Una spinta decisiva da Roma per i bilaterali?
La Svizzera spera nella presidenza di turno italiana per concludere i bilaterali bis con l'Unione europea.
Martedì, il Presidente della Confederazione Pascal Couchepin, sonda a Roma gli umori e le intenzioni del premier italiano Silvio Berlusconi.
Le aspettative sono contraddittorie. Da un lato i rapporti di buon vicinato e la storica collaborazione fra i due paesi dovrebbero favorire un ottimo clima di collaborazione. Dall’altra, le polemiche sulle rogatorie e lo scudo fiscale hanno lasciato il segno.
I problemi rimasti aperti
Praticamente archiviata la questione sulla tassazione dei redditi da risparmio conseguiti in Svizzera da cittadini dell’ Ue, per Berna si apre ora una delicata fase volta a chiudere l’accordo anche sulle questioni relative alla lotta contro la frode e il contrabbando, nonché la cooperazione in materia di giustizia, polizia asilo e migrazione (Schengen-Dublino). Problemi rimasti aperti con la presidenza greca dell’ Ue e che ora finiscono sul tavolo della presidenza italiana.
“Per noi” dice a swissinfo l’ambasciatore elvetico a Roma Alexis Lautenberg, “la fase è delicata. Siamo vicino alla conclusione del pacchetto dei bilateriali 2. Chiaramente ogni cambiamento al vertice dell’Ue è l’occasione per fare il punto con la nuova presidenza e capire quali sono le nuove scadenze e le nuove priorità. E’ in questa prospettiva che va vista la visita di Pascal Couchepin a Roma”.
Il pressing dell’Italia sulla Svizzera
Tuttavia, proprio l’Italia, soprattutto con l’avvento del governo di centro-destra, ha operato negli ultimi due anni un pressing costante sulla piazza finanziaria elvetica e non solo: l’accordo sulle rogatorie, gli scudi fiscali e le pressioni per abolire il segreto bancario.
E proprio i due dossier relativi al contrabbando e alla collaborazione giudiziaria contengono elementi delicati che rischiano di intaccare nuovamente la sovranità elvetica in campo finanziario.
“I punti che rimangono ancora aperti” dice l’ambasciatore Lautenberg, “sono di natura tecnico-giuridica sui cui l’Italia ha sempre mostrato comprensione. A ciò va aggiunto che, anche nei casi di eventuali problemi bilaterali, la presidenza agisce in maniera più distaccata.
Una certa inquietudine in Svizzera
Un ottimismo che contrasta però con le dichiarazioni di alcuni parlamentari elvetici. In particolare, il presidente della commissione esteri della Camera alta, l’argoviese Maximilian Reimann (destra), dubita che il semestre italiano possa far avanzare i bilaterali.
Gli atteggiamenti del ministro delle finanze Giulio Tremonti, afferma Reimann, ossessionato dal segreto bancario che proteggerebbe il crimine organizzato, la dice lunga sull’atteggiamento italiano nei confronti della Svizzera. E questo malgrado le molteplici informazioni fornite a Roma al proposito.
E’ tutto da vedere quindi quanto l’Italia sarà disposta ad assecondare i desideri della Svizzera e a contribuire,in sede europea, a una rapida chiusura dei Bilaterali 2.
Il problema del traffico pesante
Tantopiu’ che fra Berna e Roma rimane il contenzioso sul traffico pesante. Il traffico con il contagocce decretato dalla Svizzera dopo l’incidente sul San Gottardo ha scatenato una ridda di polemiche.
Roma contesta i limiti posti al traffico pesante e soprattutto i privilegi accordati agli autotrasportatori locali, che ritiene siano in contrasto con il primo pacchetto di accordi bilaterali già in vigore.
“Per l’Italia” afferma l’ambasciatore Lautenberg “è effettivamente un grosso problema, di tipo strategico e geografico. Detto questo, credo che la Svizzera abbia fatto e stia facendo sforzi enormi per migliorare le cose. Non c’è nessun paese europeo che stia investendo quanto noi per migliorare la viabilità sugli assi alpini. Dopo gli incidenti nella galleria del Monte Bianco e del San Gottardo, c’è stata una crescente sensibilità nel campo della sicurezza dei trasporti. Siamo anche riusciti a dimostrare a Bruxelles che il sistema del contagocce non solo non diminuisce ma addirittura aumenta la fluidità del traffico. Credo che la questione si stai chiarendo e non escludo che l’Italia possa in futuro applicare lo stesso principio sul Monte Bianco”.
swissinfo, Paolo Bertossa, Roma
Il presidente della Confederazione è in visita ufficiale a Roma per sondare le priorità del semestre italiano di presidenza Ue.
Berna spera che Roma dia una spinta decisiva per condurre in porto il secondo pacchetto di negoziati bilaterali Svizzera/Ue.
Il programma di Pascal Couchepin prevede martedì incontri con il presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi, con il vicepresidente Gianfranco Fini e con il ministro degli interni Giuseppe Pisanu.
Lunedì, nell’agenda di Couchepin figura anche una visita in Vaticano, con un’udienza di Papa Giovanni Paolo II, un incontro con il Segretario di Stato Cardinale Angelo Sodano e con il comandante della Guardia pontificia svizzera M. E. Maeder.
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