Quinta Svizzera più divisa sull’aumento delle pensioni
Gli svizzeri all’estero hanno respinto l’iniziativa dei sindacati per un aumento delle rendite di vecchiaia in modo meno marcato rispetto ai loro connazionali nella Confederazione. Si sono inoltre mostrati nettamente più favorevoli all’iniziativa dei Verdi per un’economia sostenibile. In merito alla nuova legge sulle attività informative non è invece emersa alcuna differenza significativa.
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Giornalista e viceresponsabile della redazione che raggruppa le tre lingue nazionali di swissinfo.ch (tedesco, francese italiano). In precedenza, redattore presso Teletext e rts.ch.
Degli studi hanno evidenziato che gli svizzeri all’estero votano solitamente un po’ più a sinistra rispetto all’elettorato nella Confederazione. L’analisi dei risultati della votazione federale del 25 settembre 2016 nei dodici cantoni che conteggiano separatamente il voto degli svizzeri all’estero conferma questa tendenza.
Sebbene sia stata respinta dalla maggioranza degli svizzeri all’estero in undici dei dodici cantoni interessati, l’iniziativa “AVSplus: per un’AVS forte” – che chiedeva un supplemento del 10% di tutte le rendite di vecchiaia versate dallo Stato – ha raccolto in proporzione più preferenze al di fuori delle frontiere nazionali.
Ci sono tuttavia due eccezioni: in Vallese, gli espatriati (38,9% di “sì”) si sono mostrati più conservatori dei connazionali in Svizzera (41%). Lo stesso è accaduto nel canton Vaud, dove l’iniziativa della sinistra e dei sindacati è stata accettata di un soffio all’interno dei confini cantonali, ma respinta dalla maggioranza dei vodesi all’estero. Da notare che nel cantone di Basilea Città c’è stata una perfetta parità (49,1%).
Altro dato di rilievo: la partecipazione degli svizzeri all’estero, che oscilla tra il 25 e il 35% a seconda dei cantoni, è stata minore rispetto a quella delle votazioni federali molto sentite del 28 febbraio 2016 sull’espulsione degli stranieri che commettono reati e sul raddoppio della galleria stradale del San Gottardo (in media 36-37%). Eppure, questa volta, l’oggetto concerneva direttamente gran parte di loro: più di 104’000 svizzeri all’estero beneficiano infatti di una rendita AVS.
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Gli svizzeri all’estero hanno una coscienza ecologica più sviluppata dei loro compatrioti in Svizzera? È quanto sembra emergere dall’analisi del voto sulla seconda iniziativa sottoposta alle urne domenica scorsa. Nei dodici cantoni in questione, il testo dei Verdi per un’economia sostenibile ha ottenuto in proporzione più preferenze in seno alla diaspora.
Il divario è spesso importante e supera i dieci punti percentuali in otto cantoni su dodici. La maggioranza degli espatriati che hanno esercitato il diritto di voto nei cantoni di Friburgo, Basilea Città, Appenzello Interno, Vaud e Ginevra hanno persino approvato l’iniziativa, che a livello nazionale è stata accolta soltanto a Ginevra.
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Il comportamento di voto della diaspora non si è invece distinto molto da quello dei connazionali in Svizzera per il terzo oggetto in votazione, ovvero la nuova Legge federale sulle attività informative.
Il testo, che ha diviso la sinistra, è stato accettato da oltre il 60% degli espatriati dei dodici cantoni considerati nell’analisi. La media nazionale si è attestata al 65,5%.
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Traduzione dal francese di Luigi Jorio
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