Verso una mini-amnistia per chi froda il fisco
Le persone che hanno frodato il fisco e che si auto denunciano dovrebbero sfuggire alla multa. È quanto prevede il disegno di legge presentato dal governo svizzero e trasmesso al parlamento.
I principali partiti hanno accolto favorevolmente il progetto. La sinistra esprime ad ogni modo qualche riserva.
Al fine di recuperare una parte del montante sottratto al fisco, il Consiglio federale si dice disposto ad «aprire una via meno onerosa verso la legalità».
Nella seduta di mercoledì ha stabilito che in caso di denuncia spontanea (autodenuncia), il contribuente che ha commesso una sottrazione d’imposte non dovrà pagare una multa, ma soltanto gli interessi di mora per un periodo massimo di dieci anni.
La procedura – che vuole incoraggiare i cittadini a dichiarare la sostanza sottratta alle autorità fiscali – segue in grandi linee il modello presentato dal ministro delle finanze, Hans-Rudolf Merz, nell’ottobre 2004.
Nonostante la pressione di alcuni parlamentari borghesi in favore di un’amnistia generale, il governo ha quindi mantenuto in sostanza il suo progetto, più modesto.
Amnistia, ma soltanto una volta
Il governo ha precisato che l’amnistia concessa alle persone fisiche e alle società dovrà avere carattere unico. Escluso quindi credere che si potrà periodicamente far ricorso all’autodenuncia per regolarizzare la propria situazione.
Chi froderà il fisco in maniera recidiva dovrà, come già succede, pagare una multa pari ad un quinto della somma dissimulata.
La procedura si applica all’imposta federale diretta, così come all’imposta sul reddito e al patrimonio di cantoni e comuni. Non sarà limitata nel tempo, contrariamente a quanto sarebbe avvenuto con un’amnistia generale.
I cantoni di Ginevra e Argovia offrono da anni ai loro contribuenti la possibilità di dichiarare in un secondo tempo elementi del reddito e del patrimonio che avevano celato. Entrambi reclamano comunque, oltre all’imposta dovuta, il pagamento degli interessi.
Altri sviluppi
Tassazione (sistema)
Eredi di frodi fiscali
Il Consiglio federale intende pure andare in contro agli eredi che rivelano una sottrazione d’imposta del defunto.
La legge che sopprime la loro responsabilità per le multe fiscali dovute dal defunto è già in vigore. Ma oltre a ciò, gli eredi dovrebbero in futuro versare solo una parte dell’imposta dovuta: pagherebbero le somme corrispondenti ai tre anni precedenti alla morte del contribuente, contro dieci attualmente.
Partiti soddisfatti
I partiti di governo si dicono soddisfatti del progetto trasmesso al Parlamento.
Per l’Unione democratica di centro (destra nazionalista) il progetto è realizzabile. Tutti devono però poterne beneficiare: le entrate fiscali supplementari devono essere immediatamente utilizzate per abbassare le imposte.
Il Partito popolare democratico (centro) si dice fondamentalmente d’accordo con l’amnistia individuale. Basta che gli interessi di mora siano pagati, così come prevede il progetto.
Anche il Partito liberale radicale (centro-destra) giudica «positivo aprire una porta e creare degli incentivi». Si tratterà di vedere se questi ultimi saranno efficaci.
Soltanto il Partito socialista ha emesso qualche riserva. Seppur d’accordo con una denuncia spontanea unica – fintantoché le imposte e gli interessi sono pagati – rifiuta al contrario l’amnistia parziale per gli eredi. La sinistra giudica questa misura discriminatoria nei confronti di chi dichiara le imposte.
swissinfo e agenzie
Con il suo progetto, il governo vuole evitare che certi patrimoni sfuggano al fisco per generazioni.
Tuttavia è impossibile affermare quanto questi provvedimenti possano riportare alle casse dello Stato, dato che in Svizzera non esistono dati sicuri sulle somme che sfuggono alle imposte, indica il Dipartimento federale delle finanze.
L’ultima amnistia generale praticata in Svizzera, nel 1969, aveva fatto riemergere 11,5 miliardi franchi.
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