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Rinnovo del governo: uno sfidante atipico

Inconfondibile: Luc Recordon al Consiglio nazionale nel 2005 Keystone

Nel mondo della politica elvetica il nome di Luc Recordon è da qualche giorno sulla bocca di tutti. Dopo aver conquistato un seggio nella camera dei cantoni, il verde vodese vuole ora scalzare Christoph Blocher dal governo.

Le possibilità di successo sono praticamente nulle. Ma Recordon sembra avere ancora molte carte da giocare. Un ritratto.

Una cosa è certa: il 52enne Luc Recordon non passa inosservato a Palazzo federale. Alto, di complessione robusta, il volto coronato da una chioma leonina, il senatore vodese è nato senza tibia e perone. Le protesi che porta lo costringono ad un’andatura faticosa e incerta.

Due anni fa ha lasciato di stucco i colleghi del parlamento dichiarando, durante un dibattito sulla diagnostica pre-impianto, che avrebbe preferito non nascere, piuttosto che venire al mondo con un grave handicap. Eppure chi lo conosce ne attesta la contagiosa giovialità.

L’infermità non gli ha impedito di portare a termine studi di ingegneria e di diritto e di dedicarsi con passione alla politica. Nel 2003 ha conquistato un seggio in Consiglio nazionale (camera del popolo). E poche settimane fa è stato eletto al Consiglio degli Stati (camera dei cantoni) insieme alla socialista Géraldine Savary, sottraendo un seggio storico al Partito liberale radicale (PLR).

«Ho uno spirito polivalente, m’interesso a tutto. E la politica per sua natura riguarda ambiti molto diversi», dice Recordon, spiegando le ragioni del suo impegno politico. «E poi la mia storia personale mi ha indotto a sviluppare un forte senso della giustizia».

Valori repubblicani

Non contento di essere, insieme al ginevrino Robert Cramer, uno dei primi due verdi eletti nella camera dei cantoni, Recordon si è messo a disposizione per sfidare il leader dell’Unione democratica di centro (UDC), Christoph Blocher, nelle elezioni del Consiglio federale.

Le probabilità di riuscita sono infime. Recordon stesso lo ammette: «Le mie possibilità sono del 5-10%». Ma per lui proporre un’alternativa alla presenza in governo dell’ala dura dell’UDC è un imperativo morale, ancor prima che una battaglia politica.

«La linea di Blocher è fatta di disprezzo per le istituzioni e per le persone. Rivela un gusto per il potere assoluto che va combattuto», afferma il senatore ecologista. «Per questo mi richiamo ai valori repubblicani, al rispetto dell’equilibrio fra i poteri. Credo che attorno a questi valori ci sia il consenso di quel 71% di elettori che non ha votato UDC».

Un estremista costruttivo

Recordon non si lascia impressionare dalla minaccia dell’UDC di passare all’opposizione in caso di mancata rielezione di Blocher. «Fuori dal governo l’UDC non farebbe più danni di quanti ne faccia ora. Certo, userebbe tutti gli strumenti della democrazia diretta, ma ci sono dei limiti pratici ad una simile politica. E poi lo fa anche ora, basti pensare all’iniziativa per vietare la costruzione di minareti».

La retorica del senatore ha i toni combattivi che hanno contraddistinto i suoi quattro anni passati nella camera del popolo. Le analisi del comportamento di voto durante la legislatura lo collocano in effetti all’estrema sinistra del parlamento. Ma Recordon non si riconosce nell’immagine rigida di un ecologista incapace di compromessi.

«Chi mi conosce sa che sono un costruttore di soluzioni», dice. «Per questo mi trovo meglio nel Consiglio degli Stati, dove contano più le persone che i partiti». Qualche osservatore della politica elvetica vede in lui un erede di una certa tradizione liberale radicale vodese ed evoca l’immagine del defunto consigliere federale Jean Pascal Delamuraz.

Le radici liberali

Il riferimento al liberalismo non è del resto campato in aria, parlando di Luc Recordon. Se la sua politicizzazione è avvenuta negli anni Settanta, nel segno del nascente movimento ambientalista, le sue radici affondano altrove. «Sono stato marcato da un’educazione liberale, che in me ha assunto toni quasi libertari», afferma.

«Per questo non ho aderito ad un partito della sinistra storica. Non ne condividevo lo statalismo». Il giovane Recordon era del resto diffidente verso i partiti in generale, che gli sembravano troppo preoccupati di difendere le posizioni acquisite. «Ho iniziato la mia attività politica nei movimenti», ricorda.

E ha arricchito il suo bagaglio di esperienze viaggiando, va aggiunto. Nonostante i tanti impegni, Recordon ha percorso in lungo e in largo l’Asia e l’America latina. «Sono esperienze che lasciano il segno. E che insegnano a vedere le cose con una certa distanza».

Quando nel 1996 il candidato del Partito del lavoro Joseph Zisyadis ottenne il miglior risultato nelle elezioni per il governo del canton Vaud, Recordon si trovava in Cina. Al telefono la sua segretaria gli raccontò emozionantissima la notizia. «Io scoppiai a ridere», ricorda. «Vista da Pechino, la cosa mi sembrò di importanza assolutamente secondaria».

swissinfo, Andrea Tognina

Luc Recordon è nato nel 1955 a Pully (canton Vaud).
È ingegnere diplomato al Politecnico federale di Losanna e dottore in diritto. A Losanna dirige uno studio di avvocatura.
È membro del consiglio di amministrazione della Banca cantonale vodese.
Fa parte dal 1990 dell’esecutivo del municipio di Jouxtens-Mézery presso Losanna. Fra il 1990 e il 2003 è stato deputato al parlamento del canton Vaud. Nel 2003 è stato eletto in Consiglio nazionale, nel 2007 nel Consiglio degli Stati.

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