Un alto dignitario cinese, ospite della Svizzera
Il numero tre cinese Zeng Qinghong visita la Svizzera. Sugli appuntamenti e i contenuti prevale la discrezione assoluta.
Non è un personaggio da poco l’ospite che domenica sera è giunto in Svizzera per una visita ufficiale di quattro giorni. Si tratta anzi della più alta personalità politica cinese di passaggio Berna, dopo la memorabile collera del presidente cinese sotto la Cupola, nel 1999.
Accolto da un gruppo di militanti della causa tibetana, il presidente cinese, fischiato dai dimostranti, aveva reagito molto duramente, accusando il governo svizzero e la presidente Ruth Dreifuss di non aver organizzato bene il ricevimento.
Incontro con Joseph Deiss
Questa volta, molta acqua è passata sotto i ponti e Zeng Qinghong, incontra martedì mattina, in mancanza di un omologo, il capo della diplomazia svizzera, Joseph Deiss, per la firma del rinnovo di un programma, che gli sta particolarmente a cuore.
Si tratta della formazione dei quadri dell’amministrazione e del partito, che vengono iniziati ai metodi di gestione occidentali. Finanziata dalla Direzione della cooperazione e dello sviluppo questa collaborazione esiste dal 1994.
Alcune centinaia di persone hanno già beneficiato di questi corsi, guidati attualmente dalla fondazione ginevrina “Europe-China management improvement”, diretta dal professor Paolo Urio.
I cinesi sono molto soddisfatti dell’esperienza e vorrebbero spingersi ancora più in là. “Pechino potrebbe scegliere la Svizzera come nicchia per formare quadri di alto livello”, ipotizza un diplomatico svizzero a Berna. I cinesi apprezzano soprattutto la discrezione del programma elvetico.
Un “Macchiavelli cinese”
In Cina si dice di Zeng Qinghong che è contemporaneamente “la mano, l’orecchio e il cervello” di Jiang Zemin, il suo mentore politico.In occasione del prossimo congresso del partito comunista cinese, questo autunno, potrebbe diventare uno dei tre uomini forti del regime.
Ma al di là di questo aspetto legato alla cooperazione, che cosa viene a fare Zeng Qinghong in Svizzera, proprio mentre a Pechino è in corso una difficile lotta di successione?
Questo ex ingegnere di 62 anni è attualmente il capo del Dipartimento dell’organizzazione. Una carica chiave che gli permette di controllare il personale politico. I suoi intrighi in questo campo sono così grandi che viene spesso soprannominato il “Macchiavelli cinese”.
Eventuali riforme politiche
Joseph Deiss, per il quale la Cina finora non figurava al primo posto delle preoccupazioni, avrà l’occasione di intrattenersi con il suo ospite sulle eventuali riforme politiche e sul futuro del regime cinese.
La visita di Zen Qinghong potrebbe avere anche un secondo motivo, secondo il parere di un diplomatico. Permetterebbe, cioè al braccio destro di Jiang Zemin di profilarsi sulla scena internazionale, senza alcun rischio. La Cina è infatti uno degli ultimi Paesi dove la neutralità svizzera non ha perduto niente della sua aura.
Buoni rapporti
“Una neutralità attiva”, si precisa a Berna, dove si ricorda il dialogo intrapreso con la Cina già dall’inizio degli anni novanta, sui diritti dell’uomo. “Abbiamo stabilito un rapporto di fiducia con i cinesi, ai quali piace il nostro modo di parlare franco”.
La verità, resta sconosciuta. Oltre ad una visita di cortesia al ministro dell’economia. Pascal Couchepin e agli ambienti economici, il programma di Zen Qinghong è avvolto nel mistero. Il ministero degli esteri cinese parla di una “visita normale, nel quadro delle relazioni bilaterali”.
Quel che è certo, è che Berna ha fatto di tutto per mantenere la discrezione sugli spostamenti dell’ospite cinese. Zeng Qinghong non è per tutti un illustre sconosciuto, inoltre la Svizzera, ancora sotto choc per l’incidente diplomatico durante la visita di Jiang Zemin, vuole escludere il rischio di trovarsi di nuovo di fronte a manifestanti anti-cinesi.
Frédéric Koller, Pechino
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