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Una legge sull’asilo «disumana, inutile e costosa»

La Coalizione per una Svizzera umanitaria ha lanciato la sua campagna per lottare contro la revisione della legge sull'asilo Keystone

Oltre a non rispettare la dignità umana, la revisione legislativa sull'asilo in votazione il 24 settembre non risolve i problemi, secondo la Coalizione per una Svizzera umanitaria.

Per cercare di convincere gli svizzeri a votare no, la Coalizione punta tra l’altro su un comitato che riunisce un’ottantina di personalità, tra cui l’ex presidente del CICR Cornelio Sommaruga.

La legge sull’asilo «non rispetta la dignità umana, è costosa ed inutile». È quanto ha sottolineato lunedì la Coalizione per una Svizzera umanitaria, invitando la popolazione a votare «no» il 24 settembre prossimo.

Il progetto di revisione «è un falso rimedio», ha sottolineato Thomas Wallimann, della commissione Giustizia e Pace della Conferenza dei Vescovi svizzeri.

Nessuna risposta alle difficoltà reali

Da un lato, «l’ampiezza degli abusi è esagerata», ha dichiarato Daniel Bolomey, segretario generale della sezione svizzera di Amnesty International. Dall’altro, la nuova legge non permetterà di porre fine agli abusi, come affermano i suoi sostenitori, anzi, spingerà più persone nell’illegalità, non fornendo nessun aiuto sociale né per rientrare in patria ai richiedenti respinti.

La legge non dà una benché minima risposta «alle difficoltà reali, poiché ignora completamente i mezzi realmente efficaci per il ritorno dei richiedenti la cui domanda è stata respinta: accordi di riammissione con i paesi d’origine, collaborazione con l’UE, aiuto al rientro», si legge nel comunicato diramato lunedì.

Inoltre, la revisione crea nuovi problemi, in particolare a causa del giro di vite in materia di documenti di identità. Le persone che ne sono sprovviste proprio perché sono dovute fuggire in maniera precipitosa rischiano di essere private di protezione.

Contrariamente a quanto sostengono i fautori della revisione, le nuove normative «non sono conformi al diritto internazionale e alla Costituzione svizzera», indica inoltre la Coalizione, menzionando il commissario europeo per i diritti dell’uomo ed eminenti professori di diritto.

I rappresentanti delle Chiese hanno dal canto loro insistito sull’importanza della tradizione umanitaria e della solidarietà. Il rispetto della dignità umana è “un valore centrale della fede cristiana, della nostra cultura e del nostro sistema giuridico”, ha dichiarato Dölf Weder, presidente dell’Ente di aiuto delle Chiese evangeliche svizzere.

Strada in salita

Secondo l’ultimo sondaggio pubblicato domenica, il 43% degli svizzeri sono favorevoli alla modifica legislativa, il 30% è contrario, mentre il 27% è ancora indeciso.

«Il risultato del sondaggio non ci sorprende», hanno indicato Bolomey e Jürg Schertenleib, responsabile del servizio giuridico dell’Organizzazione svizzera di aiuto ai rifugiati. «Se confrontiamo questo sondaggio a quello effettuato cinque settimane prima della votazione sull’iniziativa dell’Unione democratica di centro per un inasprimento del diritto d’asilo, respinta dal popolo nel 2002, il risultato è addirittura migliore. È realistico pensare di poter vincere questa votazione. Non dobbiamo però abbassare le braccia».

Comitato cittadino

«Per convincere gli indecisi puntiamo su una campagna di affissioni e di inserti. È sorprendente vedere le personalità che hanno prestato il loro viso e il loro nome per appoggiare la nostra azione», ha indicato a swissinfo Jürg Schertenleib.

La Coalizione ha pure lanciato un comitato cittadino contro la revisione della legge sull’asilo che riunisce non meno di 80 personalità provenienti dal mondo ecclesiastico, culturale ed universitario. Ne fanno parte, tra gli altri, l’ex presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa Cornelio Sommaruga e lo storico Jean-François Bergier.

Per la sua campagna, la coalizione dispone attualmente di circa 400’000 franchi e spera di riuscire a raccoglierne complessivamente 600’000. «Una somma molto limitata, ma il nostro è solo uno dei quattro comitati che si batte contro la revisione», spiega Jürg Schertenleib. «Contiamo in particolare sul comitato borghese (che riunisce esponenti del centro-destra, ndr). È molto importante – conclude Schertenleib – che la gente si renda conto che non è solo la sinistra che si batte contro questa legge».

swissinfo e agenzie

La Coalizione per una Svizzera umanitaria riunisce 36 organizzazioni elvetiche, segnatamente Amnesty International, l’Organizzazione svizzera d’aiuto ai rifugiati, la Fondazione Terre des Hommes e altre associazioni umanitarie.
Questa coalizione coordina e organizza la campagna nazionale contro la legge sull’asilo.

Approvati nel dicembre del 2005 dal parlamento, i progetti di revisione della legge federale sull’asilo e di quella sugli stranieri sono combattuti tramite referendum. Gli oggetti saranno sottoposti al popolo il 24 settembre.

La nuova legge sull’asilo sopprime l’aiuto sociale ai richiedenti respinti e raddoppia il periodo massimo di detenzione in attesa di un rinvio forzato (2 anni).

L’ammissione per motivi umanitari viene inoltre esclusa. Più facili invece il ricongiungimento famigliare e l’accesso al mercato del lavoro per i richiedenti ammessi provvisoriamente.

La nuova legge federale sugli stranieri privilegia i cittadini provenienti dall’Unione europea, mentre limita l’immigrazione degli extracomunitari ai soli lavoratori qualificati.

La revisione prevede pure un inasprimento delle disposizioni per la concessione dei permessi di lavoro e per il ricongiungimento famigliare.

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