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Anche la Svizzera si prepara a scivolare verso destra e a diventare meno verde

Dopo l'onda verde del 2019, il Parlamento che siederà sotto la Cupola federale (nella foto) sarà probabilmente più a destra dopo le elezioni federali di domenica. Keystone / Thomas Hodel

Domenica il popolo svizzero eleggerà il nuovo Parlamento per la prossima legislatura. La Confederazione elvetica non farà probabilmente eccezione rispetto alle tendenze politiche europee: la destra conservatrice è destinata a vincere di nuovo, mentre ci si attende una pesante sconfitta per i partiti ecologisti. 

Al crepuscolo di un mese di ottobre segnato da un caldo senza precedenti, i partiti ecologisti elvetici rischiano di subire una pesante sconfitta alle urne domenica. I sondaggi sono unanimi nel prevedere un forte calo per i Verdi. Dopo aver guadagnato voti alle ultime elezioni federali, il partito potrebbe addirittura scendere sotto la soglia del 10%, perdendo 3,5 punti percentuali. Allo stesso tempo, anche l’altro partito ecologista, il Partito Verde Liberale (PVL / centro), sta perdendo terreno.   

Se questo calo sarà confermato, i Verdi dovranno probabilmente abbandonare l’ambizione di conquistare un seggio al Governo. Il partito intendeva attendere i risultati delle elezioni prima di decidere se attaccare o meno il seggio del dimissionario ministro dell’interno socialista Alain Berset. 

L’onda verde del 2019 appartiene sicuramente al passato. Una tendenza che corrisponde a quella osservata all’interno dell’Unione Europea. Dopo il successo alle ultime elezioni europee, i partiti ecologisti sono in difficoltà nell’UE. Sono in calo nei sondaggi in Francia e Germania e non riescono a farsi strada negli altri Stati membri.  

La destra sovranista avanza in Svizzera come in Europa 

Dalla parte dei perdenti quattro anni fa, la destra sovranista è in ripresa in Svizzera. L’Unione democratica di centro (UDC), la principale forza politica del Paese, è pronta a ottenere domenica il secondo miglior risultato della sua storia. Secondo l’ultimo barometro elettorale dell’istituto di ricerca Sotomo, il partito vanta il sostegno di più del 28% dell’elettorato, come mostra il grafico seguente.  

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Questo successo si inserisce anche in un contesto europeo in cui la destra conservatrice è in crescita e sta facendo breccia in diversi Paesi. È il caso in particolare dell’Italia, dove Giorgia Meloni e il suo partito di estrema destra Fratelli d’Italia sono saliti al potere. Anche in Svezia, un blocco composto da destra ed estrema destra ha vinto le ultime elezioni. L’ultimo esempio è la Finlandia, dove i populisti Veri Finlandesi sono entrati nel Governo ad aprile. 

La corsa per il terzo posto  

Tuttavia, è probabile che il Parlamento svizzero si sposti solo moderatamente a destra. Da un lato, questo spostamento sarà mitigato dai probabili guadagni del Partito socialista (PS), stimati in 1,5 punti percentuali, in quanto il partito di sinistra dovrebbe recuperare gran parte dei voti persi dai Verdi. D’altro canto, il declino del Partito liberale radicale (PLR/destra), in calo di un punto, dovrebbe frenare la crescita del campo borghese.  

I partiti che hanno perso le elezioni del 2019 dovrebbero uscire vincitori nelle elezioni legislative del 2023, secondo i politologi e le politologhe dell’Istituto Sotomo. Quattro anni fa, i partiti più piccoli hanno avuto la meglio. Quest’anno, i grandi partiti dovrebbero tornare in testa. L’unica eccezione a questa tendenza è il PLR, che dovrebbe registrare perdite per la seconda volta consecutiva.  

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Il testa a testa tra il PLR e il Centro, che negli ultimi sondaggi sono praticamente in parità, è anche una delle principali poste in gioco di queste elezioni. Se il Centro finisse per prendere il posto del PLR come terza forza politica del Paese, rappresenterebbe uno sconvolgimento storico. Anche la composizione del Consiglio federale potrebbe essere messa in discussione, dal momento che la legge non scritta del principio di concordanza prevede che i tre maggiori partiti del Paese abbiano due seggi nel Governo e il quarto uno solo.  

Una campagna elettorale poco brillante   

La campagna elettorale è stata poco incisiva. I partiti si sono concentrati sui loro temi preferiti, senza osare avventurarsi sul terreno degli avversari. L’annuncio di un massiccio aumento dei costi dell’assicurazione sanitaria obbligatoria, il 26 settembre, ha riacceso il dibattito sul tema. Secondo diversi sondaggi di opinione, la questione avrà la maggiore influenza sulle elezioni del 22 ottobre. Questo ha avvantaggiato il Partito socialista, che ha incentrato la sua campagna sul potere d’acquisto.  

L’aumento della pressione migratoria alle frontiere europee, invece, ha tirato acqua al mulino dell’UDC, che ha fatto di questo tema il suo cavallo di battaglia. Ancora una volta, questa strategia sembra aver colpito nel segno, poiché l’immigrazione è una delle principali preoccupazioni degli svizzeri e delle svizzere, come dimostrano i sondaggi. Inoltre, questo tema influisce notevolmente sulle loro decisioni di voto.   

Mentre gli eventi meteorologici estremi sono in aumento e il riscaldamento globale continua a essere in cima alla lista delle inquietudini dell’opinione pubblica, i Verdi non sembrano essere riusciti a capitalizzare consensi. “Il tema è meno attraente per l’elettorato. La gente potrebbe sentirsi sopraffatta dal problema o avere l’impressione che la Svizzera non abbia la capacità di risolverlo”, afferma Michael Hermann, politologo di Sotomo.  

>> Leggete il nostro articolo “Il Parlamento svizzero per negati”: 

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Numero record di candidature 

Quest’anno è stato presentato un numero record di candidature per i 200 seggi del Consiglio nazionale (camera bassa) e per la maggior parte dei 46 seggi del Consiglio degli Stati (camera alta): 5’909 persone (di cui il 41% donne) si sono candidate per un seggio in Consiglio nazionale, tra cui 43 cittadini e cittadine svizzere residenti all’estero.   

Paradossalmente, si prevede una bassa affluenza alle urne. Quattro anni fa, solo il 45,1% della popolazione elvetica ha partecipato alle elezioni federali. “È probabile che quest’anno questa cifra diminuisca ulteriormente”, ha dichiarato Michael Hermann alla presentazione dell’ultimo barometro elettorale. Il dato si basa sul numero di persone che considerano le elezioni molto importanti per il futuro del Paese, in calo nell’ultimo sondaggio.  

I risultati delle elezioni del Consiglio nazionale, eletto con il sistema proporzionale, sono attesi nella tarda serata di domenica. Le elezioni del Consiglio degli Stati si svolgono quasi ovunque con il sistema maggioritario. Domenica saranno annunciati i risultati dei Cantoni in cui un candidato ha ottenuto la maggioranza assoluta, cioè più del 50% dei voti. In caso contrario, si terrà un secondo turno a novembre.  

Come eccezione alla regola, i Cantoni di Neuchâtel e Giura eleggono i loro rappresentanti con il sistema proporzionale senza secondo turno, mentre Appenzello Interno e Obvaldo hanno già eletto il loro unico senatore.  

Traduzione dal francese: Sara Ibrahim

>> Leggete l’ultimo barometro elettorale prima delle elezioni parlamentari federali:  

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