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Come i partiti svizzeri utilizzano l’intelligenza artificiale in campagna elettorale

Volto di donna
Per creare quest'immagine simbolica, SWI swissinfo.ch ha utilizzato l'IA Dall-E 2. Created with DALL·E

L'intelligenza artificiale può essere impiegata per generare immagini o testi in modo semplice e veloce. Ciò può essere utilizzato anche per la manipolazione politica in campagna elettorale.

Si inserisce un ordine, si lascia lavorare l’intelligenza artificiale (IA) e si genera un testo o un’immagine: con programmi basati sull’IA – come Midjourney, Stable Diffusion o ChatGPT – ormai è facile.

Rischi e opportunità

Peter G. Kirchschläger, professore di etica all’Università di Lucerna e specializzato in intelligenza artificiale, vede il pericolo di una crescente manipolazione. L’uso dell’intelligenza artificiale nelle campagne elettorali e di votazione rende sempre più difficile per l’elettorato riconoscere di essere stato influenzato. Ciò che ancora oggi viene fatto con un manifesto elettorale alla stazione ferroviaria, in futuro potrebbe essere fatto in modo più personalizzato e sottile grazie all’IA.

Allo stesso tempo, il professore di etica vede anche delle opportunità. Ad esempio, le informazioni potrebbero essere rese più facilmente accessibili con l’aiuto dell’intelligenza artificiale. Inoltre, c’è la possibilità di creare opportunità di scambio più semplici. “Tuttavia, tutto questo richiede un’organizzazione e una regolamentazione adeguata”, afferma Kirchschläger.

Come reagiscono i partiti alle nuove possibilità?

Un sondaggio condotto dalla Radiotelevisione pubblica svizzera di lingua tedesca SRF tra i partiti lo dimostra: l’uso attivo di programmi basati sull’IA non è ancora diffuso. I Verdi (sinistra ecologista) e il Partito Verde Liberale (PVL, centro-destra ecologista) utilizzano ChatGPT, chatbot basato sull’intelligenza artificiale, come strumento di ricerca. Il Partito socialista (PS) e il Partito liberale democratico (PLR, destra) hanno condotto i primi test con questo strumento. Il Centro e il l’Unione democratica di centro (UDC, destra conservatrice) non utilizzano ancora programmi basati sull’intelligenza artificiale. Nessun partito ha ancora delle linee guida sull’uso dell’intelligenza artificiale.

Balthasar Glättli, presidente dei Verdi, propone un codice d’onore per i partiti. Una rinuncia volontaria da parte di tutti i partiti all’utilizzo dell’intelligenza artificiale per campagne negative. Le prime reazioni delle altre formazioni politiche, a parte l’UDC, sono positive, secondo Glättli. “Dobbiamo avere una discussione fondamentale su come noi, in quanto società, Stato e politica, reagiamo a questo massiccio e rapido sviluppo tecnologico”.

Il codice d’onore non fa l’unanimità

Anche dall’altra parte dello spettro politico è chiaro che l’IA sta diventando un tema sempre più importante. Ma Franz Grüter, consigliere nazionale dell’UDC di Lucerna, non ritiene che il codice d’onore sia utile.

Un codice tra partiti non impedirebbe a privati o ad altri attori politici di condurre campagne negative. “Prima di tutto, bisogna restare innovativi. La questione di nuove leggi e regole è  secondaria”, dice Grüter.

Le elezioni parlamentari svizzere del 22 ottobre 2023 mostreranno se e come l’intelligenza artificiale verrà utilizzata nella campagna elettorale.

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