Prospettive svizzere in 10 lingue

Svizzera e Italia: unità d’intenti, salvo sulle tasse

Micheline Calmy-Rey, Massimo d'Alema e Moritz Leuenberger: tra Svizzera e Italia il dialogo è costante Keystone

Svizzera e Italia vogliono intensificare la loro collaborazione. I ministri degli esteri dei due paesi, Micheline Calmy-Rey e Massimo D'Alema, hanno firmato giovedì a Berna un accordo in tal senso.

D’Alema ha rassicurato i partner elvetici sull’importanza «prioritaria» che l’Italia dà alle nuove trasversali ferroviarie alpine. Differenze sussistono però ancora sul tema della fiscalità.

Roma e Berna – che hanno ottimi rapporti da lungo tempo, «non da ultimo grazie alla presenza di un’importante colonia italiana in Svizzera», come ha ricordato di fronte alla stampa la presidente della Confederazione Micheline Calmy-Rey – vogliono rendere ancora più strette le loro relazioni.

Relazioni più strette

La dichiarazione congiunta, firmata in occasione della visita di Massimo D’Alema a Berna apre la strada ad una maggiore collaborazione tra i due paesi, sia a livello bilaterale che in ambito multilaterale. Il documento prevede consultazioni a ritmo annuale a livello di ministri degli affari esteri o di alti funzionari.

Il vicepresidente del Consiglio dei ministri italiano ha definito la dichiarazione lo strumento «di cooperazione politica che ci mancava per rafforzare le formidabili relazioni tra i due paesi sul piano economico, culturale e umano».

Per sottolineare l’importanza dei rapporti bilaterali, D’Alema ha ricordato che il volume di scambi tra i due paesi è analogo per dimensioni di quello tra Italia e Russia.

Trasversali ferroviarie fra le priorità italiane

D’Alema ha poi rassicurato i colleghi elvetici: le trasversali ferroviarie alpine sono una priorità anche per l’Italia. Il ministro degli esteri italiano ha confermato «la volontà di armonizzare gli investimenti svizzeri e italiani nel quadro di una politica comune».

Il finanziamento delle tratte ferroviarie in territorio è già stato iscritto nel budget dello stato italiano dello scorso anno, ha ricordato D’Alema.

Nel quadro della discussione sulla prossima legge finanziaria, gli assi ferroviari del Gottardo e del Sempione-Lötschberg saranno nuovamente considerati una «scelta prioritaria», ha assicurato il ministro italiano.

Divergenze sulla fiscalità

A livello di relazioni internazionali, il dialogo rafforzato italo-svizzero andrà nella direzione di una maggiore intensificazione delle relazioni tra l’UE e la Confederazione, in particolare attraverso l’attuazione piena degli accordi bilaterali.

Tuttavia Calmy-Rey e D’Alema non hanno nascosto che tra i due paesi esistono divergenze sulla questione della fiscalità delle holding straniere. La ministra degli esteri elvetica ha ripetuto la posizione del governo elvetico, ossia che le disposizioni fiscali applicate da alcuni cantoni verso le holding straniere, non ledono l’accordo di libero scambio tra la Svizzera e l’UE del 1972, come invece pretende Bruxelles.

D’Alema, diplomaticamente, ha da parte sua rammentato che è in corso un dialogo tra Bruxelles e Berna, per «capire» le posizioni reciproche. Il ministro degli esteri italiano ha del resto affermato che la questione non è solo politica, ma anche e prima di tutto «tecnica».

Collaborazione sul piano internazionale

La dichiarazione congiunta prevede pure discussioni sui principali problemi di politica internazionale in vista anche di specifiche collaborazioni a progetti comuni nell’ambito della promozione della pace in varie aree di crisi, come i Balcani e il Medio Oriente, dei diritti umani e del diritto umanitario.

A proposito del futuro statuto del Kosovo, oggetto di discussione tra i due ministri, D’Alema spera che si arrivi a una soluzione condivisa tra kosovari e serbi che promuova la pace e l’integrazione della regione nell’Europa. Il ministro ha anche lodato il ruolo svolto dalla Svizzera nelle regione, in particolare coi suoi soldati e l’aiuto allo sviluppo.

Per quanto riguarda il Medio Oriente, D’Alema ha espresso la speranza che la conferenza internazionale voluta dagli Stati Uniti rappresenti una vera svolta sulla via della pace.

In merito all’Iran, il ministro italiano ha sottolineato la necessità di lavorare contro la proliferazione delle armi di distruzione di massa, «un tema nel quale la Svizzera ha una posizione di prima linea che ammiriamo», ha proseguito.

swissinfo e agenzie

Secondo i dati per il commercio estero per il 2006, l’Italia è il secondo partner commerciale della Svizzera in Europa, dopo la Germania.
Esportazioni svizzere in Italia nel 2006: 16,3 miliardi (soprattutto prodotti chimici e farmaceutici, macchinari ed energia elettrica).
Importazioni italiane in Svizzera nel 2006: 18,7 miliardi di franchi (soprattutto prodotti chimici e farmaceutici, macchinari, tessili e abbigliamento, prodotti agricoli e alimentari).
Nel 2006 vivevano in Svizzera circa 293’000 cittadini italiani, in Italia oltre 47’000 cittadini svizzeri

Una fitta rete di trattati regola la cooperazione tra la Svizzera e l’Italia.

Negli ultimi anni sono entrati in vigore alcuni accordi di particolare importanza: il trattato sulla cooperazione tra le autorità doganali e di polizia (2000), il trattato sull’assistenza giudiziaria in materia penale (2003) e il trattato sulla cooperazione scientifica e tecnologica (2006).

Nell’ambito della collaborazione transfrontaliera, il Cantone Ticino e le province italiane limitrofe hanno fondato, nel 1995, la comunità di lavoro «Regio Insubrica».

In occasione di un incontro a Roma lo scorso 5 marzo, Calmy-Rey e il premier Romano Prodi avevano già manifestato la volontà di intensificare le relazioni tra Svizzera e Italia.

L’ultima visita in Svizzera del capo della diplomazia italiana risale al maggio del 2003, quando si recò a Berna l’attuale commissario dell’Unione europea Franco Frattini.

Per il vice presidente del consiglio D’Alema si tratta del primo ricevimento ufficiale nella capitale federale, dato che nel dicembre del 1998, in veste di capo del governo, dovette disdire la propria visita a causa della nebbia presente all’aeroporto di Berna.

In precedenza tuttavia era già stato in Svizzera in qualità di esponente del Partito comunista italiano, per incontri con gli allora militanti del Partito comunista e della Federazione dei pugliesi emigrati.

I più letti
Quinta Svizzera

I più discussi

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR