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Un comunista difende la giustizia fiscale

Josef Zisyadis nella piazza principale di Sarnen, capoluogo del canton Obwaldo Keystone

Il deputato Josef Zisyadis ha inoltrato un ricorso contro la legge fiscale del canton Obvaldo che favorisce le persone più ricche. Sarebbe anticostituzionale.

Per combattere questo modello fiscale il parlamentare comunista si è addirittura trasferito la settimana scorsa nel cantone della Svizzera centrale.

Josef Zisyadis e altri tre cittadini obvaldesi hanno inviato un ricorso al Tribunale federale contro il modello fiscale adottato dal canton Obvaldo.

Approvato nel dicembre scorso dal popolo obvaldese, con l’86 per cento di voti favorevoli, tale sistema prevede aliquote decrescenti per i contribuenti con oltre 300 mila franchi di reddito o con almeno 5 milioni di patrimonio.

A detta dell’esponente vodese del POP (Partito operaio popolare, affiliato su scala nazionale al Partito del Lavoro), la nuova normativa fiscale del cantone della Svizzera centrale violerebbe la Costituzione federale.

In particolare, sarebbe contrario al principio di imposizione in funzione della capacità contributiva, ancorato nella Costituzione.

Timori di ritorsioni

Per battersi contro il nuovo modello fiscale, che nessun obvaldese sembrava fino a pochi giorni fa voler attaccare sul piano legale, Zisyadis si è trasferito la settimana scorsa nel canton Obvaldo.

Il consigliere nazionale del canton Vaud ha trovato finalmente una sistemazione a Sachseln, dopo che la sua prima locatrice a Sarnen era stata minacciata di perdere il lavoro, se avesse accolto il parlamentare contestatario.

Il ricorso inoltrato da Zisyadis è stato firmato anche da tre altri cittadini del canton Obvaldo, che hanno preferito però mantenere l’anonimato, temendo ritorsioni.

I quattro ricorrenti non sono direttamente toccati dalla nuova legge poiché non dispongono né di un reddito superiore a 300’000 franchi, né di una sostanza di oltre 5 milioni.

In base al testo del ricorso, contestano però la violazione del principio della capacità contributiva e la concessione di privilegi a terzi.

I ricorrenti chiedono quindi di sopprimere le nuove disposizioni a favore dei redditi elevati e dei grandi patrimoni. Dovrebbero invece esser mantenuti gli sgravi fiscali introdotti a vantaggio dei piccoli e medi contribuenti.

Critiche dei socialisti

Contro la nuova normativa fiscale si era scagliato, già in dicembre, anche il presidente del Partito socialista svizzero, Hans-Jürg Fehr.

I dirigenti del secondo schieramento politico nazionale non erano però riusciti a convincere i membri della sezione cantonale ad inoltrare un ricorso.

Da notare che il Partito socialista non si era invece opposto tre anni fa all’introduzione di un modello fiscale di portata equivalente nel canton Sciaffusa, da dove proviene lo stesso Fehr.

Dopo la decisione degli obvaldesi, che altri cantoni sembrano intenzionati ad imitare, i socialisti temono in particolare un inasprimento della concorrenza fiscale in Svizzera, a scapito delle classi sociali meno favorite.

In base al sistema fiscale elvetico, ogni cantone è libero di adottare le proprie leggi e tariffe in materia di imposte dirette cantonali e comunali.

Pressioni dell’Unione europea

Pur ribadendo il suo sostegno al principio della libertà fiscale, pochi giorni orsono la stessa Conferenza dei direttori cantonali delle finanze (CDF) ha dichiarato che occorre evitare eccessi.

Una concorrenza senza limiti rischierebbe infatti di pesare negativamente sui bilanci dei cantoni e di accrescere il pericolo di indebitamento.

Il sistema svizzero delle contribuzioni è stato negli ultimi mesi anche al centro di attacchi lanciati dall’Unione europea, secondo la quale le tariffe preferenziali accordate da alcuni cantoni elvetici a imprese straniere violerebbero gli accordi di libero scambio conclusi nel 1972 tra Berna e Bruxelles.

swissinfo e agenzie

L’11 dicembre scorso, gli abitanti del canton Owaldo hanno approvato, con l’86% di voti favorevoli, l’introduzione di un nuovo modello fiscale.
Entrata in vigore dal 1° gennaio, la nuova legge fiscale poteva essere combattuta, entro il 31 gennaio, tramite un ricorso al Tribunale federale.
Il nuovo sistema fiscale prevede un’imposta decrescente per i redditi superiori a 300’000 franchi e i patrimoni di oltre 5 milioni.
L’imposta sugli utili delle società viene fissata al 6,6%, il tasso più basso applicato dai cantoni svizzeri.

In Svizzera, la fetta più importante delle imposte viene percepita dai cantoni e dai comuni.

L’imposta federale diretta è relativamente ridotta. Gli introiti della Confederazione derivano soprattutto da tasse indirette, come l’imposta sul valore aggiunto, la tassa sul carburante o i dazi doganali.

Cantoni e comuni fissano le loro tariffe fiscali autonomamente. Dal momento che il carico fiscale è spesso determinante per attirare ditte e cittadini facoltosi, si è così istaurata una crescente concorrenza in materia di imposte tra i diversi cantoni.

Secondo l’Unione europea, i sistemi fiscali adottati da alcuni cantoni svizzeri (Zugo, Svitto, Obvaldo e Nidvaldo) violerebbe gli accordi di libero scambio del 1972.

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