Regina Durrer-Knobel, la prima donna del Canton Nidvaldo a sedere in Consiglio nazionale
Durante la campagna elettorale i parenti negli Stati Uniti hanno trepidato insieme a Regina Durrer-Knobel, neoeletta consigliera nazionale de Il Centro. Da insegnante, per la nidvaldese non vi era niente di più noioso di una classe troppo disciplinata. Ritratto di uno dei volti nuovi in Consiglio nazionale.
Dal garage sotterraneo ai banchi di scuola il passo è breve: nel Canton Nidvaldo, terra di tradizione fortemente rurale, molte studentesse e molti studenti per recarsi alla scuola professionale di Stans prendono la macchina.
Prima di essere eletta in Consiglio nazionale la prorettrice Regina Durrer-Knobel in quella stessa scuola insegnava economia. Studentesse e studenti dibattevano con entusiasmo persino durante le ore di contabilità, afferma la neoeletta.
Il dibattito come fonte di energia
“Non vi è niente di più noioso di una classe troppo disciplinata”, chiosa l’insegnante. “Sono proprio quelle le classi più faticose”. Le cose si fanno più interessanti quando studentesse e studenti analizzano tutto con occhio critico, anche il regolamento scolastico. Secondo la nuova consigliera nazionale de Il Centro, partito moderato, il dibattito è fonte di energia, anche in politica.
“Quando esco da una discussione con più persone dove ognuno ha cercato di far valere la propria posizione mi sento rinata. Poco importa se il mio punto di vista ha fatto breccia o meno”.
In seno al Parlamento cantonale Durrer-Knobel guidava la commissione finanziaria, mentre ora che siede in Consiglio nazionale la neoeletta si occupa di politiche educative e fa parte della Commissione della scienza, dell’educazione e della cultura.
Come risultato delle elezioni dello scorso ottobre, nel Parlamento nazionale siedono 56 volti nuovi. L’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice), Il Centro e il Partito Socialista Svizzero (PS) sono gli schieramenti che in occasione della tornata elettorale di fine 2023 hanno fatto registrare il maggior incremento di seggi e, di conseguenza, tra le loro fila figura anche il maggior numero di volti nuovi. I Verdi, usciti dalle elezioni con le ossa rotte, non sono riusciti a far eleggere nessun volto nuovo.
In questa serie, SWI swissinfo.ch traccia un ritratto delle nuove e dei nuovi parlamentari che muovono i primi passi nella politica nazionale.
A Durrer-Knobel della politica piace soprattutto il lavoro in commissione. Sono tutte e tutti preparati, ed è possibile dare vita a dibattiti interessanti. La neoeletta si dice capace di comprendere la posizione delle sue interlocutrici e dei suoi interlocutori e capire chi politicamente non la pensa come lei, poco importa se di destra o di sinistra.
“In Svizzera le posizioni contrastanti generano una cassa di risonanza sproporzionata, che non corrisponde alla realtà”, chiosa Durrer-Knobel. “Io ovviamente dal centro mi trovo in una situazione più comoda, che mi permette di capire le varie parti”. Le capita spesso, infatti, di avviare una discussione e saper anticipare le diverse posizioni delle varie fazioni.
Una connessione particolare con i parenti negli Stati Uniti
Durrer-Knobel non ha dubbi che per i suoi parenti negli Stati Uniti la polarizzazione sia ancora più sentita che in Svizzera. Poco importa dove si vive, in città oppure in campagna, sul Lago Lemano o nella Svizzera centrale: “Nel nostro Paese la gente riesce ancora a dialogare”, e ciò è dovuto anche al fatto che in Svizzera, contrariamente agli Stati Uniti, vi è una moltitudine di partiti.
Durrer-Knobel abita in un comune di 2’000 anime incastonato tra i monti e il Lago dei Quattro Cantoni e ha un rapporto particolare con la diaspora svizzera, anche perché la sorella ha vissuto alcuni anni all’estero.
In passato molte persone sono emigrate negli Stati Uniti dalla Svizzera centrale, lo stesso destino toccato tre generazioni fa a una parte della famiglia della stessa Durrer-Knobel. Nonostante la distanza, ci si incontra comunque e le figlie e i figli dei familiari oltreoceano vengono in Svizzera per frequentare corsi di lingua; i parenti negli Stati Uniti non hanno più il passaporto svizzero, ma sono comunque orgogliosi che qualcuno della loro famiglia sieda in quello che per la Svizzera considerano l’”equivalente della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti”.
Durrer-Knobel capisce la frustrazione della comunità svizzera all’estero per l’assenza di un sistema di voto elettronico: “La digitalizzazione ormai è ovunque. Anche in Svizzera la tradizionale busta da lettere sta diventando un oggetto del passato”. Ciò non toglie però che per prima cosa vada garantita a tutti i costi la protezione dei dati, in quanto “il danno causato dalla perdita di fiducia in caso di sospette manipolazioni sarebbe irreparabile”.
Nel 1971 il Canton Nidvaldo si espresse a favore del diritto di voto per le donne
Durrer-Knobel considera il Canton Nidvaldo “una Svizzera in miniatura”, un territorio “capace di coniugare tradizione e innovazione”. “Lo reputo un Cantone relativamente aperto, dove la vita comunitaria è tangibile”.
Nel 1971 Nidvaldo fu l’unico Cantone primitivo a votare in favore del suffragio femminile, già introdotto un anno prima a livello locale. La stessa Durrer-Knobel, classe 1971, è la prima donna nidvaldese a sedere in Consiglio nazionale, ma già 25 anni fa il Cantone aveva portato a Berna la prima consigliera agli Stati.
A livello politico, tuttavia, il piccolo Cantone è piuttosto conservatore. Ad oggi, infatti, il partito socialista non è ancora riuscito ad affermarsi veramente. Prima del successo dell’UDC, schieramento della destra conservatrice, a dividersi il potere erano i liberali radicali del PLR e i cattolici del PPD, partito dal quale è poi nato Il Centro.
Per otto anni l’unico seggio attribuito al Canton Nidvaldo in Consiglio nazionale è stato occupato dall’UDC, ma dall’ottobre scorso su quello scranno siede Durrer-Knobel.
La questione della promozione delle donne
Per molto tempo la stessa Durrer-Knobel era convinta che in politica non vi fosse bisogno di promuovere ulteriormente la figura della donna. “Oggi la vedo definitivamente in maniera diversa”. Secondo la nidvaldese, infatti, quando viene chiesto a un uomo se vuole coprire una determinata carica questi risponde chiedendo a sua volta quanto tempo dovrà investire per il ruolo in questione; quando invece la stessa domanda viene rivolta a una donna, quest’ultima chiede se ne sia capace.
In seno alla Commissione dell’educazione Durrer-Knobel lavora su un aspetto concreto della promozione femminile, vale a dire su come sostenere il reinserimento professionale dopo la maternità. “Per esempio con crediti per le persone di mezza età, così da permettere loro di arrivare alla fine del mese durante i periodi in cui frequentano formazioni e corsi di perfezionamento”.
Più in generale Durrer-Knobel intende motivare le imprese a offrire posti a tempo parziale più stimolanti. Oramai, infatti, è possibile spartirsi a tempo parziale persino i ruoli dirigenziali.
Ciò permetterebbe di decidere più liberamente come suddividere i lavori domestici e il lavoro vero e proprio. “Va da sé che le donne debbano poter restare a casa, ma in tutti i settori dovrebbe esistere un ventaglio più ampio di possibilità qualora i membri di una coppia vogliano lavorare entrambi al 60%”.
Durrer-Knobel non condivide l’opinione di coloro che temono una società sempre più pigra. “Le persone pigre esistevano anche un secolo fa. È utopico pensare che tutte e tutti diano il 100%, e la società è in grado di funzionare comunque”.
Il Canton Nidvaldo e la bassa imposizione fiscale
In nessun altro luogo al mondo l’imposizione delle imprese è così bassa come nel Canton Nidvaldo, che punta su questa strategia per attirare le persone ricche e le aziende. Esperta del campo, Durrer-Knobel conosce bene la questione. “È assolutamente fuori di dubbio che per noi questa situazione è vantaggiosa, ma è altrettanto vero che versiamo milioni di franchi agli altri Cantoni con la perequazione finanziaria, motivo per cui a trarne giovamento è l’intero Paese”.
La concorrenza fiscale, tuttavia, ne risente allorché per motivi ideologici ci si batte contro qualsiasi minimo aumento delle tasse. “Soprattutto quando si parla di istruzione sono la prima a dire che è meglio aumentare le tasse che fare tagli!”.
Eletta anche con i voti della sinistra
Rispetto al Palazzo federale di Berna, nel Parlamento del Canton Nidvaldo non cambia solo la configurazione politica, ma anche la disposizione degli scranni. Nel piccolo Cantone le elette e gli eletti non siedono tra le colleghe e i colleghi dello stesso partito, bensì tra le parlamentari e i parlamentari della stessa regione, secondo una suddivisione geografica per comuni; disposizione, questa, che si riflette sulla cultura politica.
“Sa ciò che vuole, ma ancora di più sa cosa è importante”, afferma l’ex compagno di scranno, il verde Thomas Wallimann-Sasaki. Quest’ultimo racconta che Durrer-Knobel ha sempre rappresentato le proprie idee in modo indipendente, mettendo l’accento sulle questioni che le stavano a cuore come presidente della commissione finanziaria. Questioni di sinistra? “Per quanto mi riguarda la considero tra le personalità più di sinistra de Il Centro. Ha una certa sensibilità per le persone socialmente svantaggiate”.
Nel Canton Nidvaldo non è un segreto che Durrer-Knobel è stata eletta anche grazie ai voti provenienti dalla sinistra e dai Verdi. Infatti, mentre UDC e PLR si sono presentati alle elezioni attingendo le candidate e i candidati dalle proprie fila, la sinistra ha fornito il proprio appoggio a Durrer-Knobel.
Nei confronti della nidvaldese, Wallimann-Sasaki spende solo di stima. Il suo unico timore è che in Parlamento federale quest’ultima finisca per conformarsi eccessivamente alla linea del gruppo parlamentare di cui fa parte.
La stessa Durrer-Knobel non considera troppo rigido il nuovo gruppo parlamentare di Berna: “Le rappresentanti e i rappresentanti de Il Centro sono i meno fedeli alla linea del proprio gruppo, e ciò non mi dispiace”. A volte, infatti, a suo dire va bene anche discostarsi un po’.
Resta però il fatto che la politica a livello federale funziona diversamente da quella da lei vissuta in passato nel proprio comune e nel proprio Cantone. In Consiglio nazionale viene affrontato un numero talmente grande di questioni che risulta impossibile approfondire ogni tema singolarmente. Nel dubbio si segue il proprio gruppo parlamentare. Secondo Durrer-Knobel è questa la differenza più lampante, oltre al fatto che le relazioni sono meno personali.
“La politica viene sempre prima delle relazioni personali”
“Alla fine della fiera la politica ha sempre la precedenza sulle relazioni personali”, afferma la nidvaldese con grande convinzione. Quando parla con gente del suo Cantone, dopo pochi minuti Durrer-Knobel ha l’impressione che si crei una sorte di connessione, perché magari le figlie frequentavano lo stesso gruppo di scout o perché i rispettivi cugini sono andati in ferire insieme. “A Berna questo legame non viene a crearsi con nessuno, le consigliere e i consiglieri nazionali sono troppi. All’inizio, di conseguenza, è tutto più difficile”.
Durrer-Knobel non è la prima della sua famiglia a doversi abituare a queste dinamiche. Il trisnonno, infatti, aveva già fatto politica a Berna: fu il primo consigliere agli Stati nidvaldese dopo la fondazione dello Stato federale.
A cura di David Eugster
Traduzione: Stefano Zeni
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