La penultima sessione di trattative sul clima in vista della Conferenza di Cancun in dicembre si è chiusa venerdì a Bonn tra frustrazione e delusione. I progressi sono lenti, soprattutto nell'ambito della riduzione delle emissioni di gas a effetto serra.
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Gli Stati Uniti, l’Unione europea ma pure gli Stati più piccoli hanno denunciato venerdì la lentezza e il «regresso» dei negoziati su un nuovo accordo contro il riscaldamento climatico.
«A questo punto sono molto preoccupato», ha affermato il rappresentante americano Jonathan Pershing nel corso di una conferenza stampa trasmessa via Internet.
«Quello che abbiamo notato a più riprese in questi giorni – ha detto Pershing – è che alcuni Paesi hanno fatto dei passi indietro rispetto ai progressi ottenuti a Copenaghen».
La conclusione di un accordo a Cancun, in Messico, appare quindi sempre più improbabile, anche se la Segretaria esecutiva della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici non nasconde un certo ottimismo.
Secondo Christiana Figueres, a Cancun potrebbero infatti essere adottate delle decisioni pratiche per meglio controllare il riscaldamento del globo. L’incontro di Cancun sarà preceduto, nel mese di ottobre, da una settimana di trattative in Cina.
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