Svizzeri dell’estero: problemi con il materiale di voto
La "Quinta Svizzera" è scontenta: prima e dopo le elezioni federali, numerosi espatriati si sono lamentati di avere ricevuto il materiale di voto incompleto o in ritardo.
L’Organizzazione degli svizzeri all’estero (OSE) esige ora dalla Confederazione e dai Cantoni chiarimenti sull’accaduto. Domanda pure una rapida introduzione del voto elettronico.
Per l’OSE è inaccettabile che cittadini elvetici residenti fuori dai confini nazionali non abbiano potuto esercitare i loro diritti politici a causa di problemi di spedizione del materiale elettorale. Le autorità federali e cantonali devono verificare esattamente cosa è successo e individure le responsabilità.
“Non possiamo lasciare passare la cosa come se nulla fosse”, ha sottolineato il presidente dell’organizzazione Jacques-Simon Eggly.
Invii tardivi e scadenze troppo ravvicinate
La stessa OSE sta procedendo ad accertamenti. Parecchie sono infatti le segnalazioni di malfunzionamento nel recapito del materiale di voto alle recenti elezioni parlamentari. Le disfunzioni vanno dal materiale nella lingua sbagliata o incompleto fino a quello ricevuto troppo tardi o addirittura mai ricevuto.
D’altra parte, in alcuni cantoni la scadenza del secondo turno per l’elezione dei rappresentanti al Consiglio degli Stati (Camera alta) era talmente breve che per parte degli svizzeri all’estero era semplicemente impossibile partecipare al voto, anche se il relativo materiale era stato spedito nei termini regolari.
Anche questo problema evidenzia che è necessaria una profonda riflessione, commenta Eggly. Le scadenze devono essere fissate in modo che anche per gli svizzeri all’estero sia possibile esercitare i diritti polici.
L’OSE ha perciò deciso di occuparsi della questione nella sua seduta di lunedì a Berna. L’organizzazione ritiene che occorra esaminare nei dettagli l’accaduto per poter fare piena luce.
Altri sviluppi
Organizzazione degli svizzeri all’estero (OSE)
Urge l’e-voting
In un secondo tempo l’organizzazione interverrà direttamente presso la Confederazione e i Cantoni, ha precisato la sua portavoce Gabrielle Keller.
Per l’organizzazione, quanto avvenuto dimostra chiaramente la necessità di promuovere rapidamente il voto elettronico. “Gli svizzeri all’estero sono una forza politica crescente”, osserva Eggly. “Abbiamo bisogno dell’e-voting per agevolare e consentire loro l’esercizio dei diritti politici”, sostiene il liberale ginevrino.
swissinfo e agenzie
Oltre 110’000 svizzeri dell’estero si sono iscritti nei registri elettorali per partecipare a votazioni o elezioni federali.
Per le elezioni parlamentari del 21 ottobre scorso si sono presentati quali candidati anche 44 rappresentanti della Quinta svizzera (7 donne e 37 uomini).
33 candidati dell’Unione democratica di centro, 6 del Partito liberale radicale, 3 del Partito popolare democratico, 1 dell’Unione democratica federale e 1 dei Verdi.
La maggior parte (31) si è candidata sulla lista del canton Zurigo. Gli altri nei cantoni di Berna, Friburgo, Ginevra, Vaud, Sciaffusa e Vallese.
Nessun svizzero dell’estero è riuscito neppure questa volta a farsi eleggere.
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