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Caso Tinner: Svizzera denunciata

La Confederazione è stata denunciata alla Corte europea dei diritti umani a Strasburgo nella vicenda di contrabbando nucleare verso la Libia. È accusata di avere distrutto delle prove.

La querela è stata sporta dal legale di Urs Tinner, uno dei due fratelli sangallesi sospettati del traffico illecito. Confermando la notizia rivelata domenica dal settimanale svizzero tedesco “SonntagsZeitung”, l’avvocato Roman Bögli ha precisato che la causa riguarda la distruzione di atti dell’inchiesta ordinata dal governo federale nel novembre 2007.

Stando al Ministero Pubblico della Confederazione (MPC), la decisione sarebbe stata presa su pressione degli Stati Uniti, desiderosi di cancellare le prove dei loro contatti con i Tinner. Il governo elvetico ha giustificato la distruzione di parte della documentazione per evitare che informazioni sensibili finissero in mani sbagliate.

Da quasi quattro anni i due fratelli Urs e Marco Tinner sono in detenzione preventiva senza un capo d’accusa. “Si tratta di una pratica degna di Guantanamo”, ha detto Bögli.

Stando alla procura federale, i fratelli Tinner e il padre Friedrich – nel 2006 rimesso in libertà – avrebbero collaborato con Abdul Qader Khan, il “padre della bomba atomica pachistana”, responsabile di un programma segreto anche per conto della Libia.

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