Precampagna elettorale per liberali radicali e socialisti
A un anno dalle elezioni federali, due partiti di governo svelano già progetti e ambizioni.
A destra si vuole riconquistare il terreno perduto, mentre a sinistra si punta al terzo seggio in governo. Dal canto loro, i Verdi rendono note le indicazioni di voto per lo scrutinio del 26 novembre.
Riunito sabato in assemblea a Zurigo, il Partito liberale radicale (PLR) ha cercato di definere una strategia per superare i problemi incontrati negli ultimi anni e conquistare 60 seggi in parlamento – sei in più di quelli attuali – in occasione delle elezioni che si terranno nell’autunno del 2007.
Il PLR vuole profilarsi come «la forza propositiva della Svizzera». Per raggiungere questo obiettivo, punta ad una maggiore unità e ad una migliore integrazione dei giovani, delle donne e dei cittadini. Cercherà inoltre di avvalersi di un linguaggio più umano, nel tentativo di scrollarsi di dosso l’etichetta di «partito dell’economia». Fulvio Pelli, presidente del PLR, ha sottolineato che ci vogliono «contenuti, lingua, testa e cuore».
Davanti a 500 delegati, Pelli ha detto di avere «voglia di futuro» e ha criticato chi sa vedere solo i problemi e non le opportunità. «A sinistra, ma anche a destra, i profeti della disavventura giubilano all’idea di un futuro in nero», ha affermato nel suo discorso.
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Partito liberale radicale (PLR)
I socialisti puntano al terzo seggio in governo
Anche il Partito socialista (PS) ha scelto il 16 e il 17 settembre per riunirsi in congresso a Sursee, nei pressi di Lucerna. Come in casa liberale radicale, il tema forte del programma è la piattaforma elettorale per il 2007. Un catalogo di 60 pagine illustra i punti sui quali i socialisti sono intenzionati a mettere l’accento per arrivare ad una Svizzera «sociale, aperta ed ecologica».
Il PS – fedele ai suoi ideali – vuole battersi per il mantenimento del servizio pubblico, per la protezione sociale, l’impiego, lo sviluppo sostenibile, la trasparenza e la partecipazione nell’economia.
Il PS vuole diventare il primo partito della Svizzera nelle elezioni federali
del 2007. Se raggiungerà l’obiettivo, intende “far saltare la maggioranza di destra in Consiglio federale” e chiedere un terzo seggio per la sinistra al posto di quello oggi occupato dal liberale radicale Hans-Rudolf Merz.
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Partito socialista svizzero (PSS)
Contro i privilegi fiscali
Senza attendere la scadenza elettorale, ha approvato il lancio di un’iniziativa popolare che chiede un tasso d’imposizione minimo per i redditi elevati e il divieto dei sistemi decrescenti introdotti o previsti in vari cantoni e invisi all’Unione europea.
Approvato con 309 voti senza opposizioni, il testo dell’iniziativa «Per imposte giuste ed eque – stop agli abusi nella concorrenza fiscale!» fissa a livello nazionale aliquote marginali minime del 22% per i redditi alti. L’iniziativa mira alle tassazioni comunali e cantonali, visto che l’imposta federale è ritenuta già «molto progressiva».
Secondo il PS, il progetto è equilibrato e riguarda meno del 2% dei contribuenti. Nelle casse pubbliche dovrebbero in questo modo entrare dai 250 ai 300 milioni l’anno in più.
Un sì verde per le famiglie e la coesione
I Verdi svizzeri – la cui assemblea dei delegati si è tenuta a Bellinzona – hanno colto l’occasione per discutere dei due temi sui quali i cittadini svizzeri dovranno pronunciarsi il 26 novembre.
I Verdi raccomandano di votare «sì» alla legge federale sugli assegni famigliari e a quella sulla cooperazione con gli Stati dell’Europa dell’Est, relativa al cosiddetto miliardo di franchi per la coesione.
Il miliardo di coesione, accolto con 80 voti favorevoli e un’astensione, secondo i delegati verdi è «il prezzo che la Svizzera deve pagare per gli accordi bilaterali con l’Unione Europea», ma senza «che ciò vada a scapito dell’aiuto allo sviluppo».
L’armonizzazione a livello nazionale degli assegni famigliari è stata approvata all’unanimità dagli ecologisti.
swissinfo e agenzie
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Verdi
Il parlamento federale svizzero è composto di due camere, elette ogni quattro anni a suffragio universale. Le prossime elezioni si terranno nell’ottobre del 2007.
La camera bassa, il Consiglio nazionale, rappresenta il popolo. I cantoni – che fungono da circoscrizione elettorale – dispongono di un numero di seggi proporzionale al numero dei loro abitanti. In totale, i seggi sono 200.
La camera alta, ovvero il Consiglio degli Stati, rappresenta i cantoni. In virtù del principio federale, ogni cantone ha diritto a due seggi. In totale, i seggi sono 46.
Le due camere riunite eleggono i membri del governo (Consiglio federale).
Quello svizzero è un governo di coalizione. Attualmente i 7 seggi sono distribuiti tra i quattro maggiori partiti del paese. Hanno 2 seggi l’Unione democratica di centro (destra nazionalconservatrice), i liberali radicali (destra) e i socialisti (sinistra). Il Partito popolare democratico (centro) ha un seggio.
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