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Si dimette il ministro dell’economia Joseph Deiss

Con le sue dimissioni, Deiss è finito al centro dell'interesse mediatico Keystone

Il consigliere federale democristiano Joseph Deiss ha annunciato giovedì mattina a sorpresa le sue dimissioni per la fine di luglio 2006.

Le camere riunite eleggeranno il successore del ministro dell’economia durante la sessione d’estate, prevista dal 6 al 23 giugno 2006.

Il consigliere federale friburghese Joseph Deiss ha dato le dimissioni con effetto al 31 luglio. La notizia, del tutto inattesa, è stata comunicata giovedì mattina dallo stesso ministro dell’economia alla stampa riunita a Palazzo federale.

L’assemblea federale eleggerà il successore del 60enne esponente del Partito popolare democratico (PPD) durante la sessione estiva del parlamento che inizierà in giugno. Deiss è rimasto in governo per sette anni.

Forze nuove

Deiss parte “liberamente, senza pressioni di sorta, quando le cose vanno bene”.

A livello internazionale, la Svizzera è considerata un partner affidabile e la sua crescita economica è finalmente vigorosa, ha sottolineato Deiss. “È tempo di fare posto a forze nuove”, ha aggiunto.

Il ministro dell’economia ha precisato di aver informato il suo partito del suo ritiro. Egli ha in seguito contattato il presidente della Confederazione Moritz Leuenberger e gli altri colleghi di governo, la cancelliera della Confederazione Annemarie Huber-Hotz e il presidente del Consiglio nazionale Claude Janiak.

Joseph Deiss era stato eletto in governo l’11 marzo 1999 al posto del dimissionario Flavio Cotti riprendendo – dal primo maggio – il dipartimento di quest’ultimo, ossia gli affari esteri.

All’inizio del 2003, Deiss era passato alla guida del Dipartimento federale dell’economia. Nel 2004 aveva assunto la carica di presidente della Confederazione.

Le lodi dei democristiani

Colto alla sprovvista dalla partenza di Deiss, il PPD si dice dispiaciuto ma loda il lavoro svolto dal suo consigliere federale.

Nel corso della sua permanenza nell’esecutivo, scrive il PPD, Deiss ha posto alcune pietre miliari: ha guidato il paese nell’ONU e si è battuto con successo affinché venissero accettati gli accordi di Schengen e la libera circolazione delle persone.

Il partito ricorda inoltre alcune riforme legislative condotte da Deiss con successo: la legge sui cartelli e sui rischi all’esportazione oppure quella sul mercato interno.

Sorpresa generale

Il partito liberale-radicale (PLR – destra), pure sorpreso dalle inattese dimissioni, ha apprezzato l’impegno di Deiss in governo e la sua volontà di cooperare con gli altri partiti.

Il PLR auspica che il suo successore si batta per una Svizzera liberale e non solo per amministrare lo statu quo. Con la sua partenza, Deiss lascia dietro a sé alcuni cantieri aperti, come i negoziati in seno all’OMC, che il suo successore dovrà portare a termine: un compito molto impegnativo.

Secondo i socialisti, il governo perde una personalità di centro dedita alla collegialità. Tuttavia, dice il partito di centro sinistra, il ministro friborghese dell’economia ha fatto troppo poco per lottare contro la disoccupazione giovanile.

L’Unione democratica di centro (UDC – destra populista) ha invece espresso il desiderio che il successore di Deiss difenda posizioni “più borghesi”.

“In qualità di consigliere federale Joseph Deiss non ha realizzato un granché”, sostiene il segretario generale dell’UDC Gregor Rutz. L’UDC parla dunque di un ministro “incolore e senza forza”.

Da parte sua, la presidente dei verdi Ruth Genner, pure sorpresa, ha sottolineato che queste dimissioni equivalgono ad una mossa elettorale in vista delle prossime elezioni federali del 2007.

Secondo la Genner, a Deiss è mancato del profilo sia in qualità di ministro degli esteri che quale capo del Dipartimento dell’economia. Non ha fatto altro che seguire la linea del segretariato di Stato dell’economia, concludono i verdi.

swissinfo e agenzie

Joseph Deiss era stato eletto in Consiglio federale l’11 marzo 1999.
Aveva ripreso da Flavio Cotti la direzione del Dipartimento degli affari esteri.
Nel gennaio 2003 aveva assunto la direzione del Ministero dell’economia.

Dopo avere conosciuto un calo costante dei consensi, negli ultimi due-tre anni il partito popolare democratico, di centro-destra, ha ripreso forza e ha riguadagnato parecchie posizioni in varie elezioni cantonali.

Secondo diversi analisti, la partenza anticipata di Joseph Deiss potrebbe essere stata decisa per meglio posizionare il partito in vista delle prossime elezioni federali, previste nell’autunno 2007.

Nei prossimi mesi, il partito popolare democratico sarà in effetti al centro dell’attenzione, con il dibattito sulla successione.

In Svizzera, i sette seggi del governo sono suddivisi tra i quattro principali partiti politici in base alla loro forza elettorale. La speciale chiave di riparto, nota come “Formula magica”, è stata tacitamente introdotta nel 1959, con 2 socialisti, 2 liberali radicali, due popolari democratici e un democentrista. Questa suddivisione ha resistito fino al 2003, con la perdita di un seggio democristiano a favore dell’Unione democratica di centro.

Oltre ai criteri di partito, tra i principali fattori per la scelta di un membro del governo figura l’appartenenza linguistica.

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