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Precampagna elettorale per liberali radicali e socialisti

Voglia di futuro per Fulvio Pelli, presidente del Partito liberale radicale svizzero Keystone

A un anno dalle elezioni federali, due partiti di governo svelano già progetti e ambizioni.

A destra si vuole riconquistare il terreno perduto, mentre a sinistra si punta al terzo seggio in governo. Dal canto loro, i Verdi rendono note le indicazioni di voto per lo scrutinio del 26 novembre.

Riunito sabato in assemblea a Zurigo, il Partito liberale radicale (PLR) ha cercato di definere una strategia per superare i problemi incontrati negli ultimi anni e conquistare 60 seggi in parlamento – sei in più di quelli attuali – in occasione delle elezioni che si terranno nell’autunno del 2007.

Il PLR vuole profilarsi come «la forza propositiva della Svizzera». Per raggiungere questo obiettivo, punta ad una maggiore unità e ad una migliore integrazione dei giovani, delle donne e dei cittadini. Cercherà inoltre di avvalersi di un linguaggio più umano, nel tentativo di scrollarsi di dosso l’etichetta di «partito dell’economia». Fulvio Pelli, presidente del PLR, ha sottolineato che ci vogliono «contenuti, lingua, testa e cuore».

Davanti a 500 delegati, Pelli ha detto di avere «voglia di futuro» e ha criticato chi sa vedere solo i problemi e non le opportunità. «A sinistra, ma anche a destra, i profeti della disavventura giubilano all’idea di un futuro in nero», ha affermato nel suo discorso.

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Partito liberale radicale (PLR)

Questo contenuto è stato pubblicato al All’origine dello Stato federale nel 1848, i diversi partiti liberali e radicali cantonali hanno fondato il PLR svizzero nel 1894. Fino al 1892, i liberali radicali sono stati l’unica forza politica presente in Governo. Per diverse legislature, il gruppo radicale è stato il più forte in Parlamento. Durante le ultime elezioni del 2003, il partito…

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I socialisti puntano al terzo seggio in governo

Anche il Partito socialista (PS) ha scelto il 16 e il 17 settembre per riunirsi in congresso a Sursee, nei pressi di Lucerna. Come in casa liberale radicale, il tema forte del programma è la piattaforma elettorale per il 2007. Un catalogo di 60 pagine illustra i punti sui quali i socialisti sono intenzionati a mettere l’accento per arrivare ad una Svizzera «sociale, aperta ed ecologica».

Il PS – fedele ai suoi ideali – vuole battersi per il mantenimento del servizio pubblico, per la protezione sociale, l’impiego, lo sviluppo sostenibile, la trasparenza e la partecipazione nell’economia.

Il PS vuole diventare il primo partito della Svizzera nelle elezioni federali
del 2007. Se raggiungerà l’obiettivo, intende “far saltare la maggioranza di destra in Consiglio federale” e chiedere un terzo seggio per la sinistra al posto di quello oggi occupato dal liberale radicale Hans-Rudolf Merz.

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Partito socialista svizzero (PSS)

Questo contenuto è stato pubblicato al Fondato nel 1888, il PSS è rimasto all’opposizione per diversi decenni. Nel 1943, un suo esponente è entrato per la prima volta in Governo. Stabilmente in Consiglio federale dal 1959, dove siedono due suoi rappresentanti, il PSS gioca comunque spesso il ruolo di opposizione nei confronti degli altri tre partiti di Governo. In Parlamento, oggi…

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Contro i privilegi fiscali

Senza attendere la scadenza elettorale, ha approvato il lancio di un’iniziativa popolare che chiede un tasso d’imposizione minimo per i redditi elevati e il divieto dei sistemi decrescenti introdotti o previsti in vari cantoni e invisi all’Unione europea.

Approvato con 309 voti senza opposizioni, il testo dell’iniziativa «Per imposte giuste ed eque – stop agli abusi nella concorrenza fiscale!» fissa a livello nazionale aliquote marginali minime del 22% per i redditi alti. L’iniziativa mira alle tassazioni comunali e cantonali, visto che l’imposta federale è ritenuta già «molto progressiva».

Secondo il PS, il progetto è equilibrato e riguarda meno del 2% dei contribuenti. Nelle casse pubbliche dovrebbero in questo modo entrare dai 250 ai 300 milioni l’anno in più.

Un sì verde per le famiglie e la coesione

I Verdi svizzeri – la cui assemblea dei delegati si è tenuta a Bellinzona – hanno colto l’occasione per discutere dei due temi sui quali i cittadini svizzeri dovranno pronunciarsi il 26 novembre.

I Verdi raccomandano di votare «sì» alla legge federale sugli assegni famigliari e a quella sulla cooperazione con gli Stati dell’Europa dell’Est, relativa al cosiddetto miliardo di franchi per la coesione.

Il miliardo di coesione, accolto con 80 voti favorevoli e un’astensione, secondo i delegati verdi è «il prezzo che la Svizzera deve pagare per gli accordi bilaterali con l’Unione Europea», ma senza «che ciò vada a scapito dell’aiuto allo sviluppo».

L’armonizzazione a livello nazionale degli assegni famigliari è stata approvata all’unanimità dagli ecologisti.

swissinfo e agenzie

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Verdi

Questo contenuto è stato pubblicato al La prima sezione dei Verdi in Svizzera è stata creata nel 1971 nel canton Neuchâtel per combattere un progetto autostradale. In Parlamento fanno la loro prima apparizione nel 1979 con Daniel Brélaz, che diventerà in seguito sindaco di Losanna. Nel 1983 diversi gruppi si uniscono nella Federazione dei partiti ecologisti svizzeri. Negli ultimi anni, i…

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Il parlamento federale svizzero è composto di due camere, elette ogni quattro anni a suffragio universale. Le prossime elezioni si terranno nell’ottobre del 2007.

La camera bassa, il Consiglio nazionale, rappresenta il popolo. I cantoni – che fungono da circoscrizione elettorale – dispongono di un numero di seggi proporzionale al numero dei loro abitanti. In totale, i seggi sono 200.

La camera alta, ovvero il Consiglio degli Stati, rappresenta i cantoni. In virtù del principio federale, ogni cantone ha diritto a due seggi. In totale, i seggi sono 46.

Le due camere riunite eleggono i membri del governo (Consiglio federale).

Quello svizzero è un governo di coalizione. Attualmente i 7 seggi sono distribuiti tra i quattro maggiori partiti del paese. Hanno 2 seggi l’Unione democratica di centro (destra nazionalconservatrice), i liberali radicali (destra) e i socialisti (sinistra). Il Partito popolare democratico (centro) ha un seggio.

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