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Battaglia attorno ai modelli di famiglia

L’iniziativa dell’UDC favorisce un modello di famiglia tradizionale a scapito di altri, sostengono i suoi oppositori. Keystone

Un’iniziativa popolare dell’Unione democratica di centro (UDC) chiede sgravi fiscali anche per le famiglie che non affidano a terzi la custodia dei figli. La proposta, combattuta dal mondo economico e da associazioni femminili, sarà sottoposta al voto dei cittadini il prossimo 24 novembre.

Con la sua iniziativa, il partito della destra conservatrice intende eliminare le discriminazioni fiscali nei confronti dei genitori che accudiscono personalmente i propri figli.

In base al regime attuale, le famiglie che affidano la custodia dei figli a terzi, ad esempio per motivi lavorativi, possono dedurre dal reddito imponibile un massimo di 10’000 franchi all’anno.

«I genitori che non hanno bisogno di un asilo nido per i loro figli non creano alcun costo aggiuntivo per lo stato. Pagano addirittura più tasse siccome non possono contare sulle deduzioni previste dalla custodia extra familiare dei figli», afferma il senatore democentrista Hannes Germann.

Secondo la collega di partito Verena Herzog, l’iniziativa è un chiaro segnale a una società che non può più contare sui valori tradizionali della famiglia. «Insegnanti e maestri di tirocinio devono spesso assumere il ruolo dei genitori, ciò che rappresenta un carico supplementare sulle loro spalle».

Le donne con una formazione accademica o con un diploma professionale hanno tutto il diritto di rimanere a casa a occuparsi dei figli, osserva Verena Herzog. Possono sempre decidere di ritornare a lavorare una volta che i figli sono cresciuti. Le mamme che tentano di conciliare attività professionale e famiglia rischiano inoltre un carico eccessivo di stress, avverte la deputata alla Camera del Popolo.

L’iniziativa dell’Unione democratica di centro è una delle tre proposte che mirano a ridurre il carico fiscale sulle famiglie.

Il Partitolo popolare democratico ha raccolto le firme necessarie per portare alle urne due iniziative: la prima per esonerare dalle imposte gli assegni per i figli e la formazione professionale, la seconda per non svantaggiare le coppie sposate dal profilo fiscale.

Nella votazione popolare del marzo 2013, il decreto federale sulla politica familiare non ha ottenuto la doppia maggioranza di popolo e cantoni necessaria per una riforma costituzionale.

Il testo chiedeva che Confederazione e cantoni sostenessero i genitori con figli a carico attraverso sgravi fiscali e il potenziamento delle strutture di custodia.

Vecchi modelli di famiglia

L’iniziativa dell’UDC fatica però a raccogliere il sostegno degli altri partiti politici e del mondo economico. La sinistra e diversi schieramenti borghesi si oppongono e un comitato femminile interpartitico parla di un passo all’indietro.

«L’UDC vuole ancorare nella Costituzione il modello di famiglia del secolo scorso, con la casalinga e l’uomo che porta a casa il pane», scrive il comitato femminile. Il suo timore è che l’iniziativa possa rendere più difficile la vita delle famiglie che ricorrono ad asili nido o ad altre strutture di custodia diurne.

Potenziale non sfruttato

Anche la Federazione delle imprese svizzere economiesuisse e l’Unione delle arti e mestieri (Usam) si oppongono all’iniziativa. «Essa intacca la compatibilità tra lavoro e famiglia. Scoraggia le economie domestiche dal cercare un doppio reddito», ritiene Roberto Colonello, portavoce di economiesuisse.

Il potenziale della persona che rimane a casa non verrebbe sfruttato, malgrado gli elevati costi della sua formazione professionale e la carenza di lavoratori specializzati, aggiunge Roberto Colonello.

Hans-Ulrich Bigler, direttore dell’Usam, annota dal canto suo che l’accettazione dell’iniziativa comporterebbe una riduzione importante delle entrate fiscali per lo stato. Una perdita stimata a 390 milioni all’anno.

Gli oppositori sottolineano poi che l’iniziativa è incompatibile con il sistema fiscale attuale. «È come se le persone che lavorano a casa e che non beneficiano delle deduzioni fiscali dei pendolari chiedessero delle agevolazioni fiscali speciali», afferma Lucrezia Meier-Schatz, presidente dell’organizzazione Pro Familia.

Diritto tributario uguale per tutti

Anche il governo svizzero respinge l’iniziativa. Secondo l’esecutivo, la proposta dell’UDC finirebbe per favorire le famiglie tradizionali siccome discrimina le coppie che possono contare su due salari a profitto di quelle in cui lavora un solo genitore.

Il testo, ritiene il Consiglio federale, permetterebbe alle famiglie tradizionali di dedurre dalle tasse costi non sostenuti, al pari di un nucleo famigliare che per qualche giorno alla settimana affida il figlio a un asilo nido.

Durante il dibattito in parlamento della scorsa primavera, la ministra delle finanze Eveline Widmer-Schlumpf ha ribadito che il diritto tributario deve trattare in modo egualitario tutti i modelli di famiglia. «Ci sono molte famiglie che non possono affatto decidere se vivere con il reddito di uno o di due genitori. Entrambi i genitori devono lavorare, se vogliono arrivare alla fine del mese».

Il 24 novembre 2013 l’elettorato elvetico è chiamato ad esprimersi su tre oggetti.

Oltre all’iniziativa dell’Unione democratica di centro denominata “Iniziativa a favore delle famiglie: deduzioni fiscali anche per i genitori che accudiscono personalmente i figli”, i cittadini voteranno su:

– l’iniziativa popolare della Gioventù socialista che chiede di ridurre il divario salariale all’interno delle aziende. Secondo il nuovo articolo costituzionale, lo stipendio più elevato può essere al massimo 12 volte quello più basso.

– il referendum che intende rovesciare la decisione del Parlamento di aumentare il prezzo del contrassegno autostradale da 40 a 100 franchi all’anno.

Traduzione e adattamento dall’inglese di Luigi Jorio

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