“Sì a una produzione alimentare sostenibile e di alta qualità”
La sicurezza alimentare della Svizzera a lungo termine non è sufficientemente garantita dalle disposizioni costituzionali vigenti, sostiene Markus Ritter. Secondo il deputato popolare democratico, che presiede l'Unione svizzera dei contadini e il comitato di votazione, i principi riuniti nel nuovo articolo sono perciò necessari per assicurarla anche alle generazioni future e fondarla su una produzione alimentare sostenibile e di qualità.
Il Consiglio federale e il parlamento hanno riconosciuto che l’attuale testo costituzionale non è sufficiente a lungo termine per far fronte alla sfida globale e nazionale della sicurezza alimentare e per preservare la produzione interna e la trasformazione dei prodotti alimentari. Il voto sull’articolo costituzionale sulla sicurezza alimentare consente ai consumatori svizzeri di co-decidere come viene prodotto il loro cibo.
Il nuovo articolo 104a completa l’attuale articolo 104 sull’agricoltura. Esso costituisce un piano globale e tiene conto dell’intera catena di produzione del valore, dal campo al piatto. Inoltre completa l’articolo 75 sulla pianificazione del territorio e mira a proteggere meglio la scarsa terra coltivabile nel nostro paese.
Con questa estensione della Costituzione, dovrebbero essere conciliate le esigenze dei consumatori, dell’agricoltura, della lavorazione e del commercio. Un impiego delle derrate alimentari rispettoso delle risorse significa evitare gli sprechi di cibo e promuovere prodotti stagionali e, possibilmente, regionali. Questo non significa l’autosufficienza totale o il blocco delle importazioni, bensì che ci concentriamo di più sul commercio equo, piuttosto che sul libero scambio incondizionato.
L’articolo 104a esige relazioni commerciali transfrontaliere che contribuiscano a uno sviluppo sostenibile dell’agricoltura e dell’industria alimentare, in Svizzera e all’estero. In particolare, questo significa che gli alimenti che non sono prodotti nelle stesse condizioni di quelle in Svizzera, non dovrebbero essere importati a prezzi di dumping.
Altri sviluppi
“Contadini sovrani – cittadini sotto tutela”
Un esempio di pratiche di dumping ecologico e sociale è l’importazione di olio di palma a buon mercato. Per la produzione di olio di palma vengono disboscate foreste tropicali, vengono scacciati agricoltori dalle loro terre, poi impiegati a salari bassissimi. Questo non è sostenibile ecologicamente, socialmente ed economicamente.
Con l’introduzione dell’articolo costituzionale sulla sicurezza alimentare, la Confederazione deve, per quanto possibile, impedire il dumping ambientale e sociale e promuovere il commercio equo a favore delle famiglie di agricoltori in tutto il mondo. La Svizzera dovrebbe svolgere un ruolo guida nella definizione di norme internazionali in materia di commercio equo e produzione sostenibile, come pure impegnarsi a tal fine nelle organizzazioni internazionali. Con l’articolo 104a, l’attuazione degli obiettivi di sostenibilità dell’ONU è fissata politicamente, quale condizione per la conclusione di accordi.
Con l’inserimento della sicurezza alimentare nella Costituzione federale, le famiglie contadine ricevono una prospettiva per il futuro. Essa è però importante per tutta la società. Dai sondaggi emerge in continuazione che per la popolazione non contano prezzi stracciati, ma sono importanti una produzione rispettosa della natura, le condizioni di vita delle famiglie contadine e il benessere degli animali.
Tuttavia, queste prestazioni non possono essere vendute soltanto tramite i prodotti nei negozi. Occorre anche la politica. Il parlamento può votare sulla legge sull’agricoltura e sull’attuale emendamento alla Costituzione anche il popolo può decidere. L’articolo costituzionale sulla sicurezza alimentare richiede questa co-decisione. Pertanto: dite sì ad ancorare la sicurezza alimentare, dite sì a una produzione alimentare sostenibile e di alta qualità, in Svizzera e nel mondo.
Le opinioni espresse in questo articolo sono quelle dell’autore e non riflettono necessariamente la posizione di swissinfo.ch.
(Traduzione dal tedesco: Sonia Fenazzi)
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