Caduta del pretendente al trono
L’arresto del direttore del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn, ha avuto l’effetto di una bomba in Francia. Ha sconvolto il panorama delle elezioni presidenziali 2012. La stampa elvetica si interroga sulle conseguenze politiche di questo scandalo.
Dominique Strauss-Kahn è stato fermato sabato pomeriggio all’aeroporto John F. Kennedy a New York quando si trovava già sull’aereo diretto a Parigi. A dieci minuti dalla partenza, il 62enne è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale e tentato stupro.
Accusato da una cameriera di un hotel newyorkese, il direttore del Fondo monetario internazionale (FMI) si trova ora in detenzione in una cella a Harlem, in attesa di comparire davanti al giudice.
In attesa dei risultati dell’inchiesta, i diversi commentatori sono d’accordo su un punto: favorito finora per le elezioni presidenziali francesi, Dominique Strauss-Kahn non dovrebbe riuscire a rialzarsi politicamente dall’incarcerazione negli Stati Uniti.
Fine della carriera politica
«La caduta del candidato al trono», scrive il TagesAnzeiger. Dominique Struass-Kahn era la figura chiave del Partito socialista per le presidenziali francesi. «Ora, dopo il suo fermo all’aeroporto di New York, è tutto diverso», afferma il quotidiano zurighese.
L’arresto di Strauss-Kahn è esploso come una bomba in Francia, sottolinea dal canto suo la Neue Luzerner Zeitung. «Visto che i politici francesi possono agire in vari ambiti senza i normali controlli, perdono a volte la visione dei limiti, soprattutto se hanno difficoltà a tenere a freno le proprie pulsioni», analizza il quotidiano lucernese.
Anche per la Neue Zürcher Zeitung (NZZ), questo scandalo lascerà «un cratere politico in Francia». Il giornale zurighese definisce «affossate» le ambizioni politiche dello specialista in materia finanziaria. «Mentre il Partito socialista è costernato, gli altri si fregano le mani», continua la NZZ.
Per Le Temps il futuro politico del direttore dell’FMI è ormai compromesso. Dalle sue pagine, il foglio romando afferma infatti che «il socialista francese difficilmente sopravviverà politicamente al suo arresto a New York».
«Il dottore honoris causa dell’università di Friburgo dovrà mettere una croce sulle sue ambizioni presidenziali e preoccuparsi del suo futuro prossimo», pronostica anche La Liberté, ricordando nel suo corsivo un altro scandalo a sfondo sessuale che coinvolse il direttore dell’FMI nel 2008, quando fu accusato «di nepotismo per aver dedicato particolari attenzioni a un’impiegata dell’istituto con sede a Washington, da cui fu tuttavia scagionato».
Qualcuno sorride
«Chi approfitta di questo scandalo?», si chiede la Tribune de Genève. Nel commento, il foglio ginevrino sostiene che Dominique Strauss-Kahn, il «re dei sondaggi è stato detronizzato», anche se sarà riconosciuto innocente.
E allora a chi giova la sua caduta? «Nicolas Sarkozy vede eliminato il suo principale avversario. Per il momento, tuttavia, non cammina su una via lastricata nemmeno lui. Infatti, è stato lui stesso a proporre Strauss-Kahn alla presidenza dell’FMI. L’attuale presidente si deve prendere quindi la sua parte di responsabilità in questa umiliazione subita dalla Francia sulla scena internazionale», scrive la Tribune de Genève.
L’articolista del quotidiano ginevrino passa quindi in rassegna gli altri candidati alla presidenza francese. «François Hollande, del Partito socialista, sembra essere uno dei principali beneficiari. La sua popolarità nei sondaggi non cessa di crescere. A questo punto, diventa dunque lui la migliore possibilità socialista per vincere le elezione 2012». Ma anche in campo avversario, Marine Le Pen approfitterà di questo scandalo. Infatti, la presidente del Fronte nazionale troverà ancora più orecchie pronte ad ascoltare il suo ritornello «tutti marci, a parte me».
E anche per Le Temps sarà il Front national a trarre giovamento da questo scandalo a sfondo sessuale. «Marine Le Pen ha nuove cartucce da sparare contro i politici, accusati senza distinzione di muoversi in un’atmosfera scandalosa, mischiata d’arroganza, insolenza e cinismo».
Il Corriere del Ticino si sofferma a sua volta sul futuro politico di Strauss-Kahn, «dato come favorito alle imminenti primarie del Partito socialista», concludendo che «in Francia, tra tante prese di posizioni improntate alla prudenza, dietro le quinte vi è più di una persona che potrebbe compiacersi e beneficiare della più che probabile sua uscita di scena».
È unanime la stampa francese nel considerare ormai fuori dalla corsa per l’Eliseo Dominique Strauss-Kahn (DSK).
”DSK OUT” è il grande titolo di Libération, giornale della gauche, che nell’editoriale nota come «la messa in stato d’accusa di Strauss-Kahn apra una breccia che riguarda tutta la classe politica, la sinistra soprattutto, gli altri di rimbalzo, e da cui nessuno è al riparo».
Le Figaro titola invece, “Bomba sulle presidenziali”, mentre nell’editoriale, in cui si usano gli aggettivi «incredibile, inverosimile, inconcepibile», si legge il «PS: il grande balzo nell’ignoto».
Nel suo commento, Le Figaro scrive che «gli strateghi del partito socialista avevano immaginato tutti gli scenari ma non questo» e che la sinistra «vede sparire lo scenario annunciato dagli istituti di sondaggio, che predicevano per DSK una quasi elezione automatica nella primavera 2012. L’impressione che domina stamane è che nel Partito socialista si debba ricominciare tutto da capo».
Il Financial Times afferma nell’editoriale che l’arresto del direttore generale del Fondo monetario internazionale, Dominique Strauss-Kahn, getta «scompiglio» nei negoziati per la crisi del debito della Grecia e anche nella corsa per le presidenziali della Francia.
Il giornale economico dedica l’apertura allo scandalo che ha travolto il direttore del Fmi, ricordando che oggi Strauss-Kahn era atteso a Bruxelles per la riunione dell’Eurogruppo incentrata sui dossier di Grecia e Portogallo e che ieri è stato cancellato l’incontro previsto con la cancelliera tedesca Angela Merkel.
(fonte: Agenzia telegrafica svizzera ATS)
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