Perché in Svizzera la destra ha perso consensi?
Contrariamente a quanto avvenuto in Europa, in Svizzera la destra conservatrice ha perso terreno in occasione delle elezioni federali del 23 ottobre. Si tratta di un incidente di percorso o di una nuova tendenza a vantaggio dei partiti di centro?
La politica svizzera è dominata da oltre un secolo da quattro grandi partiti di governo, che si spartiscono oltre l’80% dell’elettorato. Si tratta dell’Unione democratica di centro, del Partito socialista, del Partito liberale radicale e del Partito popolare democratico.
Dagli ’80 è emersa una nuova forza politica, il Partito ecologista svizzero, che nel 2007 ha sfiorato il 10% dei voti. Gli ecologisti non stati però finora ammessi nell’esecutivo.
Altri due partiti emergenti – nati negli ultimi anni da scissioni – si stanno ritagliando un certo spazio: i Verdi liberali (separatisi dagli ecologisti nel 2004) e il Partito borghese democratico (separatosi dall’Unione democratica di centro nel 2008). Questi due partiti sono riusciti a superare il 5% dei voti a queste elezioni.
In parlamento sono inoltre rappresentati anche nella prossima legislatura cinque partiti minori, che rappresentano il 6% dell’elettorato: Partito evangelico, Partito cristiano-sociale, La Sinistra, Lega dei ticinesi e Mouvement citoyens romands.
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