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Proposte di riforma del sistema sanitario

Democristiani e liberali radicali vogliono una maggiore concorrenza nel settore della salute Keystone Archive

I delegati di due partiti di governo hanno discusso sabato delle modifiche da effettuare nel sistema sanitario elvetico.

Mentre i democristiani (PPD) hanno adottato una convenzione in tal senso, i loro omologhi liberali radicali (PLR) propongono la creazione di un Consiglio nazionale della salute.

La discussione sul sistema sanitario era all’ordine del giorno delle riunioni dei delegati dei due partiti di governo, che si sono tenute sabato in Vallese e nel canton Vaud.

Sia il PPD che il PLR hanno sottolineato la necessità di agire al più presto per riformare il settore della salute ed hanno formulato proposte in tal senso.

Dalle discussioni di entrambi i partiti, emerge la necessità di introdurre una maggiore concorrenza in questo ambito.

Consiglio nazionale della salute

Alla presenza del loro ministro Pascal Couchepin, i delegati del PLR hanno proposto la creazione di un nuovo organo – un Consiglio nazionale della salute – incaricato di capeggiare le indispensabili innovazioni.

«Il Consiglio dovrebbe essere costituito in linea di principio da esperti indipendenti», ha affermato Felix Gutzwiller, presidente del gruppo liberale radicale alle Camere, a margine dell’assemblea di Yverdon, nel canton Vaud. «Essi, disponendo di una visione ad ampio raggio, potrebbero quindi essere dei consulenti del governo».

A spalleggiare un simile organo ci sarebbe una task force comprendente tutti i partner del sistema sanitario, in particolare assicuratori, cantoni e Confederazione. Il Consiglio nazionale della salute non sostituirebbe le decisioni politiche ma permetterebbe di meglio prepararle ed attuarle, sostiene il consigliere nazionale zurighese.

I liberali radicali reclamano, in maniera più globale, una maggiore concorrenza, ma regolata, nel sistema della salute e un rafforzamento della responsabilità individuale. Propongono in particolare un aumento moderato della franchigia e della quota parte versata dall’assicurato.

Per Felix Gutzwiller la riforma deve prevedere l’abolizione dell’obbligo contrattuale che impone alle casse malati di rimborsare le prestazioni di ogni medico riconosciuto. Altri elementi importanti della futura innovazione saranno anche la moratoria sull’apertura di studi medici e la necessità di trovare una nuova chiave di riparto nel finanziamento nelle cure ospedaliere.

Panoplia di misure

Anche il PPD ha invocato una maggiore concorrenza nel settore della salute. Davanti all’assemblea dei delegati riunita a Sion, nel canton Vallese, il ministro elvetico dell’economia, Joseph Deiss, ha ricordato che una più ampia liberalizzazione permetterà di meglio lottare contro gli sprechi: «Finché i medici potranno contare su una sicurezza del lavoro pressoché totale e entrate garantite, non si potrà parlare di concorrenza».

Un primo passo nella giusta direzione potrebbe essere la rinuncia all’obbligo di contrarre. «L’abolizione di tale meccanismo porterebbe dei vantaggi anche per gli assicuratori. In effetti, le casse malati non hanno attualmente alcun mezzo di pressione sugli assicurati per obbligarli a scegliere le prestazioni meno care».

Al termine dell’incontro, i delegati del PPD hanno adottato una convenzione in venti punti, che si prefigge di stabilizzare i costi della salute mantenendo la qualità delle cure.

Oltre alla libertà di contrarre, il testo prevede la stabilizzazione dei premi entro il 2010, la promozione dell’uso dei medicamenti generici e una semplificazione nel sistema di finanziamento degli ospedali.

swissinfo e agenzie

Nel 2003, i costi del sistema sanitario rappresentavano in Svizzera l’11,5% del prodotto interno lordo (PIL).
Essi equivalevano all’8% del PIL registrato nel 1985 e al 9,7% di quello del 1995.
Nel 2003, i costi della salute erano di 6736 franchi pro capite.
I costi totali del sistema sanitario ammontavano a 49,881 miliardi di franchi.

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