Pro Helvetia ha un nuovo presidente
Mario Annoni succede a Yvette Jaggi alla testa del consiglio di fondazione della principale organizzazione svizzera per la promozione culturale.
Importanti sfide attendono il nuovo presidente, che dovrà dirigere una fondazione marcata dal caso Hirschhorn.
Mario Annoni sarà il presidente del consiglio di fondazione di Pro Helvetia per il quadriennio 2006-2009.
Il Governo svizzero ha nominato mercoledì il consigliere di Stato bernese del Partito liberale radicale, 51 anni, alla testa della principale organizzazione svizzera per la promozione culturale in patria e all’estero.
Annoni succede all’ex parlamentare socialista e sindaco di Losanna Yvette Jaggi, che ha diretto Pro Helvetia per 8 anni.
Consiglio di fondazione più «magro»
Oltre ad Annoni, il Consiglio federale ha pure nominato gli altri 24 membri del consiglio di fondazione, 16 rieletti e 9 nuovi. Il loro numero è stato ridotto da 35 a 25.
Un progetto di legge sulla fondazione Pro Helvetia, attualmente in consultazione, prevede di limitare a nove il numero di membri del consiglio. Pertanto, gli eletti rimarranno in carica solo fino all’entrata in vigore della nuova legge, prevista nel 2008-2009.
Per la composizione del consiglio di fondazione, il Consiglio federale ha dovuto tener conto non soltanto delle competenze, ma anche di un’equa ripartizione tra i sessi, tra le regioni linguistiche, tra le differenti cerchie culturali e i principali settori della vita culturale.
Un buon conoscitore delle tre culture
Mario Annoni, che era sostenuto dal ministro della cultura Pascal Couchepin, è da 16 anni membro del Governo bernese e già lo scorso mese di marzo aveva comunicato di non volersi ripresentare per un quinto mandato.
Originario del Giura bernese, francofono e con un ottima conoscenza del tedesco e dell’italiano, Annoni è legato non solo al mondo universitario (presiede la Conferenza universitaria svizzera) ma anche a quello culturale. Partecipa infatti a diversi comitati di fondazione, come ad esempio quello del recente Zentrum Paul Klee di Berna.
La nomina di Annoni è stata accolta con soddisfazione sia dal suo partito, quello liberale radicale, che da quello socialista e da quello popolare democratico.
Tutti e tre i partiti di Governo si sono detti convinti che il consigliere di Stato bernese sia la persona adatta per ricoprire questo incarico. Oltre a conoscere bene il settore culturale, come sottolineato dalla portavoce del Partito socialista Claudine Godat, Annoni è la personalità che ci voleva per portare avanti le riforme previste per Pro Helvetia.
Il quarto partito di Governo, l’Unione democratica di centro, non ha dal canto suo voluto pronunciarsi.
Sfide difficili
Il compito che attende Annoni è tutt’altro che facile. Negli ultimi mesi, Pro Helvetia ha infatti attraversato un periodo assai tormentato.
A far da detonatore era stata la controversa mostra di Thomas Hirschhorn a Parigi, finanziata da Pro Helvetia.
Il Parlamento aveva punito la fondazione, tagliando dal suo budget un milione di franchi, ciò che l’aveva costretta a rivedere ulteriormente i suoi costi di gestione e a sopprimere alcuni posti di lavoro.
Alcune cerchie politiche, in particolare l’Unione democratica di centro, avevano inoltre fatto pressione affinché Pro Helvetia fosse assoggettata maggiormente alla Confederazione. In altre parole, si voleva evitare che la fondazione finanziasse eventi culturali che danno un immagine meno nobile della Svizzera.
Pro Helvetia è riuscita, almeno per il momento, a preservare la propria indipendenza. La futura riorganizzazione dell’Ufficio federale della cultura (UFC) avrà però certamente delle ripercussioni su Pro Helvetia.
Recentemente, il nuovo direttore dell’UFC Jean-Frédéric Jauslin aveva infatti annunciato di volere, tra le altre cose, precisare meglio le funzioni del suo ufficio e di Pro Helvetia, con l’obiettivo «di stabilire un mandato di prestazioni molto piu chiaro» dei due enti.
swissinfo
Pro Helvetia ha versato nel 2004 circa 24 milioni di franchi per dei progetti culturali.
13 milioni sono stati elargiti all’estero, 11 in Svizzera.
Nel 2004 ha sostenuto 4’190 progetti culturali, la metà dei quali circa in Svizzera.
Nella primavera del 2005, dopo il caso Hirschhorn, il Parlamento, su pressione del Consiglio degli Stati, ha ridotto di un milione il budget di Pro Helvetia, portandolo a 33 milioni.
Prima di questa decisione i costi di gestione erano già stati ridotti da 13 a 10,5 milioni annui.
Assieme all’Ufficio federale della cultura (UFC), la fondazione Pro Helvetia è il principale vettore dell’incoraggiamento federale della cultura.
Il consiglio di fondazione è designato dal Governo, su proposta del Ministero degli interni e della cultura.
Il consiglio è eletto per un periodo di quattro anni.
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