Regali fiscali per famiglie e proprietari
Nell’anno elettorale, le due camere del Parlamento hanno trovato un accordo sugli sgravi fiscali. Risultato: due miliardi di tasse in meno.
Ad approfittarne saranno in primo luogo le famiglie e i proprietari di immobili. Ma le minori entrate pesano sulle già logore casse della Confederazione e dei cantoni.
Nonostante le forti pressioni dei cantoni e della sinistra, il Consiglio degli Stati ha approvato mercoledì, con 26 voti contro 12, il pacchetto di sgravi fiscali della Confederazione.
L’insieme delle misure porterà a minori entrate per oltre due miliardi di franchi. Alle famiglie si chiederanno 1,22 miliardi in meno, ai proprietari di immobili 480 milioni e la riduzione della tassa di bollo provocherà minori entrate per 310 milioni.
Il Parlamento si è dimostrato dunque generoso, concedendo oltre 200 milioni in più di quanto previsto inizialmente. Tre quarti della somma verrà a mancare nelle casse della Confederazione, il resto in quelle dei cantoni.
Repubblica delle banane
Ma non solo a sinistra si sono levate le critiche. «Quanto stiamo par fare è paragonabile all’amministrazione infedele», ha affermato il rappresentante radicale ticinese Dick Marty per convincere i colleghi della Camera a bocciare il pacchetto. Togliere le entrate anche ai cantoni, senza che questi possano intervenire, sarebbe poco leale.
Tutti hanno lodato alcuni aspetti del piano, soprattutto per quanto attiene agli sgravi per le famiglie con figli. Ma ha suscitato discordia la nuova tassazione degli immobili.
Il socialista Michel Béguelin, riferendosi all’abolizione del valore locativo della prima casa, ha accusato i colleghi di sostenere «un certo elettorato», con delle misure «degne di una Repubblica delle banane».
La proposta di rinvio dell’intero pacchetto è però stata bocciata: anche la seconda camera ha dato luce verde agli sgravi. Anche il ministro delle finanze, Kaspar Villiger, ha sostenuto in linea di principio la necessità dell’alleggerimento della pressione fiscale. Ma non ha risparmiato le sue critiche alla parte legata alla proprietà.
Per il ministro, non tutte le soluzioni adottate dal Parlamento sono da difendere, anche perché i bilanci federali sono in profondo rosso e la più grande manovra di risparmio della storia delle finanze federali è in fase di realizzazione. In caso di referendum, ha aggiunto, «non è detto che l’esecutivo sosterrà questo pacchetto fiscale, snaturato dal Parlamento».
Opposizione nelle regioni
Anche i cantoni si sono messi in movimento. Già prima del voto, il governo cantonale di Berna ha invitato tutti i parlamentari bernesi alle Camere federali a respingere il pacchetto di agevolazioni fiscali.
Da un primo calcolo, le minori entrate per il cantone di Berna ammonterebbero – dal 2010 in poi – a 250 milioni di franchi all’anno. Verrebbero colpiti anche i comuni bernesi, con un minore gettito calcolato in complessivi 100 milioni annui.
Il governo bernese critica la politica «contraddittoria» della Confederazione che concede agevolazioni e nel contempo – non avendone i mezzi – scarica i relativi oneri sulle spalle dei cantoni.
Per reagire alla decisione dei parlamentari, ormai in campagna elettorale per la rielezione, è stato annunciato il ricorso al referendum cantonale. Istituito nell’Ottocento con gli altri diritti popolari, lo strumento non è mai stato utilizzato.
Basta la firma di otto governi regionali per far arrivare tutto il pacchetto alle urne e già venerdì ci sarà una riunione dei responsabili delle finanze dei cantoni. Forse si arriverà a questa prima storica della rivolta dei cantoni.
Non drammatizzare
I fautori del pacchetto hanno cercato di sdrammatizzare la situazione. Il democristiano sangallese Eugen David ha ammesso che forse il momento dei tagli non è ideale, tuttavia non trova giusto mandare tutto all’aria e rinviare le discussioni a tempi migliori.
A suo avviso è urgente rimediare a un’ingiustizia per quanto riguarda la tassazione delle coppie sposate con figli, ora penalizzate rispetto ai concubini. Era fin dall’inizio chiaro, ha aggiunto, «che la riforma avrebbe avuto il suo costo».
A suo parere è importante finalmente alleviare il carico fiscale sul ceto medio, «certo non l’elettorato cui si rivolge il Partito socialista», ha evidenziato il «senatore» democristiano, ricordando una volta di più che le elezioni sono vicine.
swissinfo e agenzie
Le famiglie risparmieranno 1,22 miliardi di franchi
I proprietari di immobili 480 milioni
La tassa di bollo produrrà 310 milioni in meno
La somma globale delle deduzioni supera i due miliardi
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