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Uno sportello sempre più virtuale

«ch.ch», lo sportello virtuale ridimensionato swissinfo.ch

Il salto di qualità per «ch.ch» è previsto per il 2005. Per il momento, piuttosto che uno sportello virtuale per i cittadini, rimane un semplice portale d'informazione.

I cantoni riaffermano il loro sostegno al progetto. Ma non con la convinzione iniziale.

La Confederazione non nasconde le sue ambizioni. Il traguardo è quello di posizionarsi fra i primi paesi nell’ambito dell’amministrazione virtuale.

Nel 2000, le istituzioni federali hanno siglato un accordo con i cantoni e i comuni per sviluppare il sito «ch.ch», un progetto nato nel quadro dell’e-government. L’idea era quella di collegare i tre livelli dell’amministrazione pubblica grazie all’interattività di internet.

Da un unico sito, i cittadini dovrebbero poter entrare in contatto con le autorità dei vari livelli, trovare formulari o ordinanze. L’accesso dovrebbe avvenire in modo sicuro, grazie ad una password d’accesso personale.

La ritirata dei cantoni

Ma nell’autunno scorso, i cantoni (rappresentati dalla Conferenza dei Cancellieri di Stato) hanno rivisto le loro ambizioni verso il basso.

«La complessità del progetto e soprattutto lo stato generale delle finaze pubbliche sono all’origine di questa ritirata», analizza Hanna Muralt-Müller, vice-cancelliera della Confederazione.


Dichiarandosi contrari ad un portale che offra anche delle transazioni con il pubblico (webservices), i cantoni hanno chiesto una riduzione del loro contributo alla realizzazione del progetto.

In futuro, i cantoni non vogliono assumersi più di 1,2 milioni. Un terzo dei 3,6 milioni di franchi, inghiottiti annualmente dal progetto.

Sostengono puntuale

Anche se i cantoni non condividono tutti i punti del progetto, rimane però un sostegno forte al progetto, assicura Claudio Riesen, cancelliere del cantone dei Grigioni e presidente della conferenza nazionale dei cancellieri di Stato.

Rimane il fatto che «ch.ch» continuerà a proporre informazioni di carattere generale, niente di più per il momento. I servizi e le possibilità di transazione fra cittadini e amministrazione finiscono per il momento nella naftalina.

L’interattività a tutto campo è rimandata, ammette Claudio Riesen. Ma, se un cantone vorrà, potrà agganciarsi ai progetti pilota della Confederazione, indipendentemente dallo sviluppo di «ch.ch».

La Confederazione intende infatti continuare sulla strada pianificata in origine. A Berna si rimane convinti della validità del progetto, assicura Hanna Mural-Müller.

Il gruppo di lavoro interdipartimentale per le questioni informatiche della Confederazione (sotto la coordinazione della Segretario generale delle finanze) ha appena assicurato i finanziamenti necessari.

Due progetti pilota

In questo contesto, due progetti pilota sono in corso. Il primo, realizzato in collaborazione con il canton Neuchâtel, intende definire le modalità d’accesso degli utilizzatori dello «sportello virtuale».

Il secondo, a cui partecipa il Tribunale federale, si occupa degli scambi di informazione automatici fra le autorità. A fine anno si farà un primo bilancio dei due programmi.

Poi anche i cantoni potranno fare la loro valutazione e, secondo il caso, partecipare direttamente all’ulteriore sviluppo.

«Sono molto contenta – confida Hanna Muralt-Müller – almeno cinque cantoni hanno già fatto sapere di voler continuare sulla strada dei progetti pilota».

Alla cancelliera l’ultima parola su un ambito ancora tutto da scoprire: «Era chiaro da sempre che la prima tappa si sarebbe limitata ad un portale d’informazione».

Ma la prospettiva di veder nascere un giorno un vero portale per i cittadini, dove poter svolgere tutte le transazioni con l’amministrazione pubblica non è morta. Lo scetticismo ha causato solamente qualche ritardo.

swissinfo, Pierre-François Besson
(traduzione: Daniele Papacella)

– La Confederazione ha lanciato il progetto «ch.ch» nel 2000. I cantoni si sono aggiunti immediatamente dopo, creando un gruppo di lavoro che ha sviluppato i concetti di base. Due convenzioni sono già state sottoscritte ai vari livelli.

– Una terza convenzione è attualmente in consultazione. In questo testo sono ripresi i desideri dei cantoni, che l’autunno scorso hanno chiesto una diminuzione dei loro contributi finanziari per lo sviluppo dei servizi in rete.

– Il governo svizzero ha presentato la sua strategia globale per la creazione di un portale per il voto elettronico nel 2003. I primi test di e-voting sono stati realizzati nello stesso anno nel canton Ginevra.

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