Rösti e fondue: per scoprire la Svizzera con gusto
Una quarantina di bambini svizzeri, provenienti da 17 paesi, hanno trascorso due settimane a Elm, nel canton Glarona, per meglio conoscere la terra dei loro genitori e nonni. Sulla Svizzera hanno ancora molto da imparare, ma il loro obiettivo resta un altro: divertirsi in compagnia.
Con i suoi 11 anni scarsi, Giuseppe è il bimbo più giovane della colonia. Cresciuto in Italia, è riuscito a vincere la gara di sumo contro il canadese Stevens di quattro anni più vecchio. Un successo che ha il sapore di un regalo fatto dal più grande al più piccolo.
È proprio questa la particolarità del campo di Elm, dove grandi e piccini da tutto il mondo si incontrano per una vacanza di due settimane. Di conflitti non se ne vedono molti. Di regola, infatti, i bambini dimostrano un certo rispetto gli uni per gli altri. “Probabilmente anche perché non si conoscono bene”, spiega Lukas Reichel, che in colonia sta facendo il servizio civile.
La comunicazione va da sé
Provenienti dai cinque continenti, questi fanciulli non possono contare su una lingua comune. Le informazioni vengono date in tedesco e in inglese, ma c’è chi conosce soltanto il francese. “In ogni caso, riescono sempre a capirsi”, tranquillizza Reichel. “È normale che in questo luogo i bambini abbiano bisogno di più assistenza, perché non sono abituati alla vita di gruppo e proprio per questo sono più comunicativi”.
A pranzo terminato, il refettorio si fa sempre più animato e i bambini danno libero sfogo alle loro energie. Il risotto, gli avanzi di pasta e l’insalata hanno deliziato il loro palato. Domani, forse, ci saranno i rösti oppure la fondue. A dare una mano in cucina tocca al gruppo “blu scuro”. Un modo divertente per insegnare ai ragazzi a collaborare alla gestione della casa.
Jasmin Spoerri, 11 anni da Cork, in Irlanda, sta sbrigando alcune faccende in cucina e sembra particolarmente raggiante. Questa mattina, infatti, ha ricevuto notizie dai suoi genitori e mostra orgogliosa la cartolina, che tiene sempre con sé.
La regione di Glarona è davvero “lovely” secondo Jasmin. A colpirla sono soprattutto le cime delle montagne, ancora ricoperte di neve. Non aveva mai visto nulla di simile in Irlanda. Anche lo scorso anno era stata in una colonia per i figli degli svizzeri all’estero, assieme a sua sorella. “Non siamo proprio riuscite ad andare d’accordo… Per questo adesso lei sta trascorrendo le sue vacanze in un campo nell’Abläntschen, nell’Oberland bernese”.
La palla rotola giù dalla montagna
Cresciuta ad Hong Kong, la 12enne Denise non ha mai partecipato a un campo di questo tipo, ma si è integrata senza difficoltà e ha già trovato molti amici. La Svizzera la conosce bene. “Mia nonna vive a Goldach, nel canton San Gallo. Veniamo sempre a trovarla in inverno, per Pasqua e durante l’estate. Qui ci sono molte cose che da noi non esistono. Formaggio fresco e altri prodotti della terra. La trovo una cosa davvero stupenda”. Denise parla tedesco e svizzero-tedesco con suo padre, cantonese con la madre. Conosce anche l’inglese e sta studiando latino a scuola.
Un po’ meno entusiasta sembra essere il 15enne Christos Chondros, proveniente dall’isola greca di Kos. L’anno scorso, la vacanza a Scoul gli era piaciuta di più. La colazione era migliore, i giochi più belli, così come la casa e le camere. “Qui le giornate durano più a lungo… Inoltre in montagna non si può nemmeno giocare a calcio”, ha detto triste Christos.
A riempire questo vuoto ci hanno pensato però i campionati europei. L’intero gruppo ha infatti potuto guardare la finale tra Spagna e Germania in un ristorante nei paraggi. E per distinguersi dagli altri tifosi, tutti indossavano una maglia bianca con la croce svizzera stampata sul davanti e dietro il loro nome. Era il secondo giorno di colonia e i bimbi non si conoscevano ancora così bene…. La maggior parte di loro teneva alla Spagna e per questo, forse, i bambini che tifavano Germania si erano portati la bandiera più grande.
“Io odio camminare”
I passatempi preferiti dai bambini sono i giochi e le attività sportive, come fare il bagno o tuffarsi dal trampolino davanti al ristorante di montagna Ampächli.
Molto meno apprezzate invece le passeggiate, secondo la monitrice Isabelle Alonso. La maggior parte dei bambini non sono più abituati a camminare in montagna. L’escursione di ieri è stata davvero dura, anche perché faceva caldissimo, ha detto una 14enne di New York, i cui nonni erano emigrati negli Stati Uniti. Si chiama Erika, coma la maestra di sci che sua sorella aveva conosciuto in Svizzera. “Su e giù e su e giù – non mi piace proprio per nulla”.
Quando arriva una cartolina dai genitori o viene organizzata una gita a piedi e il morale crolla, capita che un bambino si lasci prendere dalla nostalgia. Non si tratta però di un problema molto diffuso, sottolinea Isabelle Alonso, per la quarta volta alla guida di una colonia per svizzeri all’estero. “Se i genitori chiamano i loro bimbi ogni giorno, ottengono tuttavia l’effetto contrario, rattristandoli”.
L’importante è essere qui, in Svizzera
Lo scopo delle colonie estive per gli svizzeri dell’estero è di avvicinare i più piccoli alle loro origini. “Noi non diamo lezioni scolastiche, perché questo tipo di informazioni possono trovarle altrove”, ha detto il giovane Lukas Reichel. “L’importante è essere qui: il panorama, le montagne, le escursioni che organizziamo e il fatto stesso di essere a stretto contatto con la popolazione svizzera”.
Il gruppo “blu scuro” ha sbrigato i propri compiti in cucina e, senza perdere un istante, corre verso il trampolino, nonostante l’afa di inizio pomeriggio. La compagnia “azzurra” deve ancora scrivere il diario delle vacanze o finire di pitturare, mentre ai “verdi” tocca l’ingrato compito di pulire i bagni e le docce.
Il giorno seguente è in programma una gita in treno fino a Lucerna. I fanciulli però non sanno ancora nulla… Il mistero, come d’abitudine, verrà svelato soltanto entro sera.
swissinfo, Gaby Ochsenbein, Elm
(traduzione e adattamento di Stefania Summermatter)
La colonia di Ämpächli, sopra Elm nel canton Glarona, dura dal 28 giugno al 12 luglio.
Vi partecipano 39 svizzeri dell’estero tra gli 11 e i 15 anni.
Questi ragazzi provengono da 17 nazioni: El Salvador, Colombia, Spagna, Irlanda, Germania, Francia, Italia, Croazia, Grecia, Polonia, Repubblica Ceca, Hong Kong, Tailandia, Sudafrica, Stati Uniti, Canada e Australia.
Al campo prendono parte anche otto giovani svizzeri, di cui due impiegati per il servizio civile. Due persone si occupano della cucina.
Da fine giugno a fine agosto vengono organizzati otto campi di vacanza per gli svizzeri all’estero tra gli 8 e i 16 anni.
Sono circa 300 i bambini iscritti, provenienti da 50 paesi diversi.
Le colonie hanno luogo ad Abländscen e Adelboden (canton berna), a Elm (Glarona), nella val Monastero, a S-chanf e a Lantsch/Lenz (tutti e tre nei Grigioni), a Enney (Friburgo) così come nella san gallese Linthebene.
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