici si erano detti favorevoli, i sindacati contrari.

AVS, tema intramontabile

Il tema del finanziamento dell’AVS è uno dei temi ricorrenti della politica elvetica fin dall’entrata in vigore di questa assicurazione basata sul principio della solidarietà tra generazioni nel 1948. L’innalzamento dell’età di pensionamento è stato già al centro di diversi scrutini.  

Anche la proposta dei Giovani liberali di indicizzare la pensione alla speranza vita non è una novità. Il Partito borghese democratico (PBD, oggi confluito nel Centro) aveva chiesto un’analoga misura nel 2012, in una mozione che era poi stata respinta in Parlamento.

A livello internazionale, Paesi quali Svezia, Danimarca, Finlandia, Portogallo, Italia e Paesi Bassi hanno adottato un sistema che lega più o meno direttamente l’età di pensionamento alla speranza di vita.

La proposta dei Giovani liberali non era l’unica iniziativa in votazione. Ecco i dettagli sull’altro tema, la 13esima AVS:

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Esponenti della sinistra e dei sindacati, tra cui la deputata socialista Mattea Meyer, la presidente di UNIA Vania Alleva e il presidente dell'Unione sindacale svizzera Pierre-Yves Maillard, esultano dopo l'esito della votazione di domenica.

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Questo contenuto è stato pubblicato al L’introduzione di una 13esima mensilità dell’Assicurazione per la vecchiaia e per i superstiti è stata accolta dal 58% dell’elettorato. Un risultato storico che solleva però alcuni interrogativi.

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Finanziamento AVS, il problema rimane

Attualmente, i conti dell’AVS sono in pari, e questo va in parte ricondotto alle misure della riforma AVS21 (che ha introdotto il già citato innalzamento dell’età pensionabile per le donne) e alla Riforma fiscale e finanziamento dell’AVS (RFFA) adottata nel 2019, che hanno permesso di ridurre le uscite e aumentare le entrate.

Tuttavia, sul medio e lungo termine il problema rimane, poiché la previdenza per la vecchiaia si trova confrontata con un problema strutturale. Anche causa del grande numero di “baby boomers” già in pensione o che vi si avvicinano, il numero di beneficiarie e beneficiari aumenta più rapidamente di quello delle persone attive che, con i loro contributi, alimentano i fondi che tengono a galla l’AVS. Secondo le proiezioniCollegamento esterno dell’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS), l’AVS sarà nelle cifre rosse a partire dal 2031.

La principale motivazione dei Giovani PLR era di intervenire tempestivamente per risanare il primo pilastro ed evitare che il sistema pensionistico si trovi in difficoltà. Secondo loro, l’iniziativa sarebbe stata un modo di garantire un finanziamento durevole senza introdurre nuove tasse o imposte. “Una soluzione moderata, sociale ed equa per tutte le generazioni”, avevano sottolineato durante la campagna. L’introduzione di un meccanismo automatico legato alla speranza di vita, inoltre, avrebbe permesso a loro avviso di scollegare il dossier dalla politica.

Secondo Governo e Parlamento, tuttavia, l’utilizzo esclusivo di una formula matematica per calcolare l’età della pensione rappresentava “un automatismo troppo rigido”. “Nel determinare l’età di pensionamento, si devono sempre prendere in considerazione diversi aspetti, come lo sviluppo dell’economia e del mercato del lavoro”, si legge sul sito dell’amministrazione federaleCollegamento esterno.

Se ne riparlerà

Anche se domenica il popolo elvetico ha deciso che lavorare fino a 65 anni è abbastanza, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) stima che, entro il 2060, nei suoi Paesi membri l’età media di pensionamento si innalzerà gradualmenteCollegamento esterno fino a 65,7 anni per le donne e 66,1 anni per gli uomini.

Con ogni probabilità, dunque, non sarà l’ultima volta che al popolo svizzero verrà chiesto se sia disposto a lavorare più a lungo.

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